[RECENSIONE] LA DONNA DEL RITRATTO - KATE MORTON - SPERLING & KUPFER


Buongiorno sognalettori! Qualche mese fa vi ho parlato di Elodie Winslow, la protagonista del nuovo romanzo di Kate Morton, ricordate? Oggi approfondirò la sua storia e quella della famosa Birchwood Manor.

IL ROMANZO


Genere: Narrativa contemporanea
Data di uscita: 30 ottobre 2018
Prezzo cartaceo: 19,90 €
Prezzo ebook: 9,99 €


Nell'estate del 1862, un gruppo di giovani artisti si riunisce a Birchwood Manor, una grande casa nella campagna dell'Oxfordshire, quasi protetta dentro un'ansa del Tamigi. A guidare il gruppo è Edward Radcliffe, il più appassionato e promettente di loro, un ragazzo di vent'anni, che non conosce limiti. A lui è venuta l'idea di immergersi nella natura per i successivi trenta giorni, lontano dai condizionamenti di Londra e dalla sua formalissima society, per dare libero sfogo alla creatività. E invece, alla fine di quel mese, la tragedia ha stravolto le loro esistenze: una donna è stata uccisa, un'altra è sparita nel nulla e un prezioso gioiello è scomparso. Più di centocinquanta anni dopo, Elodie Winslow, una giovane archivista di Londra, scopre per caso una borsa di cuoio nella quale si trovano due oggetti che la colpiscono profondamente: la fotografia sbiadita di una bellissima giovane donna in abiti vittoriani e l'album da disegno di un artista. Nel quale spicca lo schizzo di una grande casa protetta dall'ansa di un fiume, che a Elodie pare stranamente famigliare. Quali segreti nasconde Birchwood Manor? Chi è la ragazza? Per scoprirlo, Elodie dovrà seguire una voce fuori dal tempo, dimenticata dalla storia eppure testimone di tutto: Birdie Bell, la donna del ritratto.



E' la storia di tante generazioni, anzi, non si può parlare di una storia perché dall'inizio alla fine del romanzo troviamo tante storie di artisti, musicisti, orfani, antenati di parenti e così via. Una specie di albero genealogico in un libro. 
Tutto comincia con Elodie, un'archivista trentenne che in un normale giorno di lavoro trova, in una borsa di cuoio molto antica, una fotografia di una bellissima donna vestita di bianco e un album da disegno di un pittore. Tutto ruoterà intorno a questi ritrovamenti. 
Non sarà facile per lei, prossima alle nozze, tornare indietro di più 150 anni per sapere a chi appartenevano quegli oggetti, ma da subito diventa il suo mistero da svelare al più presto. 
Conosce diversi artisti tramite libri, finché non riesce ad avere qualche nome che potrebbe ricollegarsi al suo ritrovamento, ma i dubbi sono sempre tanti, e la certezza sempre vacillante in così troppi anni di distanza. Ma quando, all'interno dell'album, trova il disegno di una casa il cuore le batte forte, tutto le torna in mente. La casa di fronte al Tamigi, la stessa della storia che sua madre le leggeva continuamente, com'era possibile che esistesse davvero? Elodie non si dà pace e comincia a pensare che abbia a che fare con la sua famiglia. Quella villa è Birchwood Manor, situata in una campagna dell'Oxfordshire. Ne sentiremo parlare continuamente all'interno del romanzo. Molte persone hanno abitato quella casa, quanti misteri e segreti nascondono quelle pareti, quante cose hanno visto quei quadri... tutto là dentro racconta storie, chi riuscirà a riportarle in vita? 
“Tutti hanno bisogno di un contatto umano, persino i più timidi. La solitudine li spaventa. Il mondo, l'universo, la vita stessa sono troppo grandi per affrontarli da soli.”
Conosceremo tantissimi personaggi: non solo del presente come Pippa, la migliore amica di Elodie, ma anche dal passato; Joe il Pallido, Edward Radcliffe, uno dei personaggi centrali, sua sorella Lucy, Lily Millington e tanti altri, ognuno con una propria storia da raccontare. 
Un percorso, una mappa per capire chi è chi. Ma soprattutto, chi è la donna del ritratto?
A narrare l'intera storia è proprio lei, lei che ha vissuto quelle vite, poi le ha osservate e ha cercato di condizionarle, lei che non se n'è mai andata da quella casa. La stessa che nasconde qualcosa di brutto, un omicidio e un furto importante. Elodie verrà rapita totalmente da quel passato misterioso e sarà disposta addirittura a mettere in pausa la sua vita privata pur di venirne a capo. Ma non è la sola a mettersi sulle tracce di quel furto e di quell'omicidio. Perché le pagine di giornali o di libro non hanno mai riportato quell'episodio di anni e anni fa? O se invece è stato fatto, dove sono andate a finire? 

