Buongiorno carissimi sognalettori!
Oggi è un giorno doppiamente speciale... In primis perchè ho l'onore di aprire il blogtour dedicato al nuovo romanzo di Laura Mercuri, "IL SOLO MODO PER COPRIRSI DI FOGLIE" in uscita per la Bookme il 15 dicembre e poi perchè è il mio compleanno! Sono felicissima che Laura mi abbia fatto questo meraviglioso regalo. Ringrazio la casa editrice per avermi permesso di leggere in anteprima questo romanzo che mi ha regalato emozioni uniche e le mie colleghe che vi faranno compagnia per le prossime tappe... un team meraviglioso, ci siamo confrontate tanto, perchè questo è un romanzo che vi tirerà fuori tante emozioni! Ora vi lascio in compagnia dell'intervista che ho fatto ai personaggi di questa storia e alla mia recensione, che sarà più una chiacchierata introduttiva sul libro. Vi ricordo che potete partecipare al giveaway per provare a vincere la copia cartacea in palio.
1. Ciao Daniel! Ho letto la tua storia con vero piacere. Cosa ne dici di raccontare qualcosa di te ai lettori del blog "diario di un Sogno"? Come mai hai scelto di studiare arte in Italia? Non dimenticare di dirci qualcosa su Anita!!! I lettori di questo blog sono tutti sognatori...
Ciao, Sara, e ciao a tutti i lettori del blog. Prima di rispondere alla tua domanda devo farti una premessa: non sono uno che parla tanto... Comunque, perché ho deciso di studiare arte in Italia? Be’, avendo letto il libro sai che ho sempre avuto parecchie difficoltà con la parola “decisione”, e prima di incontrare Anita, con tutto quello che poi è successo, mi limitavo, perlopiù, a vivere un giorno dopo l’altro sperando di non incontrare problemi, così in Inghilterra ho frequentato una scuola superiore a indirizzo letterario solo perché mi piaceva leggere e, dovendo scegliere cosa studiare all’ università ho scelto un corso di tipo artistico perché mia madre, italiana, da sempre mi faceva una testa così con le meraviglie della pittura e della scultura che ci sono in Italia, e quando mi sono trovato a poter passare un periodo da solo nella terra da cui proviene mia madre, approfittando dell’Erasmus, ho pensato che sarebbe stato bello vedere con i miei occhi quelle meraviglie che lei non si stancava di magnificare, e studiarle proprio lì dove sono nate e stanno. Comunque non avevo una vera e propria passione per l’arte, e di sicuro non sapevo che sarebbe stata il mio lavoro, un giorno. La vera folgorazione è arrivata quando ho conosciuto Claudia, e con lei l’arte moderna e contemporanea. Anita, visto che mi hai chiesto di lei, non c’entra con questa passione, ma per me la vera opera d’arte, la più bella di tutte, è lei… e ti prego di non chiedermi di più perché arrossisco!
2. Ciao Anita! Devo dire che leggere il romanzo che Laura Mercuri ha scritto, è stato come viaggiare attraverso l'arte e la musica... a proposito di musica, mentre leggevo le pagine in cui l'autrice descrive le tue esibizioni, mi sono emozionata perché ti immaginavo di fronte a me ad occhi chiusi. Immaginavo l'atmosfera e la magia che creavi con la tua voce. Cosa rappresenta per te la musica?
Ciao, Sara! Che bello sapere che ti sei emozionata a immaginarmi mentre cantavo davanti a te, a occhi chiusi… anch’io mi emoziono sempre quando canto. Forse la risposta alla tua domanda è proprio questa: la musica, per me, è sempre stata un rifugio, mentre l’ascoltavo, certo, ma soprattutto mentre cantavo, a occhi chiusi, nella mia stanza, quando in casa non c’era nessuno. Ho scoperto presto che con la mia voce potevo dar vita a un mondo diverso da quello in cui ero costretta a stare, infilarmici dentro e sentirmi al sicuro. Dopo, quando ho cominciato a cantare per un pubblico, oltre all’emozione che sempre provavo, e che era il motivo principale per cui amavo farlo, è subentrata anche la gioia di rendermi conto che cantando riuscivo a suscitare emozioni negli altri, e quelle emozioni mi arrivavano addosso, dal palco, e creavano un mondo ancora più bello in cui potevo stare, non più da sola, finalmente, ma insieme agli altri che con me condividevano la magia che solo la musica riesce a portare nella vita delle persone. Una specie di paradiso, non ti pare?
