[RECENSIONE] IL DIGIUNATORE - ENZO FILENO CARABBA - PONTE ALLE GRAZIE


Buongiorno Sognalettori,
oggi vi parlo di "IL DIGIUNATORE" di Enzo Fileno Carabba, pubblicato da Ponte alle Grazie, che ringrazio moltissimo per la copia cartacea. 📖 😉

Enzo Fileno Carabba è nato a Firenze nel 1966. È autore di romanzi pubblicati in Italia e all’estero, di racconti, sceneggiature radiofoniche, libri per bambini, libretti d’opera e poesie. Nel 1990 ha vinto il Premio Calvino con il romanzo Jakob Pesciolini e il suo ultimo libro è Vite sognate del Vasari (Bompiani, 2021). Vive a Impruneta.
www.enzofilenocarabba.it


IL ROMANZO


Titolo: Il digiunatore
Autore: Enzo Fileno Carabba
Data di uscita: 13 Gennaio 2022
Genere: Narrativa Italiana Contemporanea
Pagine: 256

Nato a metà Ottocento a Cesenatico Ponente, terra di mangiatori, Giovanni Succi si impone sulla scena del mondo come il più grande digiunatore di tutti i tempi. C’è qualcosa in lui di invulnerabile, che non si arrende neanche all’evidenza. Qualcosa che ha imparato ancora bambino dalle carovane dei circhi, quando scendevano dal Paradiso Terrestre verso la pianura romagnola. Alla saggezza errante dei saltimbanchi, Giovanni deve la sua gioia e la sua salvezza, l’urgenza di diventare quello che è: uno spirito sensibile, un leone indomabile, un profeta immortale. Guidato dall’utopia del socialismo e dal battito del suo cuore, veleggia libero come un elisir attraverso deserti e savane, cespugli e radure, nuvole e gabbie, e mette il suo digiuno al servizio dell’umanità. Coltivando in sé la sorgente di una speranza illimitata – riflessa in donne dai nomi armoniosi quali Ginevra, Gigliola, Guerranda –, segue il suo respiro per il mondo, dal Canale di Suez al manicomio della Lungara, dalle strade del Cairo e di Milano alle corsie della Salpêtrière. Incontra donne-belve e grandi esploratori, Sigmund Freud e Buffalo Bill, mentre l’Occidente sfocia nella modernità e perde per sempre l’innocenza. In questa biografia sentimentale, Carabba parte da una storia vera per trasfigurarla in un grande romanzo, che ci svela il valore del dubbio, le acrobazie dell’entusiasmo, la fierezza della semplicità. Perché è proprio lì, sul confine tra il pieno e il vuoto, dove la nebbia personale si dissolve nell’incontro con gli altri, che si nasconde la promessa dell’eternità.


Difficile trovare le parole per descrivere un libro come questo, un protagonista particolare ed eccentrico, ma se dovessi iniziare con una parola, sceglierei questa: inaspettato.
Perché? Per tutta una serie di motivazioni che mi hanno portata ad apprezzarlo in maniera totale.

Una biografia? Molto di più. Un romanzo che racconta la vita di Giovanni Succi, il digiunatore, vissuto tra Ottocento e Novecento, e lo fa coinvolgendo il lettore con la totale imprevedibilità e follia del protagonista. Una vita piena la sua, un voler fare a tutti i costi qualcosa che gli permettesse di distinguersi senza alcun timore di essere considerato pazzo. Questo suo agire lo porta ad essere rinchiuso in manicomio più di una volta per poi uscirne perché sano.

L’autore è riuscito a coinvolgermi totalmente, ho apprezzato i capitoli brevissimi che mi incalzavano non lasciandomi modo di lasciare la lettura.

Ho avuto modo, grazie alla casa editrice, di partecipare all’incontro online con l’autore che mi ha permesso di comprenderne ancora di più la straordinaria bellezza.

Non avevo mai sentito parlare di Giovanni Succi ed è stato molto interessante scoprire la sua vita.

Durante l’incontro, Enzo Fileno Carabba ci ha raccontato di come ha iniziato ad appassionarsi al Succi e di come la capacità del più grande digiunatore di tutti i tempi di adattarsi e di gestire gli eventi sia sempre stata straordinariamente folle e imprevedibile e di come tutta una serie di scintille lo hanno portato a voler raccontare la sua storia. Sono state tante le domande delle blogger che hanno partecipato, a dimostrazione del fatto che questa storia genera tanta curiosità proprio per il suo essere fuori dagli schemi.

Un protagonista che cerca attraverso i suoi viaggi di compiere un’impresa non semplice: diventare straordinario.

Non è un libro per tutti, ma consiglio di leggerlo soprattutto per i temi importanti che l’autore ha gestito in modo perfetto e per le riflessioni che porta al lettore, soprattutto visto il tempo che stiamo vivendo.

A cosa siamo disposti a rinunciare per ritrovarci?

Non voglio raccontarvi le vicende e le imprese del Succi per lasciarvi modo di apprezzare il suo essere così bizzarro e permettervi di viaggiare con lui e cogliere la bellezza dell’imprevedibile.


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