[RECENSIONE] TU SEI MUSICA - SIMONA BIANCHERA - PANESI EDIZIONI


Buona domenica, Sognalettori!
Questa mattina, tra un caffè ed un croissant alla crema, vi porrò una domanda: avete mai dato importanza ai vostri sogni?
Freud, ne L’interpretazione dei sogni, parlava di un subconscio regolatore… ma se invece fosse tutto collegato ad un destino già scritto?
Che si tratti di passione o “visione notturna”, i SOGNI restano al centro della nostra esistenza, ciò che dà sapore ai nostri giorni. Grazie ad essi siamo unici nei nostri sapori e nelle nostre attitudini, sembriamo quasi delle note musicali pronte a suonare nel grande concerto della vita. A volte capita di accostarsi al fianco di una nota che, posta accanto a noi, stona tantissimo! Avete presente il rumore del graffio su una lavagna? Ecco, ci sono legami che fanno proprio quel rumore. Non significa che quella nota sia brutta, né tantomeno la nostra, è solo questione di musica e soprattutto di ARMONIA.
È proprio quando troviamo la nostra nota che ha inizio la vera opera.

Il libro Tu sei musica di Simona Bianchera (Panesi Edizioni) è stato per me una sinfonia di emozioni, una magnifica esplosione di vita e di aria fresca che mi ha davvero rigenerata… quindi, dopo avervi assillati sette giorni su sette nelle mie IG stories, volevo assolutamente parlarvene!

Innanzitutto facciamo un focus su quest’uragano di autrice:
Simona è fotografa, pittrice, scrittrice, innamorata della vita, una Donna col sole e l’avventura nel cuore! Nata a Chiavari (GE) nel 1978, fa onore al genere femminile, all’arte e alla vita stessa. Credo che una come lei sia più unica che rara.
Questo è il suo romanzo d’esordio e le auguro sia il primo di una lunga serie.


IL ROMANZO


Titolo: Tu sei musica
Autore: Simona Bianchera
Data di uscita: 2019
Genere: Narrativa italiana
Pagine: -


La musica regala emozioni, libertà, gioia, commozione. Ma avete mai pensato che potrebbe anche cambiarvi la vita? Questo è quello sta per succedere ad Alaska e Daniel: grazie alla musica si conosceranno… e niente sarà più come prima. Una rocambolesca storia d’amore, amicizia, avventura, intrisa di arte, di pittura, di fotografia, di poesia e di tanta musica vi aspetta. Tanti spunti sensoriali per vivere le emozioni dei protagonisti. Allacciate le cinture e partite alla scoperta della loro vita colorata. Buona lettura e buon ascolto!



La storia comincia con una Alaska che balla sulle note dei Pensieri Divergenti assieme a Vanessa, sua migliore amica e compagna di avventure: le due ragazze sono complementari e, soprattutto, legate da una forte amicizia.
Nel frattempo Daniel, ex batterista dei Pensieri Divergenti, è appena tornato in Italia ed è pronto per riprendere le redini del suo gruppo.
Nel momento in cui rende nota la notizia di un concorso a cui parteciperà assieme alla sua band contattando tutti i follower della loro pagina facebook, il profilo di Alaska cattura la sua attenzione.
La Bianchera non ci parla solo di una bellissima storia d’amore, ma se ne svolge parallelamente un’altra alla quale bisognerebbe dare la giusta importanza: il romanticissimo rapporto tra Vanessa e Carlo prenderà gradualmente delle pieghe brutali ed inaspettate. Carlo, astemio e da sempre serio e impeccabile, in preda a un forte stress lavorativo cede alla cocaina trasformandosi in un mostro violento che non ci penserà due volte a puntare una pistola contro la sua amata.

Mi rifletto e mi sento diverso,
non mi riconosco.
E strillo no, nessuno mi sente.
Se mi perdo oggi non cambia niente
Se strillo nessuno mi sente.