3. Ciao
Claudia, benvenuta nel mio blog! Sono giorni che penso a come farti questa
domanda... In realtà, non ti ho capita tanto, forse perché siamo diverse. Io
non accetterei mai di far decidere a mio marito cosa devo fare con il mio
lavoro, va bene che ti occupi di tuo figlio, ma prima di essere una madre tu
sei soprattutto una donna! E se non sei felice e soddisfatta della tua vita,
questo si ripercuote sulla tua famiglia. Perché non hai parlato chiaro con
Paolo? Pensi sia meglio tenersi tutta la rabbia dentro e lasciar perdere?
Ciao, Sara. Sai, sono quasi un po’ intimorita nel rispondere
alla tua domanda: sembri davvero arrabbiata con me… Immagino che tu sia ancora
piuttosto giovane, vero? ^_^ Vedi, ogni
persona è diversa, e in fondo è un bene che sia così, secondo me. Io sono cresciuta
pensando che, al di là dei miei risultati scolastici e, in seguito, accademici,
in fondo non valessi un granché, come donna, e di questa opinione di me stessa
Paolo non ha alcuna colpa. Quando è nato Mattia era logico fare un discorso
economico, rispetto ai nostri diversi posti di lavoro: il mio, all’Università,
è sempre stato relativamente sicuro, mentre quello di Paolo, avvocato in uno
studio legale, non lo è. Un figlio costa, e trovo giusto che i suoi genitori
sacrifichino parte delle loro aspirazioni per poterlo crescere al meglio. La
mia insoddisfazione non nasceva dal non poter gestire i miei orari di lavoro,
ma dal rapporto con Paolo. E parlare di
questo proprio con lui, la persona che ami, o hai amato o credi di amare, è
molto più difficile che fare una scenata dettata dalla rabbia sulle difficoltà
a incastrare i rispettivi impegni lavorativi… Spero di aver risposto alla tua
domanda, e anche se non sopporto chi parla così, ti assicuro che andando avanti
con gli anni capirai meglio.
4. Ora vorrei
fare una domanda a tutti e tre... Cosa pensate dell'autrice? È stata brava a
raccontare la vostra storia? Sinceri, tanto non ci legge nessuno.
I tre, seduti vicini,
si guardano e sorridono, con aria sorpresa.
«Be’, Sara…» inizia
Anita, coraggiosa, «io non so se è stata brava, ma è riuscita a raccontare
la mia storia, e non era una storia divertente. Magari qualcun altro avrebbe
potuto raccontarla meglio, o renderla più patetica o più piacevole, ma io sono
contenta di come l’ha fatto lei. È stata sincera, non ha inventato niente, e
anche se ha tirato fuori tutti i fatti miei» e qui lancia un’occhiata a Daniel, che la ricambia, incoraggiante,
«mi ha aiutato a farmi capire da chi la leggerà, secondo me, e non sono mai
stata capace di farmi capire proprio bene, io».
Claudia mette una mano
sulla spalla di Anita e prende la parola.
«Per quello che mi riguarda, penso che con la mia storia
Laura sia stata proprio brava. Anita ha soltanto ventun anni, ma le sono
capitate cose così brutte che potrebbero bastare per una vita intera a
chiunque. Io invece ho avuto un’infanzia normale, un percorso tranquillo,
almeno all’apparenza, e non era facile far capire perché mi sentissi così
infelice, e incompleta. Lei ci è riuscita, secondo me».
