[Recensione] I MURI CHE DIVIDONO IL MONDO - Tim Marshall - Garzanti


Buongiorno Sognalettori, 
oggi la nostra Paola ci parlerà de "I muri che dividono il mondo" edito Garzanti che ringraziamo per la copia digitale. 

IL ROMANZO

Titolo: I muri che dividono il mondo
Autore/Autrice: Tim Marshall
Editore: Garzanti
Data di uscita: 6 Settembre 2018
Genere: Saggio
Pagine: 270
Prezzo cartaceo: 19,00€
Prezzo ebook: 11,99€


Non siamo mai stati così divisi. Ecco perché. Siamo tornati a costruire muri. Sono infatti oltre 6000 i chilometri di barriere innalzati nel mondo negli ultimi dieci anni. Le nazioni europee avranno ben presto più sbarramenti ai loro confini di quanti non ce ne fossero durante la guerra fredda. Il mondo a cui eravamo abituati sta per diventare solo un vecchio ricordo: dalle recinzioni elettrificate costruite tra Botswana e Zimbabwe a quelle nate dopo gli scontri del 2015 tra Arabia Saudita e Yemen, dalla barriera in Cisgiordania fino al mai abbandonato progetto del presidente Donald Trump al confine tra Stati Uniti e Messico. Non appena una nazione si appresta a far nascere un nuovo muro, subito i paesi confinanti decidono di imitarla: quello tra Grecia e Macedonia ne ha generato uno tra Macedonia e Serbia, e poi subito un altro si è alzato tra Serbia e Ungheria. Innumerevoli sono le ragioni alla base di queste decisioni spesso dettate da paura, disuguaglianze economiche, scontri religiosi. Reportage e accorata denuncia, questo libro diventa quindi una bussola per comprendere le ragioni storiche di quello che sta accadendo oggi con la rinascita di forti sentimenti sovranisti e nazionalisti, nella speranza che questa drammatica tendenza si inverta al più presto.


"I muri che dividono il mondo" è un libro che ha visto impegnato l'autore in una ricerca dettagliata in ambito storico e socio-economico sulle disuguaglianze e divisioni moderne che si stanno venendo a creare in tutto il mondo .
Marshall ha intrapreso un viaggio valutando personalmente quante spartizioni dei territori, erette fisicamente e metaforicamente da un muro, sono avvenute nel corso dei secoli e che permettono ai potenti di turno di esternare gli istinti primordiali di conservazione dei popoli di appartenenza.
Si è partiti raccontando la storia della creazione dei muri, muri che esistono ancora oggi e che stabiliscono chi è "dentro" e chi è "fuori" da ciò che è ritenuto il luogo e la società più sicura; sicura perché garantisce e mantiene un certo tenore di vita e salvaguarda la vita umana.

Leggendo questo libro possiamo comprendere e cercare di accettare alcuni comportamenti di varie popolazioni, perché ci viene spiegato in maniera chiara ed approfondita da cosa  sono nati certi atteggiamenti e convinzioni.

A questo punto Tim Marshal ci rende protagonisti, ci mette a disposizione una serie di informazioni che permetteranno ai lettori di innalzare o abbattere i propri muri, nessuno giudica nessuno, tutti hanno torto e ragione.