Per tutto il tempo Vanessa si chiederà in cosa ha sbagliato, cosa non ha fatto per evitare che Carlo si riducesse a simili condizioni.
Continuerà ad addossarsi colpe, a tormentarsi con domande a cui non saprà dare alcuna risposta.
Quando un amore finisce non si sa mai come reagire, ma quando ciò avviene nel modo peggiore resta solo l’oblio.
Leggendo mi sono resa conto che molto probabilmente non sarei riuscita a perdonare un simile errore. Al fianco di un tossico-dipendente persino il particolare più stupido diventa un pretesto per litigare; negli occhi dell’altro non troveremo i nostri, non ci guarderanno più con delicatezza e saremo messi costantemente in secondo (se non ultimo) piano. Si rimane all’angolino ad aspettare che l’effetto svanisca e che presto torni il sereno, ma non è mai così.

Daniel e Alaska saranno solo un bellissimo sogno o accadrà qualcosa tra loro?
Vanessa riuscirà a dimenticare Carlo?


È così facile perdersi tra le parole dell’autrice che ho provato una seria difficoltà a smettere di leggere! Ancora adesso, a storia terminata, ne sento la mancanza. Il suo stile è semplice, diretto e coinvolgente.
In Tu sei musica ha messo per davvero tutta se stessa: poesie, dipinti, fotografie e la sua playlist musicale ci accompagneranno durante questo magnifico mondo rock, che tanto la rispecchia.

Orgogliosa di questa lettura, non ho potuto fare a meno di intervistare per voi questa meravigliosa Donna dai mille colori: SIMONA BIANCHERA.

Ciao Simona, benvenuta sul nostro Diario! Siamo felici di averti qui con noi!

Il tuo libro d’esordio, “Tu sei musica”, racconta di una ragazza innamorata della vita e dei suoi colori, proprio come te. Hai detto di identificarti nel personaggio di sua madre che, nulla abbandonato al caso, si chiama proprio come te.
Come nasce Alaska? E che rapporto hai con questo personaggio?

Alaska è entrata nella mia vita nel 2012 e la amo tantissimo. Il nome è nato alla domanda che mi sono fatta “Che nome darei ad una figlia?” e come tale la sento. È la mia creazione, una parte di me vive in lei. Chi mi conosce personalmente mi identifica in lei, anche perché è più facile scrivere di quel che si conosce, quindi è vero che qualche spunto l’ho preso da me, ma in verità l’ho vista e descritta come se fosse una persona che amo e che mi è molto vicina, io mi sono descritta e ho vissuto in prima persona Simona, la madre un po’ pazzerella fotografa e rock. In questo romanzo c’è una parte della mia anima. E vorrei poterla donare a più persone possibili. Siamo fatti di energia che trasmettiamo anche attraverso le nostre creazioni. Mano a mano che il romanzo prendeva vita io provavo le emozioni dei personaggi, ridevo con loro, speravo con loro e mi innamoravo di loro. È stato come vivere una vita parallela, la mia e quella del romanzo.

• L’amicizia tra Alaska e Vanessa è talmente forte da scatenare una sorta di protezione (oserei dire) materna. Che valore ha, nella tua vita, questo sentimento?
L’amicizia per me è molto importante. Quando è vera e forte fa affrontare e superare ogni tempesta. L’amica è lo specchio di te stessa, ti ama e vede i tuoi pregi, anche quando tu per prima, magari per una tua insicurezza o per mancanza di autostima non li vedi e ti fa capire, con amore, quando sbagli. Un’ amica la scegli, è un incontro di anime affini, dove si vuole il bene dell’altra persona. Per me l’amicizia è fondamentale quanto l’amore.

• La storia affronta un argomento tanto importante quanto delicato.
Fino a che punto è giusto perdonare un errore?

In questo romanzo ho voluto parlare di più sentimenti: una conoscenza che pian piano si trasforma in un qualcosa di indefinito, di emozionante fino a sfociare nell’amore. L’amicizia che aiuta in ogni momento, l’amica che c’è sempre, nel bene e nel male. L’importanza dell’unione della famiglia. Un amore forte e duraturo che si spezza facendo soffrire, ma che farà riflettere, guardare dentro di sé per capire i propri errori, per migliorarsi. La maggior parte delle volte il problema nei rapporti è la mancanza di comunicazione, quella vera, spesso si tengono dentro i propri pensieri, si fanno congetture, arrivando ad immaginarsi chissà cosa quando basterebbe sempre parlare, chiarirsi.
Ho voluto far conoscere i diversi punti di vista per arrivare a far capire che a volte si sbaglia, facendo dannatamente soffrire le persone attorno, anche se le intenzioni erano buone, giuste e come l’errore di una singola persona possa condizionare, anche drammaticamente, la vita di tutti. Non bisogna mai giudicare perché tutti noi possiamo essere Carlo, tutti noi Vanessa o Alaska. Il perdono non è inteso solo come “perdono quella persona che mi ha fatto del male”, ma come perdono prima di tutto di sé stessi, e poi perdono quella persona perché il suo sbaglio non debba continuare a farmi soffrire per sempre, il perdono è una liberazione dell’anima. Altrimenti ogni azione sbagliata, subita o fatta, ci dannerà per sempre. Invece dai propri errori bisogna imparare, siamo in questa terra per fare esperienze e migliorare il nostro spirito.