Tocca a Daniel, e lui abbassa la testa e sorride in quel suo
modo sempre un po’ amaro:
«A me ha fatto fare la figura dello scemo un sacco di volte»
dice, mentre le altre due ridono, «la sua editor glielo ha pure detto, ma lei
non ha voluto sentire ragioni, dichiarando che “io sono così”, e che i lettori
sarebbero stati dalla mia parte, quella del “ragazzo cresciuto nella bambagia,
che non ha ancora capito quasi niente di se stesso fino a quando non s’è
innamorato”…». Tace per qualche istante,
sorridendo alle altre due. «Be’, ci ho riflettuto, e penso che abbia avuto
ragione lei, dopotutto».
Anita e Claudia ridono.
5. Cara
Laura, Daniel, Anita e Claudia mi hanno fatto notare che sarebbe stato carino
fare una domanda anche a te e così eccomi qua con una domandina semplice
semplice. Quale personaggio senti più vicino a te e quale invece senti più
distante?
Sembrerà banale, ma non sento mai nessuna distanza con i
miei personaggi principali, sennò non potrei scrivere di loro. Magari
anagraficamente posso pensarmi più vicina a Claudia, visto che io e lei abbiamo
quasi la stessa età, ma in realtà non è così. Mentre raccontavo di Anita e
Daniel era come se avessi di nuovo vent’anni anch’io, e in fondo questa è una
delle ragioni per cui scrivo: potermi sentire chiunque, anche un maschio, giovane,
vecchio, straniero. Raccontando la storia di qualcuno “diventi” quel qualcuno,
vivi le sue emozioni, le sue paure, pensi come lui, ed è come vivere tante vite
nello spazio di una, la tua, che mentre scrivi finisce sullo sfondo, fino a
quando non chiudi il file e vai a preparare la cena…
Posso dirti che mi sono sentita distante da Paolo, per
esempio, ma solo perché ho scelto di non raccontare la sua storia, ma solo la storia della sua relazione con Claudia, che non è per niente
la stessa cosa. Così come mi sono sentita distante dagli altri personaggi,
semplicemente perché mi sono limitata a raccontare come sono intervenuti nelle
vicende dei miei protagonisti. Però qualche eccezione c’è anche in questo caso:
ho adorato Barbara, vorrei avercela davvero un’amica così. E Mattia, che è
fortissimo, e Lisa, povera cara. Lei avrei voluto portarmela nel mio studio da
psicoterapeuta e farle capire che poteva scegliere di non farsi fare del male
dagli uomini, ma così non avrei mai potuto scrivere il romanzo, quindi… in
fondo alla fine è felice anche lei, dai. In realtà li ho amati tutti, i miei
personaggi, persino la sorella maligna di Paolo!
Grazie a
tutti per la vostra disponibilità, è stato un piacere leggere questo romanzo.
I tre ringraziano, si
alzano e se ne vanno, ridacchiando. Che tipa strana, ‘sta ragazza… pretendere di intervistare i personaggi!
Grazie a te, Sara. Le tue domande mi fanno sempre scoprire
qualcosa che prima non sapevo, dei miei stessi romanzi. È stato un piacere.
Laura Mercuri non delude mai! Con il suo primo libro, "OGNI TUO SILENZIO" mi sono commossa per l'intensità di quei sentimenti silenziosi, ma così forti da "urlare" al mondo tutto ciò che i personaggi avevano dentro al loro cuore! Quest'ultimo romanzo invece, mi ha fatta piangere, sorridere, emozionare e arrabbiare.
La storia si apre con Daniel, uno studente di Brighton, in erasmus a Roma per studiare Arte Medievale ma, un incontro con Claudia gli farà capire che è l'arte moderna ad affascinarlo ancor di più. Posso dirvi che Claudia (professoressa di arte moderna) mi ha fatta arrabbiare parecchio, non capivo le sue scelte, il suo restare zitta davanti al marito Paolo che continuava a decidere per lei.
