[Recensione] LA LISTA DELLE COSE CHE NON DIMENTICHERÒ MAI - Val Emmich - Piemme


Buongiorno Sognalettori! :-) Il libro di cui vi parlo oggi è "La lista delle cose che non dimenticherò mai" di Val Emmich, edito da Piemme.
Questo è il primo romanzo scritto da un cantautore americano e attore rinomato, Val Emmich. C’è chi ha il dono di scrivere, chi di cantare, chi di recitare, chi di raccontare e chi ancora di ricordare… in questo libro c’è un po’ di tutto ciò, ed è un mix decisamente azzeccato!
La storia luminosa di un'amicizia improbabile tra un uomo spezzato e una bambina impossibile da spezzare.

Come sempre, ogni vostro pensiero è ben gradito, quindi... fatevi sotto coi commenti sottostanti al post! ;-)

IL ROMANZO

Titolo: La lista delle cose che non dimenticherò mai
Autore: Val Emmich
Editore: Piemme
Data di uscita: 22 Maggio 2018
Genere: Narrativa Contemporanea
Pagine: 372
Prezzo cartaceo: 18,50€
Prezzo ebook: 9,99€


La piccola Joan ricorda tutto, ma proprio tutto. Non lo fa apposta. Ha un "disturbo della memoria autobiografica". Si ricorda qualunque giorno della sua vita… in ogni minimo dettaglio. Per esempio, quante volte sua madre ha pronunciato la frase «Non sbaglia un colpo» negli ultimi sei mesi (ventisette) o che cosa indossava quel giorno di sei anni fa in cui il nonno la portò a pescare (degli orrendi calzettoni).
Ma Joan non vuole essere la bambina che ricorda tutto. Vuole essere la bambina che nessuno può dimenticare. E forse l'occasione per farsi ricordare arriva quando viene a stare a casa sua Gavin, un amico di gioventù del papà e come lui cantante e musicista. Joan lo conosce da sempre, e decide di farsi aiutare da lui nell'impresa che la renderà famosa: vincere il Concorso per nuovi cantautori indetto dalla sua scuola. Ma Gavin, purtroppo, non può aiutare nessuno: ha appena perso il suo compagno, Sydney, e con lui anche la gioia di vivere. Così, sarà Joan ad aiutare Gavin. A ricordare.
I momenti che lui e Sydney hanno vissuto insieme, le piccole cose, ogni dettaglio che la bambina, negli anni, ha immagazzinato nella sua portentosa memoria. E, in cambio, forse, Gavin la aiuterà a scrivere la sua canzone…
Un'amicizia sorprendente e salvifica, una bambina indimenticabile, una storia piena di commozione e calore: raccontato con dolcezza, umorismo e arguzia, l'acclamato debutto di Val Emmich, cantautore americano e attore noto per ruoli ricorrenti in serie tv come Ugly Betty e Vinyl, è capace di emozionare a ogni pagina, e regalare istanti di vera e propria magia.




Joan Lennon Sully ricorda tutto, ma proprio tutto quel che ha vissuto, fino dalla più tenera età di 2 anni! Ora ha 10 anni, ma non si comporta come una comune bambina della sua età proprio a causa del suo dono… Infatti la sua memoria autobiografica altamente funzionale (HSAM) le permette di ricordare fino ai più piccoli dettagli di ogni giorno della sua vita, ricorda perfino che vestiti indossava lei o chi ha incontrato ogni singolo giorno… ma allo stesso tempo non sa cosa si provi a dimenticare qualcosa. Le persone comuni infatti tendono a ricordare solo le cose più importanti o più forti della loro vita, invece Joan non sa cosa ciò significhi, ed ha una enorme paura di essere dimenticata… perché tutti dimenticano tutto prima o poi… come sua nonna.

Quando si è dimenticata di me, è stato come se avesse impugnato una grossa matita con la gomma in fondo e mi avesse cancellata proprio mentre le stavo davanti. Riuscire a non preoccuparsi di quanto sei importante per gli altri dev’essere la sensazione più bella del mondo. Appena vincerò il concorso per nuovi cantautori scoprirò finalmente che effetto fa.

