[RECENSIONE] FAIRY OAK. IL DESTINO DI UNA FATA - ELISABETTA GNONE - ADRIANO SALANI EDITORE


Buongiorno Sognalettori!
Oggi vi parlo di "FAIRY OAK - LA STORIA PERDUTA" di Elisabetta Gnone, pubblicato da Salani, che ringrazio immensamente per la copia cartacea del libro!! 📖 😍💖

Elisabetta Gnone è stata direttore responsabile delle riviste femminili e prescolari della Walt Disney, per la quale nel 2001 ha creato la serie di fumetti W.I.T.C.H., destinata a un successo mondiale.
Nel 2004 ha pubblicato il primo libro della fortunatissima saga di Fairy Oak, che ha conquistato il cuore di milioni di giovani lettori nel mondo. Negli ultimi anni Elisabetta si è dedicata alla scrittura del suo nuovo romanzo Olga di carta (Adriano Salani Editore, 2015), una storia sull’importanza di raccontare le storie.
Nel 2005 ha pubblicato Il segreto delle Gemelle, il primo libro della fortunatissima saga di Fairy Oak, che ha conquistato il cuore di milioni di giovani lettori nel mondo. Nel 2020 scrive una nuova storia della saga, La storia perduta, e nel 2021 Il destino di una fata, sempre Adriano Salani Editore.
Oggi vive con la sua famiglia sulle colline del Monferrato, continua a scrivere libri ed è una delle autrici più amate a livello internazionale.


IL ROMANZO


Titolo: FAIRY OAK - Il destino di una fata
Autore: Elisabetta Gnone
Data di uscita: 4 Novembre 2021
Genere: Narrativa Contemporanea Italiana | Ragazzi
Pagine: 288

Suoni, segreti e inattese verità di una valle e di un villaggio pieni d’incanto. Una nuova voce, quella dell’autrice, ci racconta la storia di Fairy Oak. Sa molte cose e moltissime ne svela, arricchendo il dipinto che ritrae il popolo della Valle di Verdepiano di dettagli assai curiosi e di nuove, inaspettate sfumature. Il nuovo romanzo di Elisabetta Gnone rivela tutti i segreti (o quasi) della comunità, buffamente assortita, che convive serenamente nel villaggio della Quercia Fatata. In questi anni all’autrice sono state rivolte tante domande e curiosità a proposito della saga, e ha pensato che un libro potesse colmare quei vuoti e risolvere quei dubbi che in tanti sentono ancora d’avere riguardo i suoi abitanti. Poiché l’autrice sa tutto di questa storia, ed è una voce fuori campo, può svelare segreti, entrare in dettagli e raccontare aneddoti e situazioni che i suoi personaggi non possono conoscere o riferire. Per esempio, Elisabetta sa quando Grisam Burdock s’innamorò di Pervinca Periwinkle – il momento esatto – e quando il cuore del giovane inventore Jim Burium diede il primo balzo per la sorella di Pervinca, Vaniglia. Sa cosa pensò la fata Felì la prima volta che vide dall’alto il piccolo villaggio affacciato sul mare ed è soprattutto di lei che vi narra, del primo e dell’ultimo anno che Sefeliceleisaràdircelovorrà passò a Fairy Oak, e di quei pochi istanti in cui si compie il destino di una fata. Un destino comune a molti, come scoprirete...


Ho trascorso l’estate a leggere l’intera saga di Fairy Oak in attesa di Novembre, mese di uscita del nuovo romanzo di Elisabetta Gnone, nonché compleanno delle gemelle Pervinca e Vaniglia. Il nono libro della serie svela tutti i segreti, o quasi: anche chi non ha mai letto i precedenti testi potrà sentirsi a casa nel magico villaggio, e appassionarsi al punto da prendere in mano la prima trilogia.

Quando è arrivato il pacco aveva come mittente Pervinca e Vaniglia da Fairy Oak e questa cosa mi ha fatto emozionare.
Appena l’ho aperto ho scoperto un libro con una copertina illustrata pazzesca e un piccolo erbolario sulle piante e i fiori che danno i nomi ai personaggi principali della saga.
Sotto la sovraccoperta c’era invece una cover rigida a dir poco meravigliosa.
All’interno del libro ci sono tutti i disegni e le illustrazioni che accompagnano la storia delle due gemelle e questa volta anche di Felì, delle amiche fate e degli abitanti del villaggio della Quercia fatata.

