[REVIEW PARTY] THE GIRL NEXT DOOR. I segreti di Ashdon - PHOEBE MORGAN - LEONE EDITORE


Buongiorno Sognalettori,
oggi vi parlo del secondo romanzo di Phoebe Morgan, “The girl next door – I segreti di Ashdon”, ancora più intenso ed avvincente del primo edito Leone Editore, che ringrazio per la copia cartacea in anteprima.

Phoebe Morgan è sia un’autrice sia una editor. Ha studiato inglese alla Leeds University dopo essere cresciuta nella campagna del Suffolk. In passato ha lavorato come giornalista, mentre ora durante il giorno corregge libri thriller e sentimentali per una casa editrice e la sera scrive invece le proprie opere. Vive a Londra e il suo account Twitter è @Phoebe_A_Morgan.
Bugiardo è il suo romanzo d’esordio.

IL ROMANZO


Titolo: THE GIRL NEXT DOOR. I segreti di Ashdon
Autore: Phoebe Morgan
Data di uscita: 14 Novembre 2019
Genere: Narrativa straniera | Thriller
Pagine: 396


La routine della tranquilla e benestante coi munità di Ashdon viene scossa dall’omici dio della sedicenne Clare Edwards: il suo corpo viene ritrovato nel parco cittadino, a pochi minuti da casa, in un gelido poi meriggio di febbraio. Mentre si aprono le indagini, le ripercussioni dell’assassinio colpiscono tutti i conoscenti della ragazza, alimentando una spirale di sospetti tra le migliori famiglie della contea. Tra queste, i Goodwin, vicini di casa degli Edwards che dietro l’apparenza della famiglia ricca e perfetta nascondono segreti più inquiei tanti di quanto si possa immaginare.


Comincio con una frase ad effetto: in questo thriller nulla, NULLA è come sembra.
Ci troviamo ad Ashdon, alla fine di Ash Road, quartiere residenziale pieno di fatiscenti villette nelle quali vivono famiglie apparentemente perfette; un quartiere pieno di pettegolezzi dove la finzione fa da padrona. La morte di Clare, il cui corpo viene trovato a Sorrow’s Meadow, un enorme parco che in primavera ospita coloratissimi ranuncoli, scuote l’intera comunità.
Chi può aver ucciso una studentessa di 16 anni, bellissima e molto amata dai compagni e dagli amici?
La madre, Rachel, ed il patrigno Ian (il padre, Mark, è morto di cancro ai polmoni), non si danno pace. Si colpevolizzano per non essere stati più indulgenti con la figlia; nell’ultimo periodo l’hanno ripetutamente attaccata per la questione scuola/studio e sono stati poco affettuosi con lei.

Pagina dopo pagina entreremo nelle vite delle personalità di spicco del quartiere ed in particolare della famiglia Goodwin.
Troviamo Jane, la classica vicina “spocchiosa”, quella che mi è stata piuttosto antipatica per tutto il romanzo. Egocentrica, ambiziosa, desiderosa di essere sempre al centro dell’attenzione, cosciente dello status agiato nel quale vive e felice di sapere di essere invidiata per questo dai vicini. È chiaramente affetta da un disturbo ossessivo compulsivo, troppo attaccata ai suoi figli, dai quali non riesce quasi mai a staccare il pensiero. Il marito, Jack, di professione medico, uomo rispettato e visto di buon occhio da tutta la comunità ed i loro tre figli: Harry, Finn e Sophie.


“In quel matrimonio non tutto potrebbe essere perfetto come appare. Non si può mai sapere no?

Come in ogni thriller che si rispetti, troviamo il personaggio più debole, sul quale cadono, ovviamente, le accuse, e sul quale si costruiscono opinioni forzatamente negative da parte della comunità che non vede l’ora di aggrapparsi ad eventi passati “montati ad arte”.
E questo è un vero thriller che si rispetti.

Ad Ashdon ci sono molti segreti, ognuno dei nostri personaggi ne conserva uno, che sia per volontà o per costrizione. Ognuno di loro rivelerà aspetti del proprio passato che vi lasceranno increduli e capirete che ad Ashdon, nulla è come sembra per davvero. Le persone vivono con un “etichetta” addosso, e sono ciò che gli altri vicini “pensano” di loro.
Sarà veramente difficile scoprire cosa è realmente successo a Clare ma soprattutto sarà necessario attendere fino alla fine del libro. Con un finale non scontato.

Il tema che attraversa tutto il libro è quello della violenza; non solo fisica ma anche psicologica.
Non si parla solo di violenza SULLE donne ma anche, e soprattutto, della violenza che le donne possono compiere nei confronti degli uomini, o delle donne stesse. Ad Ashdon è difficile imbattersi in un rapporto di vera amicizia tra donne; direi che i rapporti si basano più sul “comodo” reciproco.

Phoebe Morgan, anche questa volta ha avuto la capacità di elettrizzarmi, la sua scrittura è scorrevole, rapisce l’attenzione, ti incolla alle pagine, ed il ritmo di lettura è molto veloce.

Dopo “Bugiardo” [di cui trovate la mia recensione qui], questo thriller ha confermato la bravura della Morgan di creare storie che trattano temi importanti e di assoluta attualità, che appassionano il lettore, tanto da non vedere l’ora di leggere presto il prossimo libro.



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