Joan abita a Jersey City [la casa dei Sully è appollaiata all’estremità orientale di un pianoro sopraelevato che si chiama The Heights, e che offre una visuale praticamente sgombra sul fiume Hudson fino a Manhattan] con i suoi genitori Ollie (cantautore e musicista polistrumentista) e la madre Paige (insegnante). Dal lato paterno Joan è figlia d’arte, infatti anche nonna Joan era una cantante… e di fatti il nome della bambina è il perfetto connubio del nome della nonna materna e di John Lennon, il cantante preferito di Ollie… perciò la sua naturale passione per la musica e il cantautorato è ben giustificata. In particolare Joan Lennon adora suonare la chitarra, meglio se è la Gibson J-160E del padre, e adora rintanarsi con lui nello studio professionale sotto casa loro, uno studio ricchissimo di strumenti di ogni genere – e anche dei più elaborati e sofisticati! – per la registrazione: infatti per passione Ollie compone musiche, che vengono utilizzate per ogni sorta di pubblicità, cinema o televisione, ma non disdegnerebbe che gliene richiedessero anche per progetti ben più importanti.

Papà compone musica per la pubblicità e per cinema e tv, che probabilmente è uno dei lavori più belli che si possano fare, soprattutto perché può farlo a casa. Abitiamo in una casa progettata per due famiglie ma, invece di essercene due, nella metà di sopra ci vive la nostra famiglia e papà ha il suo studio di registrazione nella metà di sotto.
La cosa migliore della musica è che non smette mai di suonare. Quando papà si dimentica per un po’ di uno come Michael Jackson, gli basta sentire una delle sue canzoni e all’improvviso si ricorda quanto gli piace. Perché le canzoni sono un po’ come i promemoria.

Il papà ha a cuore la passione musicale della figlioletta, e di fatti è lui che le ha tenuto da parte un annuncio di un grande concorso nuovi cantautori, e Joan decide immediatamente di partecipare! Ma da chi potrebbe farsi aiutare? Non di certo dalla mamma, che fa anche lavoro extra dando ripetizioni anche dopo la scuola, e il papà inizia ad avere sempre meno tempo libero per lei, perché deve aiutare il nonno…
Neanche a farlo apposta, capita che nella sua vita ritorni una vecchia conoscenza, o meglio un vecchio compagno d’università dei suoi genitori, nonché ex cantante della Band “Awake Asleep” di cui il papà Ollie era chitarrista. Le circostanze che portano Gavin Winters a casa Sully dopo così tanti anni però non sono felici, infatti la sua metà Sydney Brennet è morto improvvisamente, e Paige, migliore amica di Syd, è talmente preoccupata per Gavin che decide di invitarlo a casa loro.

Gavin infatti da un bel po’ di anni ormai non vive più sulla costa orientale degli Stati Uniti, ma è volato fino a Los Angeles per la sua carriera di attore (seppur lasciando parte della sua vita newyorkese alle spalle, come la madre e Veronica, la sorella minore 10 anni più piccola di lui): capelli mossi che formano una grossa onda, abbastanza alto da sfiorare il soffitto, occhi azzurro vivo, si riconosce bene anche per strada, anche se la cosa non è che gli faccia troppo piacere.


Il dolore di una casa vuota stracolma di ricordi di Syd sono un peso troppo grande per Gavin, al quale non resta che accettare l’invito dei vecchi amici: appena arrivato a casa Sully, Gavin fa immediatamente conoscenza con la piccola Joan e capisce immediatamente che lei ha una memoria fantastica a dir poco strabiliante! Ricorda persino dettagli a lui sconosciuti, dettagli della vita di Sydney… Combattuto tra la voglia di lasciarsi il dolore alle spalle e allo stesso tempo l’incessante desiderio di ricordare il più possibile del suo amato Syd, Gavin decide di accettare il patto che la piccola Joan gli propone: un aiuto con la canzone per il concorso in cambio del racconto fin nei minimi particolari di tutto quel che lei si ricorda di Syd.

Sorride e raccoglie il suo diario. «Appena mi viene in mente qualche altra canzone te lo faccio sapere.»
«Ottimo, mi sembra fantastico» rispondo. Per un attimo mi ero già dimenticato del nostro piccolo accordo.
Una parte di me vorrebbe chiuderlo qui, perché mi rendo conto perfettamente di rimestare sentimenti che dovrei lasciare tranquilli. Ma c’è una parte di me che semplicemente non può smettere di pensare al passato.


