[BLOG TOUR] Tu sei parte di me - Garzanti - "La donna di ghiaccio" - #CristinaCaboni


Buongiorno cari Sognalettori, prosegue il blog tour dedicato al romanzo "Tu sei parte di me" edito Garzanti, uscito ieri 15 novembre, oggi tocca a me parlarvi dell'autrice Cristina Caboni.

Dopo Lara che ieri vi ha parlato del racconto scritto da Federica Bosco, io vi parlerò del racconto scritto da Cristina Caboni in Tu sei parte di me..
In questa breve storia l'autrice ci parla di quel magico momento in cui tutto ha inizio, quando ogni donna viene a conoscenza di una nuova vita che cresce dentro di lei; che sia voluta, cercata o non programmata la scoperta di una gravidanza appena iniziata porta con se una miriade di emozioni differenti che investono come un treno in corsa la futura mamma.
"Ci sono momenti, nella vita di una persona, che restano impressi per sempre, ricordi che si stratificano e ti rendono la persona che sei. C’è un prima, e un dopo. Quello che sto vivendo è uno di questi istanti perfetti.  La mia vita è cambiata. La consapevolezza mi riempie di forza  e  di  un  coraggio  che  non  pensavo  di  possedere."
Sorgono mille dubbi, tante paure e numerose incertezze..."sarò in grado di essere una buona madre per mio figlio? ", questa è una delle tante domande che si pone la protagonista di questo racconto, Barbara, quando scopre di essere incinta in un momento delicato della sua vita; abbandonata senza alcuna spiegazione dal compagno, si ritrova da sola a dover affrontare questa gravidanza.
Non aveva mai pensato ai figli presa com'è dalla sua carriera per cui ha fatto tanti sacrifici ma nonostante tutti i dubbi e le paure sul futuro è l'istinto materno a prevalere e la gioia per questo dono che cambia la vita.
"Non ho mai provato prima un simile senso di feroce necessità di proteggere qualcuno. Tutto è nuovo, tutto è spaventoso e allo stesso tempo bellissimo."
L'autrice è sublime nel descrivere con estrema delicatezza il risveglio interiore di Barbara che guarda con occhi nuovi alla vita; con il suo stile poetico ed intenso conosciamo le sue fragilità e la sua voglia di migliorarsi per essere una madre presente e amorevole.
Tratto distintivo nello stile dell'autrice è la descrizione accurata dell'ambiente che fa da sfondo alla vicenda, sembra quasi di essere dentro la storia insieme a Barbara, e osservare il mondo che la circonda attraverso i suoi occhi.
Con l'avanzare della gravidanza sorge nella donna un dubbio, coinvolgere o no il padre in questa avventura? Barbara è fortemente combattuta anche a causa del risentimento che prova verso di lui, ma alla fine il diritto di ogni genitore di far parte della vita dei figli prevale e quando finalmente ha modo di parlare con il suo ex compagno scopre una verità inaspettata... 
" «...Ho  dato  un  taglio  netto  al  nostro  legame perché pensavo fosse il modo migliore di chiudere... Mi hai tenuto a distanza in ogni modo. Mi sentivo respinto, e odiavo quella sensazione. Mi dispiace di non averti capita.» Sospiro. «Dobbiamo parlare di più noi due.» «Per quello c’è sempre tempo, non credi»"
Penso che l'autrice voglia così mandare un messaggio, perché la mancanza di comunicazione molto spesso crea sofferenze che si sarebbero potute evitare; in una società come la nostra in cui i mezzi di comunicazione abbondano, fra sociale network, internet e simili, è proprio la comunicazione verbale, guardandosi negli occhi che diventa sempre più rara, si dovrebbe mettere da parte ogni tanto la tecnologia e dedicarci a ciò che di reale e tangibile abbiamo nella vita.
Ho letto un racconto che seppur nella sua brevità è carico di significati.



Il suo primo romanzo, Il sentiero dei profumi, ha scalato le classifiche italiane affermandosi come uno degli esordi più importanti del 2014.
Questo romanzo vuole essere un omaggio al mondo dei profumi e delle essenze che da tempo accompagna l'autrice, per celebrare il fascino che si nasconde dietro un odore il quale può rievocare un ricordo o un amore perduto o un'esperienza passata.
"..Il profumo non è qualcosa che si sceglie. Il profumo è il sentiero. Percorrerlo significa trovare la propria anima"                                        (Il sentiero dei profumi)
Cristina Caboni nei suoi romanzi esalta ogni volta i mille aspetti dell'universo femminile, le sue protagoniste indiscusse sono le donne, e l'autrice ci racconta delle loro fragilità e dei loro sentimenti più intimi ma al contempo emerge anche la loro forza di volontà e caparbietà nel non lasciarsi sopraffare dalle regole della società ed è per questo che lottano con le unghie e con i denti per trovare il loro posto nel mondo.
Ne Il sentiero dei profumi troviamo Elena, una ragazza abituata a scappare da tutto ciò che può farle del male, solo quando crea i profumi per le persone si sente felice e appagata, perché per lei il profumo non è solo un accessorio ma racchiude l'anima di chi lo porta. Circondata dalle sue essenze e dall'affetto di chi le vuole bene, riesce a trovare la sua strada e a capire che l'amore sincero è un dono che non chiede nulla in cambio.