"I muri che dividono il mondo" inizia il suo viaggio raccontandoci della maestosa Grande Muraglia cinese, ci racconta la sua storia, il significato della sua creazione e di come, ancora oggi, influenza la politica socio economica di questa vera potenza che si chiama Cina ... è tutto partito da lei .
Il popolo cinese è orgoglioso e ambizioso; grazie ad oltre un miliardo di abitanti è cresciuta sotto ogni profilo mantenendo un controllo totale su tutto, favorito da un potere centrale politico forte e presente.
Ogni giorno, ogni istante, hanno l'obiettivo di colmare il divario esistente tra la loro gente, sono consapevoli che il divario c'è, esiste e si vede, ma hanno altrettanto la certezza che il più povero tra loro non sarà mai più povero di come è ora, ed in seguito potrà solo migliorare la propria esistenza .
Per quanto riguarda gli Stati Uniti si affronta un muro diverso, stiamo parlando esattamente del muro creato lungo il confine con il Messico.
In questo caso siamo stati catapultati in una realtà dove il sogno americano vuole rimanere tale per alcuni, ovviamente solo per i veri cittadini americani che, per la maggior parte, non vuole subire nessuna sorta di "contaminazione" da parte degli stranieri, in questo caso è il popolo messicano colpevole di tutti i mali che stanno sconvolgendo l'America.
Tim Marshal ci aiuta a capire questo fenomeno partendo dalla storia americana riconducendoci in base ad alcune sue scelte personali ad avvenimenti di cronaca locale recenti.
Da ciò si evince che il problema e le paure del popolo americano non sono i messicani, gli uomini di colore, i mussulmani e i vari gruppi estremisti sempre più presenti sul territorio ma l'incapacità di accettare tutto ciò che mina le loro radici.
Il nuovo muro che Donald Trump vuole far costruire probabilmente non servirà a nulla, tutti gli sforzi e i soldi spesi non fermeranno il flusso di disperati messicani in cerca di lavoro e neanche i trafficanti di droga, ma sicuramente renderà il popolo americano fiero di se stesso.
Altro scenario, uno scenario particolare, quello che ci fa raggiungere Israele e la Palestina. Qui le vecchie mura di Gerusalemme e le nuove mura di Betlemme ci appaiono come le porte che uniscono e dividono un'unica civiltà dalle mille sfaccettature religiose, dove per nome e per conto di un'entità superiore il sangue scorre da secoli. Ognuno vive questi 700 km di barriere e recinzioni cercando di rivendicare ciò che ritiene proprio, la sua terra. Guardando quel muro pervade un senso di disgusto, esso fa trapelare un sentimento che a più a che vedere con la guerra che con la giustizia e la religione.
L'autore ragiona e si confronta con arabi ed ebrei, con decine e decine di palestinesi ed israeliani ma forse è inutile cercare di capire, è ancora troppo presto per raccontare questa storia che vede molto lontano la fine di conflitti; sono ancora troppe le diversità di pensiero e di interpretazione religiosa unite solo dalla stessa bandiera.
Possiamo fare un ragionamento simile anche per il resto del Medio Oriente, qui i muri nascono, vengono abbattuti e poco dopo rieccoli apparire magicamente. Sono muri di cemento armato e tante, tantissime barriere anti esplosione, qui si vive quotidianamente e costantemente fianco a fianco al terrorismo.
I conflitti mediorientali sono causati principalmente dalla religione ma si percepisce che l'odio ha le sue radici ovunque, la speranza è vissuta solo dagli spettatori che si trovano in quelle zone per un motivo specifico.
Parliamo ora della barriera più lunga al mondo, quella che divide l'immensa e meravigliosa India e il più piccolo e sfortunato Bangladesh.
Tim Marshall è riuscito in maniera dettagliata e precisa a descrivere non solo una recinzione tecnologicamente all'avanguardia lunga oltre 4050 chilometri ma anche la società e la cultura di ogni popolo coinvolto.
Questo libro riesce ad aprire, non porte ma portoni, sulle conoscenze delle tradizioni millenarie degli abitanti di un territorio particolarmente diversificato in ogni suo aspetto.
Molto interessante, è venire a conoscenza di quanto le caste, hanno influito negli ultimi due secoli, nonostante siano sempre esistite; quanto fa paura subire un'immigrazione che aumenterebbe la povertà già fin troppo presente nel paese, però l'India è anche super tecnologica, convintissima che queste barriere dovranno essere sempre innalzate sfruttando ogni centimetro di terra che divide i suoi confini, ma  è comunque sotto gli occhi di tutti la crudeltà che obbliga l'esercito a sparare per uccidere chiunque tenti di scavalcarle.