Quando Paolo rientra alle otto di sera Mattia è già a letto, la febbre tenuta a bada dalla tachipirina, un po' di minestra nello stomaco e gli occhi semiaperti, come sempre, quando dorme. Claudia è rimasta lì un po’ a guardarlo, pregando che non si svegliasse, e quando ne è stata abbastanza sicura è tornata in punta di piedi in cucina. Sente le chiavi che girano nella serratura, ma non si muove, resta ferma davanti al lavello, senza aprire l'acqua per sciacquare la lattuga. Sa che cosa sta facendo il marito: le chiavi che cadono nella ciotola di cristallo all'ingresso, il piccolo tonfo della ventiquattrore appoggiata sul pavimento, il fruscio del soprabito appeso all'attaccapanni, poi i passi verso la cucina e lui che compare sulla soglia. Ha la faccia grigia, stanca, di sicuro non ha passato il sabato a divertirsi, eppure questa constatazione non le smuove dentro nemmeno un briciolo di empatia.
- Mattia?- A letto.
- Ha la febbre?- Ancora trentotto e due, gli ho dato la tachipirina mezz'ora fa e adesso dorme.
- Vado a fare una doccia. Quando si mangia?- Tra un quarto d'ora.
Non un saluto, un “come stai, come è andata?”, un tocco sulla spalla. Solo comunicazioni di servizio.
Ora ditemi che non ho ragione a pensare che Paolo sia leggermente egoista?! L'autrice è davvero brava a descrivere le scene, mi sembrava di essere lì con loro. Penso che quando un libro, tira fuori i tuoi sentimenti da lettrice,quando riesce a colpirti a tal punto da farti dire cose assurde a voce alta perchè ti arrabbi con i personaggi, allora è davvero qualcosa che merita di essere letta da tutti!!! Parliamo ancora un po' dei personaggi...
Daniel è un ragazzo riservato e silenzioso, lui e Anita mi hanno regalato emozioni e sono sicura che vi faranno battere il cuore. Sono molto diversi, ma sono attratti l'una dall'altro.
Dopotutto qualcosa da salvare ce l'ha anche lui: ha incontrato Anita. D'accordo, lei non se l'è filato per niente, l'ha mortificato con quella battuta e poi è sparita nella penombra, ma quando gli si è accostata, al bancone, lui ha sentito qualcosa, come se la presenza di lei fosse così ingombrante da provocare uno spostamento d’aria con un sentore di profumo di talco. Vuole rivederla, e non importa se lei non lo guarderà neanche: lui, almeno, potrà guardare lei.
Anita apparentemente può sembrare una che se la tira ma sono certa che cambierete idea sul suo conto. Voglio farvi leggere un estratto in particolare che mi ha fatta sognare.
Sono solo prove, non c'è pubblico, le luci che stasera illumineranno il palco adesso sono spente, eppure il cuore batte fortissimo e le mani sudano lungo l'asta del microfono. “I wanna take you somewhere, so you know I care, but it's so cold and I don't know where...”. Le trema la voce e si aggrappa alle parole di quella canzone che conosce così bene. Ogni strofa un po' più salda sulle gambe, un po' più libero il respiro. Il suo unico pubblico è Daniela, senza contare i due musicisti, ma dietro agli occhi chiusi è un altro il viso che vede, ed è per lui che canta. “And I'd sing a song, that'd be just ours, but I sang 'em all to another heart”. Dopo non ci penserà più, ma ora si concentra su quegli occhi blu che sembrano neri, fa salire la voce e, mentre canta “And I wanna cry, I wanna fall in love” sente che è vero, che vorrebbe piangere e innamorarsi, “But all my tears have been used up”, ed è vero pure questo.
L'ultimo accordo svanisce nell'aria e Anita riapre gli occhi. Quelli di Daniela sono un po' lucidi e, adesso che ci fa caso, pure i suoi.- Oh, mamma mia, mi hai tolto il fiato... - dice la ragazza.- Se la fai così anche stasera, facciamo piangere tutti! - ride Sandro.
Abbozza un sorriso pure Anita, perché in fondo sono tutti complimenti. Forse ha davvero trovato una dimensione in cui può essere se stessa, senza chiedersi continuamente come dovrebbe comportarsi, cosa è giusto e cosa non lo è.
