[RECENSIONE] FARFALLE NEL VENTO - CLAUDIA MUSIO - LA ZATTERA EDIZIONI


Buongiorno cari Sognalettori!
Eccomi con una nuova recensione, dopo una pausa doverosa per un bellissimo motivo, cerco di tornare a pieno ritmo sul blog per parlare di ciò che amo...

Oggi vi parlo del nuovo libro di Claudia Musio, autrice sarda, che ho avuto modo di conoscere grazie alla sua precedente pubblicazione “Il profumo della mimosa” che ho amato molto.
Qui potete trovare l’intervista fatta all’autrice:

http://diariodiunsognoblog.blogspot.com/2018/11/intervista-claudia-musio.html

Ma torniamo a noi parlando di "Farfalle nel vento" di Claudia Musio, pubblicato da La Zattera Edizioni.

Claudia Musio classe 1981, è un'autrice sarda che si è laureata in Ingegneria Elettrica, attualmente vive a Serrenti, dove collabora nello Studio Tecnico d’Ingegneria di famiglia. Coltiva la passione della scrittura fin da piccola, associandola al disegno.
Amante del teatro, del canto e della recitazione, ha scritto diverse sceneggiature.
Ha esordito nel 2002 con il romanzo Streghe. È anche autrice di diversi racconti. Nel 2010 ha ricevuto una menzione speciale per la sua partecipazione al concorso Racconti in vitro.
Tra le sue passioni ci sono i romanzi fantasy di Marion Zimmer Bradley, l´Egitto e il disegno.
Per l´Aipsa edizioni ha pubblicato il volume Streghe (2002), La sposa di Tutankhamon (2012) per Arkadia Editore, Profumo della Mimosa (2017) con La Zattera Edizioni, e Farfalle nel vento è il suo ultimo libro.


IL ROMANZO


Titolo: Farfalle nel vento
Autore: Claudia Musio
Data di uscita: Novembre 2020
Genere: Narrativa italiana contemporanea
Pagine: 153


1943, Cagliari. Viola ha sedici aanni, un lavoro come domestica per una ricca famiglia cagliaritana. Improvvisamente la sua vita viene sconvolta dai bombardamenti degli Alleati. Ferita, verrà salvata da una suora, che si prenderà cura di lei. La vita monacale non è però nel destino di Viola e l'incontro con Giuseppe, un muratore in cerca di libri in una Cagliari devastata dalle bombe, le cambierà la vita.
1973, Nuraddei. Arianna ha quasi diciotto anni e sogna una vita diversa da quella che sua madre vorrebbe per lei. Negli anni della rivoluzione sociale e culturale, degli Inti-Illimani e dei Rolling Stones, Viola troverà in Marco un giovane fuochista che ama leggere, la spinta decisiva a prendere in mano la sua vita.
2018, Nuraddei. Alice e sua figlia Sofia visitano la tomba di un ragazzo, Marco, morto anni prima nell'esplosione del deposito di fuochi d'artificio dove lavorava. Sofia chiede alla madre di raccontarle la sua storia e le due, aiutate dall'anziana Mariangela, ripercorrono l'amicizia speciale tra Arianna e Marco.
In un finale travolgente, le storie di queste donne si riuniranno in una, simili a fili che, intrecciati, danno vita a uno splendido arazzo di emozioni.

“Cagliari, febbraio 1943
«Non c’è più posto per te, qui».

Con queste parole si apre il romanzo e subito ho capito che anche qui Claudia mi avrebbe fatto battere il cuore con questa storia. Con Elisa (ne “Il profumo delle mimose”) era successo proprio questo, mi sono appassionata alla storia della protagonista e non sono riuscita a chiudere libro. Ma in questo romanzo l’autrice si è superata intrecciando e narrando più storie e lo ha fatto con tutta la sua bravura mettendoci il cuore e si legge tra le righe!
Tante volte mi sono dovuta fermare per via delle frasi usate da Claudia che mi hanno portata a riflettere e a perdermi tra i miei pensieri, sognando e immaginando cosa sarebbe successo.

La prima protagonista, Viola, ha sedici anni e si trova di fronte al fatto che la famiglia dove lavorava badando a due bambini, non ha più posto per lei perché ormai sono diventati grandi e in tempo di guerra è impossibile sfamare una bocca in più. E così si ritrova sola, in mezzo alla strada, ma...

Nel 1943 a Nuraddei invece conosciamo Arianna quasi diciottenne e la sua odiabile madre. Mi sono tanto innervosita leggendo come impedisse alla figlia di vivere.

«Stai dicendo che allora è giusto chiudere una donna in casa, toglierle la libertà?».

Ma conosciamo anche Marco un giovane ragazzo che lavorava con i fuochi d’artificio.
Mi è piaciuta la scelta dell’autrice di inserire l’amore per i libri e l’importanza dell’istruzione all’interno del romanzo.

«Perché se non salvo questi libri e poi bombardano di nuovo andranno persi per sempre. [...] Devo portarli al sicuro».

Claudia ha dato a ogni personaggio un compito speciale, quello di far capire al lettore valori speciali come l’amicizia e l’amore. L’importanza del bastarsi senza cercare cose inutili. Bastano le piccole cose a riempirci la vita e il cuore.

Attraverso Alice e Sofia, viviamo un tema tosto come la malattia e capiamo quanto è necessario trovare la forza nel rimboccarsi le maniche affrontando la vita con il sorriso perché come scrive l’autrice “la vita è una bilancia...” per ogni cosa brutta ne troviamo una stupenda pronta ad aspettarci.

Un romanzo che ci insegna a credere nel bello e nei propri sogni, impegnandoci a fare tutto il possibile per realizzarli. Parole che fanno bene all’anima, specialmente in un momento difficile come quello che stiamo vivendo.
Ho scelto di non raccontarvi troppo della trama perché voglio lasciarvi la possibilità di sognare.

Da sognatrice non ho potuto che apprezzare una storia fatta di sogni.





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