[RECENSIONE] COME MUOVERSI TRA LA FOLLA - CAMILLE BORDAS - SEM EDITORE


Buongiorno sognalettori! Questo è il primo libro che leggo della casa editrice SEM, mi piace variare e “Come muoversi tra la folla” è arrivato per caso e la storia mi ha incuriosito molto, tanto da volerlo leggere in anteprima! Riuscirò ad incuriosire anche voi?

IL ROMANZO

Genere: Narrativa Contemporanea
Data di uscita: 21 Marzo 2019
Prezzo cartaceo: 18,00€
Prezzo ebook: 7,99€

Isidore, per tutti Dory, anche se lui preferirebbe Izzie, ha undici anni ed è il più giovane di sei fratelli che vivono in una piccola città francese insieme alla madre e un padre sempre in giro per lavoro. Rispetto agli altri fratelli si sente incompleto e insicuro: Berenice, Aurore e Leonard, i maggiori, sono sulla buona strada per ottenere un dottorato molto prima dei loro coetanei più brillanti; Jeremie è un violoncellista di altissimo livello, e Simone, compagna di stanza di Isidore, pianifica per sé una grande carriera da scrittrice, tanto che ha già messo il fratello a lavorare alla sua biografia. I sei ragazzi lasciano raramente le loro stanze, dove studiano tutto il giorno, se non per riunirsi sul vecchio divano a interpretare i programmi televisivi alla luce della Poetica di Aristotele. Dory è un discreto studente ma meno dotato dei suoi formidabili fratelli. La sua normalità, al loro cospetto, sembra un fallimento. Tuttavia è il solo che cerca di costruire delle relazioni, mentre per gli altri la conoscenza è più importante dell'amicizia. È astuto, ironico, empatico e rabbioso: vede cose che i fratelli non notano e fa domande che loro temono di porre. Perciò, quando una tragedia li colpisce, Isidore diventa, a sua insaputa, la pietra angolare della famiglia. L'unico che comprende come stiano tutti lottando con il rispettivo dolore e, forse, l'unico in grado di aiutarli, se soltanto riesce a trattenersi dallo scappare di casa.