Così, un po’ per caso, inizia ad approfondirsi una strampalata amicizia tra un quasi 40enne ed una bambina di 10 anni dalla memoria a dir poco straordinaria, un’amicizia fatta di un aiuto reciproco, di un botta e risposta di vividi ricordi, ma anche di stima reciproca e sincerità, un’amicizia da cui entrambi, poco per volta, trarranno degli insegnamenti importanti.

La rievocazione di Joan mi dà la sensazione di riconnettermi in qualche modo con il vero Sydney. Ho provato una specie di ebbrezza, di esaltazione, di pietoso sollievo dalla tristezza. Mi ha fatto superare la serata. Ci sono stati dei buchi nel suo racconto, ogni volta che è andata in bagno o ha perso la concentrazione, ma quasi non me ne sono accorto. Quello che c’era è stato così vivido e tipico di lui da creare una sensazione di realtà. Per diversi secondi di seguito ho sentito che Syd era qui davvero, che eravamo insieme, anche se solo per pochi istanti.



Questo libro, dove la narrazione in prima persona si alterna di capitolo in capitolo tra i due principali protagonisti Joan e Gavin, ti trasporta da subito in modo travolgente all’interno della storia: una storia alquanto particolare, che contiene molti insegnamenti al suo interno, primi tra questi il vero significato degli affetti più veri, la mancanza delle persone care e l’amicizia che non ha età.
In questo divertente, ironico ed emozionante libro è racchiusa la continua, dolorosa e al contempo tenera ricerca del significato della perdita, della memoria e della rinascita, perché in fondo questi sentimenti fanno parte un po’ di tutti, chi in un modo chi nell’altro, perciò non stupitevi se anche voi, come è successo a me, ritroverete parti di voi stessi e vi riscoprirete pensierosi a scavare nel vostro passato come la piccola Joan o il triste Gavin, se cercherete di darvi forza come la tosta Paige, o al contempo avanzerete con un piede nella realtà e l’altro in quello dei vostri sogni come Ollie…
Lasciatevi trasportare capitolo dopo capitolo nel racconto, lasciatevi cullare dalla narrazione e non tralasciate neppure un piccolo particolare, perché questo libro riuscirà a stupirvi, a commuovervi, a coccolarvi ed anche a farvi staccare la spina dalla vita reale.

Una lettura scorrevolissima e appassionante che mi ha catturata fin dalle prime righe e che mi ha accompagnata in modo sempre più coinvolgente pagina dopo pagina, catapultandomi nella vita della famiglia Sully, permettendomi di immedesimarmi nei vari personaggi, di capire i loro punti di vista, di esplorare una realtà diversa se vista in modo assai più dettagliato e preciso di quanto mi sarei mai potuta immaginare (seppure io sia una persona che nota molti particolari ed ha molto a cuore il suo passato... anche se mai ai livelli di Joan Lennon!!), e soprattutto mi ha fatto scoprire un libro particolare dove l’età non è un dettaglio fiscale per vivere davvero.

Lasciatevi condurre fuori dagli schemi dalle parole frutto della penna di Val Emmich, e scoprirete un libro decisamente ricco di emozioni, un libro che consiglio decisamente di leggere e che vi auguro che vi arrivi al cuore.


Ed ora vi lascio un’altra citazione che mi ha colpita molto:


Le persone trovano un sacco di scuse quando non si ricordano di qualcosa. Danno la colpa a problemi di udito, o magari al fatto che sono troppo occupate, o troppo vecchie, o troppo stanche. Ma la verità è che non hanno spazio sufficiente dentro le loro scatole.

    Quando stavo per compiere cinque anni, la mamma mi ha regalato una scatola per le mie opere d’arte. Non ne poteva più che sparpagliassi in giro per casa disegni e progetti. Allora mi ha detto di scegliere i pezzi più importanti perché nella scatola non c’era spazio sufficiente per conservarli tutti. È così che funziona con il cervello della gente: c’è spazio solo per i ricordi più importanti, il resto si getta via. Però quando tocca a me essere gettata via perché non sono abbastanza importante è difficile non abbandonarsi alla depressione come fa John Lennon nel White Album quando canta I’m lonely and I wanna die. Specie considerando che io non getterei mai via nessuno, perché nel mio cervello lo spazio non manca mai. Voglio solo un po’ di giustizia.
Buona lettura!! ^_^



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