Eccoci ora a viaggiare nel continente nero, l'Africa che ha un muro nel suo splendido deserto, eretto per 2700 chilometri, che si trova nella parte meridionale del Marocco che attraversa il Sahara Occidentale.
Quì si parla di mine, di mine disseminate lungo tutto il tragitto da entrambe le parti.
Se fosse solo questo il problema sarebbe facilmente risolvibile ma queste mura rappresentano anche molto altro, rappresentano tutti i danni che i colonialisti hanno perpetrato senza ritegno nei confronti del popolo africano.
Parliamo infatti del popolo africano che è formato principalmente da tribù, esseri umani che tentano di proteggersi a vicenda riunendosi proprio in piccole e grandi tribù.
Siamo tutti sconvolti nel vedere le immagini di bambini divorati dagli insetti, oppure bambini soldati che impugnano armi più grandi di loro.
Qui i muri devono essere abbattuti, bisogna dare i mezzi per far sì che le tribù si evolvano e che possano finalmente sfamare la propria gente e che, anche se i confini rimarranno comunque gli stessi, non siano più disseminati di mine.
La storia ci permette di essere al centro del mondo, Tim Marshall ora volge il suo sguardo all'Europa ed è inevitabile non fare alcun riferimento al più famoso muro di questo continente, il Muro di Berlino.
Questo muro è il simbolo che più fa piangere ancora oggi l'intero popolo europeo, è vero che è stato costruito per impedire la libera circolazione delle persone tra Berlino ovest e la Germania est, ma per molti di noi, questo muro fa riemergere dei ricordi molto dolorosi della seconda guerra mondiale.
Nelle righe di questo libro sono riportati luoghi, dati statistici, nomi importanti di politici ma soprattutto una cosa, ora non esiste più il muro di Berlino ma tanti sono i muri di frontiera che ogni Stato sta erigendo per difendersi da una immigrazione/invasione da parte di rifugiati politici, immigrati economici e da falsi idealisti, pronti a farsi saltare nei luoghi simbolo di questa vecchia e stanca Europa.
Tim Marshall ha liberamente voluto lasciare per ultimo il muro della sua terra, quello del Regno Unito e qui è stato geniale, perché ci parla del vallo di Adriano, una muraglia formata da file di pali appuntiti, costruito dai romani nel 122 d.C. che divide l'Inghilterra dalla Scozia.
Una bellissima ed accattivante descrizione degli accadimenti avvenuti nel corso dei secoli, e il rapporto di amore e odio tra inglesi e scozzesi che lascia ai lettori una finestra aperta all'immaginazione, che all'improvviso ci catapulta in un vagone di un treno insieme all'autore e a diverse decine di scozzesi ubriachi che urlano: "Se odiate i fottuti inglesi, battete le mani".
Il Regno Unito comunque ha un suo muro che ancora oggi non riesce ad abbattere, ed è il difficile rapporto con l'Irlanda del nord, i muri di Belfast sono un'attrattiva per molti turisti ma in realtà essi continueranno ad esistere fino a quando l'ultimo irlandese non accetterà di far parte del Regno Unito.
E' un libro che ci permette di comprendere ed accettare i comportamenti di alcune popolazioni facendoci realmente riflettere ... qui il lettore inizia a farsi delle domande. Domande sul perché nascono alcuni meccanismi che portano inconsciamente ad identificare e classificare il "diverso"  che si trova vicino a noi  alla cassa di un supermercato di qualunque città del nostro territorio.
Dopo aver letto questo libro ed aver impegnato del tempo a cercare di capire il "diverso" ho iniziato a dare una mia personale interpretazione a questa parola. Il "diverso" può essere lo straniero che ha delle caratteristiche somatiche ben distinte, è colui che ha ricevuto un'istruzione diversa dalla mia, è chi non crede al mio Dio o chi semplicemente non crede a nessuno, è chi può spendere molti soldi senza preoccuparsene e chi invece guarda i centesimi che gli sono rimasti nel portafoglio.
Tim Marshal rende protagonisti, perché mette a disposizione tutte le informazioni reali che  porteranno ad essere in prima persona il creatore dei tuoi muri; sei tu che puoi decidere quali muri innalzare e quali abbattere, nessuno ti giudica perché tutti hanno torto e ragione, è solo la tua coscienza responsabile di come vuoi impostare la visione del mondo.
Tra un paio di anni riprenderò in mano questo libro e rileggendo alcune parti di questo reportage potrò riflettere su ciò che è cambiato.


1 commento

  1. la recensione invita alla lettura del libro di Tim Marshall e, per quanto mi riguarda, mi fa riflettere su quanto poco conosco sull'argomento delle divisioni tra i popoli

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