Nel suo secondo libro, La custode del miele e delle api, l'autrice ci fa conoscere la storia di Angelica, un'apicultrice itinerante; questo è un romanzo che parla di tradizioni e che mescola molteplici sentimenti, amore, rabbia, nostalgia, passione e dolore.
Con la sua prosa elegante e ricercata, che contraddistingue tutti i suoi libri, la Caboni ci parla di personaggi complessi ed emozionanti che attraversano un percorso di crescita lungo il corso della storia.
"Il senso di distacco con il quale aveva osservato la casa, la proprietà, l'intero paese e persino il mare era scomparso. Al suo posto c'era consapevolezza. Una profonda, straordinaria consapevolezza di sé e di ciò che la circondava. E lei voleva riempirsi le mani e l'anima di quel mondo. Voleva farne parte. Allora si rese conto che ne faceva già parte."                       (La custode del miele e delle api)
Il suo terzo romanzo è Il giardino dei fiori segreti, la storia coinvolgente ed emozionante di due gemelle, Iris e Viola, separate alla nascita e ignare ognuna dell'esistenza dell'altra; è la passione che entrambe hanno per i fiori a farle finalmente riunire. Questo libro ci parla di famiglia, di segreti da risolvere ma anche di antichi rancori che hanno portato a scelte sbagliate ma nonostante tutto ciò c'è spazio per il perdono.
Lo stile della Caboni è intenso e comunicativo, le sue storie sono magiche e cariche di un significato che arriva dritto al cuore del lettore.
“Guardatevi intorno, la vita vince sempre. Anche adesso, sotto quel fango, c’è la vita. E’ come quando ai primi caldi i rami, anche quelli apparentemente secchi e pieni di spine, si coprono di gemme. Tutto è movimento, tutto è azione, in un giardino. L’acqua che scorre, i semi che germogliano sottoterra, i fiori che sbocciano. Noi ci ritroviamo dentro il giardino perché lui è l’espressione della nostra anima, della nostra mente.”                                   (Il giardino dei fiori segreti)
La rilegatrice di storie perdute è il quarto libro della Caboni; le protagoniste indiscusse di questa storia sono due donne, Sofia e Clarice, così lontane nel tempo ma così altrettanto vicine. Le accomuna sicuramente la grande passione per i libri, in quanto entrambe sono rilegatrici; sono donne che agiscono spinte dalla forza dell'amore, che mette in moto ogni cosa e le spinge a riprendere in mano la loro vita e ad inseguire i loro sogni. Ho conosciuto due personaggi molto ben caratterizzati che entrano in punta di piedi nel cuore del lettore ritagliandosi un angolo speciale.
"In quel momento, seppe che qualcosa era cambiato. Quella lettera, che una donna aveva scritto utilizzando un libro come una bottiglia lanciata nel mare del tempo, era stata lei a trovarla, lei a leggerla. Era a lei che era rivolta?Aveva la sensazione che fosse così. Quella non era una lettera qualunque. Non era qualcosa che Clarice aveva scritto rivolgendosi a qualcuno in particolare, era più un testamento, un lascito.E lei lo aveva raccolto. Era come se, mentre leggeva, le parole diventassero fili che legavano una donna all’altra."                                                 (La rilegatrice di storie perdute)
Ed ecco il quinto libro, La stanza della tessitrice, uscito proprio il mese scorso, in questa romanzo l'autrice ci porta alla scoperta del meraviglioso mondo dell'arte della tessitura attraverso la storia tra passato e presente di Camilla e Maribelle.
Un libro dove l'antica arte di tessere il filo si intreccia con l'innovazione e la modernità rappresentata dal lavoro di Camilla che vuole trasmettere sulla stoffa i sentimenti e le emozioni di chi li indossa rendendo l'abito "vivo" e in grado di donare felicità. Anche con questo romanzo, come in tutti gli altri, l'autrice ci fa conoscere la bellezza e la meraviglia di mestieri antichi e dimenticati riportandoli alla luce e riempiendoli di nuovi significati.
"Lentamente si formò un disegno, Caterina lo conosceva, era l’ordito, era la tela su cui Rosa le aveva insegnato a tessere. Chiuse gli occhi, si concentrò e lentamente l’aria affluì e continuò a farlo finché riuscì a rilassarsi.  Nei mesi seguenti fu il telaio che la sua mente era riuscita a evocare a darle la forza di non cedere alla disperazione"                           (La stanza della tessitrice)

TRE MOTIVI PER LEGGERE I ROMANZI DI Cristina caboni:

1. Per il suo stile emozionante e coinvolgente
2. ‎Perché le sue protagoniste sono sempre donne forti e combattive
3. ‎Per i misteri da svelare e le arti dimenticate che ci fa conoscere

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