- Va bene, però adesso andiamo su qualcosa di un po' più allegro, eh? - propone Lorenzo, e attacca un nuovo accordo.
Naturalmente ci sono altri personaggi che vi faranno innamorare, disperare, arrabbiare e sognare, ma essendo la prima tappa del blogtour, non voglio svelarvi altro per lasciarvi il piacere di scoprire piano piano cosa succederà...
Troverete la mia recensione completa, il 13 dicembre, nel frattempo seguite tutte le tappe e partecipate al Giveaway.
a Rafflecopter giveaway
Complimenti per l'intervista Sara mi è piacita tanto! Non conoscevo questo libro.
RispondiEliminaCarinissima l'intervista ♡.♡
RispondiEliminaNon si capisce la distinzione tra i personaggi e la scrittrice, come se fossero tutti e 4 reali!
Bravissima ☆☆☆☆☆
Partecipo al blogtour e al Giveaway ;-)
Lettori fissi: Rosy Palazzo
Mail: rosy.palazzo1612@gmail.com
Instagram: @ross_3193
Facebook e Google +: Rosy Palazzo
Mille grazie per la bellissima opportunità e tanti auguri di buon compleanno Sara ♡
Condivisione:
Eliminahttps://m.facebook.com/story.php?story_fbid=785044041647329&id=100004252210765
intervista molto carina, piena di chicche!
RispondiEliminapartecipo volentierissimo al blogtour
luigi8421@yahoo.it
Luigi Dinardo
A quanto posso vedere, sembra un libro proprio bello.
RispondiEliminaPartecipo, non posso fare altrimenti.
Indirizzo e-mail: hotstorm403@gmail.com
Link di condivisione di questa tappa su Facebook:
Eliminahttps://m.facebook.com/story.php?story_fbid=382399762102030&id=100009960271401&ref=
Ciao Sara ♡
RispondiEliminaInnanzitutto Buon Compleanno, ti auguro di ricevere tanti regali librosi. ♡
Bellissima l'intervista, mi sono divertita molto... l'autrice ha fatto davvero un buon lavoro con questi personaggi :)
Partecipo molto volentieri BlogTour e al Giveaway, non vedo l'ora di scoprire di più su questo libro :)
Ti elenco le regole che ho rispettato nel form :)
Seguo tutti i blog partecipanti con il nome: Elysa Pellino
Seguo la pagina Facebook dell'autrice + quella della casa editrice sempre con lo stesso nome: Elysa Pellino
La mia email: mora_1993_@hotmail.it
Ho condiviso questa tappa su Facebook taggando la pagina del blog, Twitter, e Google+ ( Uso solo questi social )
LINK CONDIVISIONE FACEBOOK: https://www.facebook.com/elysa.pellino/posts/10208668376400587?pnref=story
LINK CONDIVISIONE TWITTER: https://twitter.com/ElysaPellino/status/805892807424638977
LINK CONDIVISIONE GOOGLE+: https://plus.google.com/u/0/104143485217744156564/posts/9wp1aaCczTy
- Ho completato il form :)
Grazie per aver organizzato questo BlogTour e per l'opportunità che ci date. ♡
Non conoscevo il libro...mi piace
RispondiEliminacondivido su fb https://www.facebook.com/perlara/posts/1220158194729676
amici di carta https://www.facebook.com/amicidicarta/posts/742266375924176
twitter https://twitter.com/webgirl85/status/806076932399972352
mail perlara@hotmail.it
Complimenti per questa intervista Sara! Il libro mi sembra davvero bello quindi non posso fare a meno di partecipare!
RispondiEliminalaursdomy@hotmail.it
Molto carina questa intervista!! Sicuramente sarà bellissimo anche il libro quindi partecipo ^.^ alegulino2002@gmail.com
RispondiEliminaBella e interessante l'intervista. La recensione invece mi ha incuriosita.
RispondiEliminaPartecipo al giveaway non ho letto niente di questa autrice!