Come muoversi tra la folla è un romanzo da vivere tra le pagine e con gli occhi, è la storia di Dory e la sua famiglia, un bambino di undici anni che vive in un paesino francese, ed è realista proprio come sono noti essere i film francesi! Mettono sempre in evidenzia anche i dettagli più scabrosi della vita quotidiana di una persona. Ti fa sentire in compagnia, ti fa entrare nella sua vita e pensare con la sua testa. Una donna che sceglie un bambino come protagonista, mi colpiscono sempre queste scelte, mi piace studiarne i pensieri, l’immedesimazione. Ora lo ammetto, a dire queste parole mi sono sentita un po’ una delle sorelle di Dory, anzi, di Izzie come preferirebbe essere chiamato lui. Eh sì, è contagioso!
Izzie ha cinque fratelli maggiori: Leonard e Jeremie, un violoncellista, i maschi e Berenice, Aurore e Simone le femmine. Simone dorme nella sua stessa stanza e ha deciso che vuole diventare una scrittrice così fin da subito comincia ad organizzare la sua vita come se lo fosse già. Si fa aiutare da Dory che si è fatto convincere ad intervistarla per scrivere la sua biografia, quella che poi diventerà la biografia di una grande scrittrice. In questo modo scopre tante cose di sua sorella, Simone è forse l’unica che riesce a capire com’è Dory, il più insicuro e confuso della famiglia, ma anche il più fragile e il più attento, un abile osservatore. Lui racconta la vita della sua famiglia.
Tutto inizia da una macchia sul divano, per tutti innocua, per Dory no. 
“Quella macchia mi metteva a disagio. Mi faceva pensare che fossi l’unico a notare le cose, a prenderle a cuore. «Come mai ti preoccupi tanto di quella macchia?» mi chiese una volta mia madre, e il bello era che io non capivo perché gli altri non lo facessero.”
Quel divano sarà anche un ritrovo importante per tutta la famiglia, l’unico momento in cui tutti lasciavano i loro libri per riunirsi davanti alla televisione ad interpretare film e serie tv. Riuscivano a scoprire la trama e la conclusione fin sa subito, e Dory ogni volta non se ne capacitava, ma non ha mai smesso di provare a capire come facevano. 
I suoi fratelli ragionavano su tutto, con loro non si poteva mai parlare del più e del meno, di argomenti semplici. Erano tutti prossimi al dottorato, passavano tutte le giornate nelle loro stanze sui libri a studiare e non frequentavano nessuno. Per loro l’amicizia non era importante, erano troppo concentrati su loro stessi per apprezzare le vite o la presenza di altri, tanto meno il pensiero altrui, che commentavano negativamente ogni volta che si trovavano costretti a stare tra la folla. Anche secondo la loro madre erano tutti troppo intolleranti, se ne preoccupava sempre. Avrebbe preferito vederli con qualche amico. Simone per esempio non tollerava l’ignoranza, classificava i compagni di scuola in base alla loro intelligenza o cultura, perché lei era il massimo e non poteva circondarsi di gente meno intelligente di lei, sempre prima della classe. Infatti quando per un compito le proposero uno scambio interculturale, l’arrivo di Rose sconvolge un po’ i suoi ideali e sarà come al solito Dory a proteggere in qualche modo la sorella e mantenere buono il nome della famiglia Mazal. Le sue sorelle sembravano tutte uguali, mentre i maschi non sembravano nemmeno fratelli, con loro parlava poco, a volte credeva che nemmeno si accorgessero della sua presenza. 
“Forse per apprezzare davvero qualcosa bisognava che qualcuno ti guardasse gioirne…”
Il padre invece lavorava sempre fuori, rimaneva poco a casa, perciò non c’erano grandi rapporti o discorsi, era difficile anche capire le sue preferenze o ricordarle.
Non era facile per Dory muoversi tra la folla. Si sentiva grasso e poco accettato, lo prendevano in giro e non riusciva mai ad ottenere ciò che voleva, nemmeno le ragazzine. Esplorava il mondo ma aveva una specie di ossessione, di accenno di ribellione interiore: la fuga. 
Provò a fuggire varie volte nel corso della sua vita da quasi adolescente, ma fallirono quasi tutte per un motivo o per l’altro: una corda elastica stretta in vita che lo riportava sempre a casa troppo presto. Una volta perché aveva dimenticato di salutare qualcuno, un’altra volta per la fame e così via. Eppure è molto profondo come bambino, riflette, vede il buono nel mondo e quando all’improvviso nella sua famiglia qualcosa si rompe cambiandone per sempre la struttura che ha sempre avuto, lui diventa come un pilastro.
Si preoccupa del benessere di tutti, anche se è il più piccolo, anche se della vita sa ancora poco. Va a trovare una sua sorella a Parigi, un’altra fuga non riuscita perfettamente, parla con gli amici delle sue sorelle per sistemare problemi passati. Senza accorgersene lui c’è sempre e da solo scopre e cresce lasciandosi spingere dalla fiumana della gente che lo circonda. Ma quando gli chiedevano cosa volesse fare da grande, lui non lo sapeva, a volte rispondeva il professore di tedesco perché in casa suo padre lo parlava e perché l’aveva studiato bene a scuola, ma non era riuscito a trovare niente di interessante nemmeno nell’enciclopedia dei lavori.
Quando andava in giro con sua madre incontrava sempre i personaggi più strani di quella piccola cittadina, dal macellaio dalle barzellette spinte che non capiva mai, alla ultra centenaria Daphné che gli raccontava sempre qualche aneddoto della sua vita, anche se lui in fondo la temeva. Era sempre ovunque. 
Presto dovette fare i conti con la crescita, con quello che significava, non solo alle responsabilità ma anche agli stati d’animo e all’aspetto fisico e ai propri bisogni. Molte cose le scopriva tramite l’intervista con sua sorella e per il resto imparava tutto quando leggeva le tesi delle sue sorelle a sua madre, che non riusciva mai ad interpretare o a comprendere. 
Non voglio svelarvi altro, come ho detto all’inizio è un libro da scoprire, Dory vi dirà tutto e voi lo apprezzerete come ho fatto io. E’ intenso, riesce a conquistare e lo stile dell’autrice è fluido, con aggettivi tutti suoi, che magari noi a volte non usiamo più, il lettore attento che ama anche la scrittura noterà diverse cose del genere. 
Camille Bordas mette in luce le prime difficoltà di un bambino che si trova a dover a che fare con la folla, che altro non è che la gente che frequenta ogni giorno e quella che incontra quando guarda in aria e inciampa sul piede di qualcuno. Riuscirà ad essere pronto per la folla?
E voi sapete come muovervi tra la folla?
 “«L’amore nasce dai ricordi in comune con una persona, sai? E accumulare ricordi richiede tempo. Un mucchio di tempo in realtà. […] Non credo che mi rimanga abbastanza tempo per farlo ancora.»”




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