[IL NOSTRO DIARIO] Rispetto: roba da blogger.


Ciao sognatori! 
In questi giorni mi sono trovata a riflettere sul mondo dei blogger... 
Questo post nasce proprio per fare chiarezza su alcune questioni che mi stanno mettendo in seria difficoltà. La domanda che sorge spontanea è questa: è così difficile rispettare il lavoro altrui? Da quello che vedo quotidianamente pare di sì. Iniziamo ad analizzare i vari punti e le varie affermazioni che mi capita di leggere sempre più spesso su Facebook:
1. "Gestire un blog non è un lavoro". Sono d'accordo, non è un lavoro perché noi blogger siamo mossi dalla passione, amiamo parlare di libri (cosa che però va a esclusivo beneficio degli autori). È anche vero che mandare avanti un blog occupa diverse ore della giornata: iniziamo con la lettura delle numerose e-mail in cui vengono richieste segnalazioni, interviste, recensioni e questo porta alla seconda fase, quella della programmazione, per dare delle tempistiche oneste in linea con le esigenze di entrambe le parti. Dopo aver programmato, si passa alla fase della lettura, che se non fosse un lavoro sarebbe ovviamente più semplice e leggera. Mi spiego meglio: le recensioni richieste necessitano di essere il più possibile chiare e oggettive, durante la lettura è quindi necessario prendere appunti; in poche parole studiamo il testo, per trovare le parole giuste, per promuoverlo e farlo conoscere ai lettori, cercando di rimanere per quanto possibile imparziali. Provateci voi! E soprattutto provate a esprimere un parere quando non è totalmente positivo, la reazione degli autori è incredibile: si passa dagli elogi che ci vengono rivolti in fase di richiesta, agli insulti o addirittura al pretendere solo giudizi positivi (per intenderci, 5 stelle su 5!). Probabilmente alcuni autori non si rendono conto che per una pubblicità del genere sarebbe necessario pagare e questo blog non è in vendita. 
2. "I blogger non sono qualificati". La domanda sorge spontanea: perché chiedete ai blogger una recensione e non a un giornalista, se pensate che questi ultimi siano più qualificati di noi? 
3. Perché accettate di partecipare a delle iniziative e poi non rispettate gli impegni presi? Mi raccomando non provate a rispondere che tanto lo so già che non avete tempo, le scuse che inventate ogni volta meriterebbero le reazioni di Tina Cipollari. 


Detto questo, voglio precisare alcuni punti fondamentali che riguardano la sottoscritta: 
- Sono nata libera e voglio restarlo; 
- Nessuno può, mai e in alcun modo, impormi il suo pensiero; 
- Quando chiedete una recensione il post va sempre condiviso, non solo perché dovrebbe essere scontato, in quanto è una pubblicità del vostro libro, ma per rispetto del lavoro altrui e del tempo che ho scelto di mettere a vostra disposizione GRATUITAMENTE. Troppe volte ho ascoltato e letto scuse campate in aria come "non ho tempo e mi sono dimenticata di condividere la recensione". Per favore, non prendiamoci in giro.
Metto tanto impegno in quello che faccio, organizzo eventi e lo faccio per dare visibilità a voi autori quindi pretendo rispetto. 
Questo blog sarà aperto a tutti coloro che avranno il rispetto del nostro pensiero e del nostro lavoro. 

Sono curiosa di vedere quante persone perderanno cinque minuti del loro tempo per commentare il mio post. 
Invito le mie colleghe a rispondere ad alcune domande. 
Cosa significa per voi avere un blog? Quali sono le vostre difficoltà? Cosa vi aspettate in futuro?

3 commenti

  1. poche semplici parole... standing ovation per te.. per tutti gli altri: mutismo e rassegnazione!

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  2. Ciao Sara e ciao ragazze. Comprendo la frustrazione. Io mi sono un po' rassegnata. ho deciso di collaborare molto poco con gli autori, perchè in passato mi sono capitate cose analoghe. Capisco bene il tuo sfogo, ogni tanto fa bene tirar fuori quello che ci opprime. Ti abbraccio

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  3. Buongiorno a tutti, mi sono appena iscritta in questo blog e sto "dando un'occhiata" per orientarmi. Questo post è il primo che leggo.
    Devo dire che trovo assulutamente ineccepibile la dichiarazione d'indipendenza sell'autrice, nonchè la giusta pretesa di poter esprimere la propria opinione in modo libero e imparziale. Come si fa notare: se si vogliono solo giudizi positivi, basta pagare...naturalmente giudizi solo positivi e a pagamento, non aiutano a migliorarsi, ma non a tutti interessa...Dal mio punto di vista appoggio la posizione di Sara.

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