Ci ho messo tanto tempo a leggere questo romanzo. Sembrava un page turner, mi ha incuriosito molto all'inizio, poi mi sono persa. E' il primo che leggo della Morton e forse avrei dovuto cominciare dai primi, come da prezioso suggerimento di vere appassionate dell'autrice. 
Ho avuto un po' di difficoltà a capire l'intera storia. Troppi personaggi, e sia chiaro, a me i romanzi famigliari con tanti personaggi piacciono, ma se scritte bene in modo da rendere chiaro al lettore ogni ruolo. Ebbene in questo libro non ho trovato tutto ciò. Elodie compare poche volte, quasi fin dall'inizio fino alla fine è stato un susseguirsi di storie dentro storie, di persone che conoscono altre persone che finiscono in quella grande casa sul Tamigi. 
Secondo me molti personaggi erano addirittura irrilevanti, conoscerli o meno non avrebbe cambiato molto. Un po' eccessivo e difficile da capire. Mi dispiace tanto ammetterlo, perché Kate Morton è la signora della letteratura e del mistero. Solo alla fine ho pensato che ne è valsa la pena leggerlo, ma una fine che non arrivava più. 
“Immagino che dovrei sentirmi lusingata all'idea che la mia faccia sia appesa sopra tutti quei divani. E' meschino da parte mia interessarmene, ma La Belle è di gran lunga il poster più venduto nel negozio del museo...”
A saperlo prima però mi sarei fatta una mappa con tutti i personaggi, una specie di albero genealogico, uno studio approfondito insomma! Nonostante questo tutti mi hanno tenuto molta compagnia, entrare nelle loro vite non è stato facile, soprattutto per quei tempi difficili di guerra e altro... ad un certo punto ho rivisto anche il mio bis bis nonno Eddy, ecco dov'era finito!! (scherzo ovviamente, era per sdrammatizzare!)
Sono comunque riuscita a raccogliere tante perle di saggezza, una delle cose che amo di più dei romanzi; io dico sempre che se alla fine di un libro non si riesce a cogliere alcun insegnamento allora non è un valido libro. 
Non mi soffermo a raccontarvi altro, è da leggere e capire senza uscire di testa possibilmente! Purtroppo dopo averlo letto ho avuto una specie di blocco del lettore, quindi sono ripartita da storie più semplici per poi tornare a leggere veri capolavori. Mi dispiace deludere le fan della Morton, magari voi la penserete diversamente, ma questa è la mia opinione. Prometto che leggerò un altro suo libro e tornerò qui a ricredermi. 

Buona lettura allora e appena uscite da qui, sulla destra, trovate gomitoli di fili di Arianna, così non vi perderete fra le pagine... Scherzo signora Morton! 
“Farsi ritrarre è una delle esperienze più intime che si possano immaginare. Percepire l'intensità della completa attenzione di un'altra persona, e guardarla negli occhi.”


1 commento

  1. Tanti personaggi (soprattutto se come dici te erano superflui) mi confondono un po'. Però la trama a dire la verità mi sembra tanto carina.

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