[BLOG TOUR] QUARANTANOVE SCALINI - CRISTIANO RIBICHESU - BOOKABOOK EDITORE


Buongiorno Sognalettori, oggi Diario di un Sogno partecipa al Blog tour del romanzo “Quarantanove scalini” di Cristiano Ribichesu, edito da Bookabook editore. La nostra è l’ultima tappa, e approfondiremo i capitoli 27 e 28 del romanzo.

IL ROMANZO

Genere: Narrativa Contemporanea
Data di uscita: 06 Dicembre 2018
Prezzo cartaceo: 14,00€
Prezzo ebook: 5,99€

Una città fredda e pungente nei primi anni Novanta. Un locale sulle rive di un fiume nel quale è concesso esternare le proprie ansie e le proprie paure, dove ognuno, quando la notte diventa regista della commedia delle illusioni, ha il diritto di essere un’altra persona. Quarantanove scalini narra le vicende di un gruppo di giovani dalla diversa personalità ed estrazione sociale che si intrecciano sotto la fioca luce dei lampioni. Lì dove tutto è lecito, e perciò impossibile da condannare, è facile superare i propri limiti correndo il pericolo di sprofondare negli abissi.


Cristiano Ribichesu, classe 1986, è nato a Torino dove vive ancora oggi. Dopo il diploma di ragioneria, ha lavorato nel settore automobilistico fino al 2014. Attualmente è istruttore e responsabile dell’attività dei bambini iscritti alla Scuola Calcio del Torino FC. Fin dalla giovane età ha coltivato il desiderio di cimentarsi nella scrittura e Quarantanove scalini è il suo secondo romanzo.

«Bambina, anche tu devi imparare a coprire il tuo bel viso, nascondi le tue virtù. Tutti quaggiù indossano una maschera, nessuno escluso. Essa cela la loro vera natura. Falso è ciò che vedi, non ti fidare di loro e fai che non si accorgano della tua purezza.»
Il romanzo è racchiuso tutto in questa frase, anzi in una semplice ma essenziale, e purtroppo attuale e veritiera parola: MASCHERA!
Quarantanove scalini è il racconto disilluso e disincantato di una società corrotta, violata e disturbata, che porta i nostri giovani a indossare una maschera per mostrarsi al mondo in altre vesti… più pulite, più conformanti ma che non rappresentano in realtà ciò che realmente si è o che si vorrebbe essere.
È il racconto di un gruppo di giovani ragazzi, che calata la notte, e tolti i panni di bravi e onesti cittadini, danno sfogo alle loro paure e insicurezze, attraverso alcool, sesso e droga.

Come anticipato prima, io vi parlerò in particolare di due capitoli, che corrispondono a due orari ben precisi.
Il primo, il capitolo 27 (ore 03,38), parla della dolce e ingenua Lisa; personaggio a cui viene rivolta la citazione di apertura di questa mia tappa, e forse l’unico soggetto del romanzo a essere sincero, sprovveduto e autentico.
Nella sua ingenuità Lisa, appena trasferitasi da Firenze, si affida alla cugina, che ben poco si cura di lei finendo così, raggirata e ingannata, tra le braccia di tipi poco raccomandabili; uno in particolare, Luca, che inizialmente sembrava preoccuparsi per le sorti della ragazza, finirà per portarle via la cosa più importante e preziosa per una donna, senza realmente rendersene conto, preso dall'alcool e dalla cocaina che gli scorre nelle vene, fedeli compagne in quel mondo parallelo che sono diventate le serate a “Le Barche”.
Un evento drammatico che Lisa comprende troppo tardi e che la devasterà e annienterà irrimediabilmente.
La notte è la mia compagna, l’unica che non mi ha mai tradito. Io la amo per ciò che rivela e per quello che nasconde. Sono il suo amante, sono il suo primo suddito. Essa è sovrana di un popolo che di giorno non esiste.

Il capitolo 28 (ore 03,50), ci racconta invece la conclusione della serata di Marco, contabile presso un mobilificio e fidanzato con una vecchia compagnia di scuola, Barbara, da ormai sette anni; un rapporto che Marco, nella serata mette più volte in discussione, ormai vuoto, logoro e freddo ma che non riesce a troncare, forse per abitudine o per paura di rimanere da solo.
Qui l’autore attraverso appunto la metafora dei quarantanove scalini che conducono Marco dal locale alla macchina, ci racconta la trasformazione, il prepararsi a rimettere una maschera per affrontare il nuovo giorno, ma quei scalini, che Ribichesu ci dice essere di altezza e larghezza diversa, simboleggiano anche le diverse personalità dei protagonisti delle vicende descritte nel romanzo.
Personalità schive, riservate, ingenue, esuberanti, sfrontate, menefreghiste, calcolatrici e sfruttatrici… gente che calata la notte esce fuori dai loro comodi gusci per mostrarsi con le loro mille sfaccettature, e che arrecano danni non solo a chi li circonda ma anche a  se stessi.

Uno spaccato di vita e della società odierna che Cristiano Ribichesu, con la sua scrittura criptica, malinconica, sottile e a tratti pungente, ha descritto in maniera eccellente, utilizzando con grande maestria sia la metafora delle maschere, a rappresentare i mille volti che ci circondano, sia quella degli scalini, come risalita dal mondo notturno, dove si è liberi, nel bene e nel male, di essere ciò si vuole, al ritorno alla luce del sole, dove tutto è omologato, confacente a ciò che la società si aspetta da ogni individuo.
Spero di avervi incuriosito e di aver acceso in voi la voglia di leggere questo romanzo, perché io vi ho parlato, in minima parte, solo di due dei protagonisti della storia ma all'interno, ne troverete tanti e tanti altri, ognuno con la sua storia e il suo bagaglio… tutto da scoprire!

2 commenti

  1. E' sempre una gioia comprendere di aver trasmesso emozioni e suscitato riflessioni. Grazie Patrizia

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