Per la collana Fairy Oak di Adriano Salani Editore, che ringrazio per la copia cartacea del libro,
Il destino di una fata scritto da Elisabetta Gnone.
La storia di tutte le storie.
I colori della Valle non sono mai stati così vividi.

A raccontare la storia stavolta è l’autrice in prima persona, spettatrice di un racconto che evoca lontane memorie. Ci riporta nella valle incantata di Verdepiano dove il tempo sembra fermarsi e regna l’armonia tra magici e non magici.
Ci ricorderà i momenti più belli e più dolorosi, ci svelerà i segreti dei personaggi, le loro vere origini, sia sulle due gemelle, sia sulle fate che si sono sempre occupate dei bambini.

Se si chiama una fata con il suo nome per intero, la si obbliga a ubbidire. Per questo, molti secoli fa, le fate decisero di darsi nomi lunghi e impronunciabili, molto difficili da ricordare.

Mentre leggevo mi scorrevano davanti agli occhi le immagini di questa lunga storia; scorrevole e sincera la trama mi ha catapultato con un balzo indietro nel tempo.
L’erbario inoltre associato al testo, come le immagini e foto al centro del volume, mi hanno davvero conquistata.

Ci racconta dell’arrivo della fata Felì (sefeliceleisaràdircelovorrà) al villaggio di Fairy Oak, ma ancor prima delle insidie del suo viaggio che tutta da sola affronta prima di giungere in questo luogo magico; ci racconta delle sue paure, della sua ingenuità e dell’attesa della nascita di Pervinca e Vaniglia, protagoniste delle storie di Fairy Oak, rispettivamente Vì e Babù, e di cosa accade nel villaggio il giorno della loro nascita.

Si dice che le fate siano capaci di percepire all’istante i sentimenti degli esseri umani e di provarli a loro volta, immedesimandosi al punto da soffrire e gioire come la persona che hanno davanti.

Le ultime pagine mi hanno commossa perché il destino di una fata tata è aiutare a crescere un bimbo, a condurlo per mano fino ai suoi quindici anni. A quel punto è necessario lasciarlo andare senza guardarsi indietro.

Le fate sono per natura molto apprensive. Inoltre, credono di essere le sole capaci di calmare un pianto, impedire un capitombolo e risolvere un capriccio: ciò si traduce in interventi a volte troppo solleciti.

Un fenomeno che ha conquistato le generazioni di lettori tradotto in 23 paesi, oltre 4 milioni di copie vendute e numerosi premi internazionali ricevuti.
In questi anni all’autrice sono state rivolte tante domande e curiosità a proposito della saga, e ha pensato che un libro potesse colmare quei vuoti e risolvere quei dubbi che in tanti sentono ancora d’avere riguardo i suoi abitanti.
Poiché l’autrice sa tutto di questa storia, ed è una voce fuori campo, può svelare segreti, entrare nei dettagli e raccontare aneddoti e situazioni che i suoi personaggi non possono conoscere o riferire.

Fairy Oak è una saga che parla di un mondo popolato da alcune diverse razze e tutte vivono nello stesso paese in pace e armonia.
La storia ruota intorno a due gemelle, Vaniglia e Pervinca, rispettivamente nominate come Babù e Vì, nate nello stesso giorno ma a distanza di 12 ore, sono due bambine vivaci e con loro tanti bellissimi personaggi che hanno allietato le mie letture.

Con ben otto libri l'autrice ci ha raccontato tante storie magnifiche, tutte ricche di particolari e dettagli dati anche dalle bellissime immagini, che ogni volume conserva al suo interno. Tutte hanno un'unico punto di vista, quello di Felì, la fata tata delle gemelle. All'interno di questo villaggio ci sono anche le fatine, alte circa venti centimetri con le loro ali trasparenti.

Elisabetta Gnone svela queste perle tra un capitolo e un altro, e il lettore segue la storia di Felì, la fata tata che si dirige a Fairy Oak, precisamente a casa Periwinkle, dove Dalia sta per partorire le gemelle a cui dovrà badare la nostra fatina.

Questo libro è una chicca per gli amanti di Fairy Oak, per i suoi fan che vogliono saperne sempre di più, tra cui alcune ricette golose.
È un libro che serve per completare il quadro, rispondendo a domande insolute, arricchendo il nostro immaginario, garantendoci emozioni e sogni.
Una lettura sorprendente e delicata, ricca di dettagli, precisa e piacevole.

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