• È importante avere al proprio fianco qualcuno che comprenda e stimoli le nostre passioni. Simona e Fabrizio sono uniti dal loro amore per l’arte, Alaska e Daniel sono accomunati dalla musica; arte e destino mischiano le carte.
Credi nel Fato? Perché?

Io penso che tutti abbiamo un destino tracciato, ma è come se fosse un semplice disegno abbozzato poiché è solo con le nostre scelte che prendiamo la direzione in cui vogliamo far andare la nostra vita. Certo la strada più semplice è la più facile da prendere, ma spesso preclude la vita vera. Quando ci nascondiamo dietro a delle scuse del tipo “Non ci riuscirò mai, quindi non ci provo nemmeno” oppure “mi accontento così” “va bene agli altri e non a me” sono solo modi per rimanere sulla stessa strada e magari autocommiserarsi. Invece quando decidiamo di buttarci per realizzare quello che vogliamo, impegnandosi a fondo, emerge la forza che risiede in tutti noi e possiamo assaporare le vere passioni e tiriamo fuori le doti che abbiamo. Bisogna fare i passi giusti, anche se sono difficili. Poi credo che nulla avvenga per caso, certi eventi o incontri sono talmente importanti nella nostra vita che la modificano. Sta a noi se scegliere se in meglio o in peggio. L’amore è la forza più immensa e trascinante dell’universo e quando facciamo qualcosa con passione e amore l’universo stesso ci manda energie positive. Io questo lo sto vivendo in prima persona, è quasi indescrivibile, un’emozione che percorre ogni cellula del mio corpo. Il sogno che da anni tenevo nel cuore, ma che le troppe paure mi bloccavano di viverlo. Avere tra le mani il mio romanzo, sfogliarne le pagine, leggere il mio nome sulla copertina, vederlo su internet, negli scaffali delle librerie, sapere che altre persone lo stiano leggendo è pura gioia. E tutto ciò è avvenuto perché ho fatto quel “salto nel vuoto”, ovvero di mandare il romanzo ad una casa editrice, che mi spaventava.

• Al contrario di sua madre, Alaska cerca delle radici e, soprattutto, una vita stabile.
Cos’è per te la stabilità?

Ho voluto raccontare di una famiglia dove moglie e marito si sono trovati in tutto e per tutto, sia caratterialmente che nel modo di vivere artistico e sempre in viaggio, insieme sono come un’unica persona. Per via del loro lavoro, si spostano di continuo e nessuno dei due soffre per questo modo di vivere alla giornata. Spesso a Simona è capitato di essere contattata solo qualche giorno prima per un set fotografico dall’altra parte del mondo, anche per tempi lunghi, quindi bagagli e famiglia sono sempre partiti. La loro figlia Alaska, pur amando viaggiare, ha iniziato a soffrire per questa mancanza di stabilità, anche perché durante i loro viaggi si legava a delle persone per poi dover, dolorosamente, salutare per sempre. Sentiva che, in quegli addii obbligati, lasciava sempre un po’ di se stessa, del suo cuore, della sua anima. Ha quindi intrapreso la propria strada scegliendo un lavoro fisso, nella propria città, volendo mettere radici e andando a vivere con la sua migliore amica di sempre.
Stabilità, per me, è quando senti di essere a casa, quando hai quella sensazione di tranquillità, non conta che sia fisicamente tra le proprie mura o da qualche parte del mondo, è quando hai un equilibrio interiore, sei centrato e non senti la mancanza o il rimpianto di nulla.


Ti ringraziamo ancora per la disponibilità e per averci fatto sognare!
Meriti tanto.

AD MAIORA

            


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