[RECENSIONE] NAMIKO E I GIARDINI DI KYOTO - ANDREAS SÉCHÉ - MONDADORI


Buongiorno Sognalettori,
oggi vi parlo di uno dei libri più belli che ho letto ultimamente, "NAMIKO E I GIARDINI DI KYOTO" di Andreas Séché edito Mondadori, che ringrazio moltissimo per la copia cartacea del libro.📖
È un romanzo che rileggerei volentieri per tutto ciò che l’autore dona al lettore in queste 156 pagine.

Andreas Séché, nato nel 1968, ha lavorato come giornalista per diversi quotidiani ed è stato redattore di una rivista a Monaco di Baviera per dodici anni prima di tornare nella sua patria, la Renania, dove risiede attualmente. Ha vissuto a lungo in Giappone. Oggi lavora come giornalista freelance e autore.


IL ROMANZO


Titolo: Namiko e i giardini di Kyoto
Autore: Andreas Séché
Data di uscita: 15 Febbraio 2022
Genere: Narrativa Contemporanea Straniera
Pagine: 156

I segreti dei giardini giapponesi e l’importanza di vivere apprezzando ogni momento.

Quando un giornalista tedesco ventinovenne si reca in Giappone per scrivere dell'arte del giardinaggio, non si aspetta certo che questo viaggio cambi la sua vita per sempre. Passeggiando nei giardini di Kyoto, incontra la misteriosa e sensibile studentessa Namiko custode di un rapporto viscerale con la Natura. Ascoltandola ripercorrere le storie nascoste di questi giardini, raccontarle senza l'aiuto di un libro, si rende conto che i sussurri con cui Namiko si esprime danno alle parole un'intensità e un significato inaspettati e ne è profondamente toccato. Sedendo con Namiko nel “Giardino dei sospiri alla luna” il protagonista si confronta con quella che è probabilmente la decisione più importante della sua vita.
Attraverso una storia d’amore appassionata e commovente, questo romanzo racconta l’importanza dell'intuizione nel decifrare la realtà, la complessità della scrittura giapponese e i segreti dei giardini zen.



Partiamo dal principio… Il narratore è un giornalista tedesco che arriva in Giappone per scrivere un articolo sull’arte dei giardini. Il suo tempo di permanenza sarebbe dovuto essere breve ma non sempre tutto nella vita va come programmato.

Un incontro con Namiko basta per stravolgere la vita al nostro giornalista.
Lei gli spiega la bellezza che si nasconde nei giardini di Kyoto.

La prima cosa che mi ha colpita in questo romanzo, oltre alla copertina oggettivamente meravigliosa, è stata questa frase che cito:

Sussurrare, diceva sempre Namiko, è come sottolineare, ma senza, appunto, sottolineare. Nel ritirare la voce, secondo lei, il peso si spostava dalla forma al contenuto, attribuendo a ciò che si voleva dire il tocco discreto delle cose significative. «Sussurrare» mi sussurrò una volta all’orecchio «è intimità con la voce».

Sono rimasta affascinata dalla parola “sussurrare” che resta la mia parola preferita al momento e dalla potenza di questo modo di comunicare così delicato.

Chi potrebbe immaginare di veder cambiare la propria vita grazie a un viaggio lavorativo?
Grazie a Namiko, il nostro protagonista inizia il suo personale viaggio che lo sorprenderà.

Ammetto di avere un debole per i romanzi ambientati in Giappone, e prima o poi andrò a visitarli tutti questi luoghi magici, voglio vivermi la loro cultura.

È stata una lettura dolce, che ha saputo coccolarmi durante un periodo difficile e ammetto che ho chiuso il libro con tristezza perché mi sarebbe piaciuto proseguire con la lettura, ma si sa che i romanzi più belli finiscono troppo in fretta e sono troppo troppo brevi.
Una lettura che mi porterò nel cuore e mi sento di consigliare a tutti, in particolare a chi cerca una carezza, perché questo è uno di quei libri in grado di curare l’anima.

Ormai sono arrivato al punto in cui posso ascoltare un concerto mediocre di musica classica e gioirne ugualmente, poiché non sto più lì a cercare col lanternino gli aspetti negativi e cerco invece di godermi l’esperienza.

Pieno di spunti di riflessione, arriva a toccare le corde giuste mettendo al centro i sentimenti.

Leggetelo!

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