[RECENSIONE] MAMMA, TI RICORDI DI ME? - MARA VENIER - RAI LIBRI


Buongiorno Sognalettori!
Oggi ho scelto di parlarvi di "MAMMA, TI RICORDI DI ME?" di Mara Venier, pubblicato in Italia da Rai Libri.

L’AUTRICE

Pseudonimo di Mara Povoleri, Mara Venier è un'attrice e conduttrice televisiva, nata a Venezia il 20 ottobre 1950. Cresciuta a Mestre, si trasferisce giovanissima a Roma, dove esordisce nel cinema, recitando in numerose pellicole dirette da registi come Gabriele Salvatores e Nanni Loy.
Agli inizi degli anni Novanta approda in Rai e viene scelta per affiancare Luca Giurato nell'edizione 1993-94 di Domenica in, di cui diventerà conduttrice per numerose stagioni.
Dal 1997 al 2016 prende parte a varie trasmissioni in Mediaset e in Rai, e nel 2018 torna a Domenica in. Dal 2006 è felicemente sposata con Nicola Carraro.
Tra le sue pubblicazioni: Amori della zia (Mondadori, 2015) e Mamma, ti ricordi di me? (Rai Libri, 2021).


IL ROMANZO

Immagine che contiene testo, persona, acqua, esterni

Descrizione generata automaticamente

Titolo: Mamma, ti ricordi di me?
Autore: Mara Venier
Data di uscita: 6 Maggio 2018
Genere: Narrativa Italiana Contemporanea
Pagine: 208

Vedere sbiadire i ricordi, i sentimenti, la memoria di coloro che amiamo, vederli lentamente estraniarsi dalla realtà e sentirci in questo modo tagliati crudelmente fuori dal loro mondo è forse una delle esperienze più dure che possano capitarci, perché ci costringe a fare i conti con un dolore lento e inesorabile, che giorno dopo giorno diventa sempre più cocente. Mara Venier, in questo libro sugli ultimi anni di sua madre, malata di Alzheimer, ci racconta di diagnosi, di ospedali, di badanti, di cosa significa assistere un genitore che non è più autosufficiente eppure non se ne rende conto, e ripercorre nello stesso tempo i ricordi di una vita, da quando, bambina, passava interi pomeriggi al cinema con la mamma al giorno in cui per la prima volta lei non l’ha riconosciuta e l’ha salutata con un raggelante “Buongiorno, signora”. Un libro intimo, doloroso, forse terapeutico, in ogni caso pieno d’amore, che dà voce a tutti quegli uomini e a tutte quelle donne che, a causa di una malattia terribile e senza scampo come l’Alzheimer, restano impotenti di fronte al destino dei loro cari, senza poter fare altro che inseguire e cercare di trattenere quei ricordi e quelle emozioni che essi si lasciano alle spalle.


Mi sono sempre piaciute le storie di vita vissuta, però a volte i libri li apriamo anche in base ai nostri preconcetti e sono onesta, è un caso che io mi sia imbattuta in questo romanzo, in questo diario.
Mara Venier, in questo libro sugli ultimi anni di sua madre, malata di Alzheimer, ci racconta di diagnosi, di ospedali, di badanti, di cosa significhi assistere un genitore che non è più autosufficiente; eppure, non se ne rende conto, e ripercorre nello stesso tempo i ricordi di una vita.

“Il giorno in cui mi ha detto ‘Buongiorno signora’ ho capito che era l’inizio della fine”.

Ho trovato tra le pagine una donna come noi che, anche se fa televisione da tantissimi anni ed è molto famosa, ha messo a nudo il suo privato condividendo il dolore.
Lo apprezzo molto, in questo momento della mia vita mi ritrovo spettatrice di una storia molto simile: una storia familiare dolorosa e potermi confrontare con le emozioni vissute da un’altra donna mi è davvero utile... chi soffre si somiglia, si riconosce.

Un libro intimo, doloroso, forse terapeutico, in ogni caso pieno d’amore, che dà voce a tutti quegli uomini e a tutte quelle donne che, a causa di una malattia terribile e senza scampo restano impotenti di fronte al destino dei loro cari, senza poter fare altro che inseguire e cercare di trattenere quei ricordi e quelle emozioni che essi si lasciano alle spalle.

Non so quanto tempo ci sarà voluto per scriverlo, è un libro ben scritto, l’autrice ci parla di 5 anni, io immagino ci sarà voluto molto coraggio.
Raccontare la storia della propria vita partendo dall'inizio, quando tutto andava bene, anche se con difficoltà, confrontarci con uno specchio, con quello che è il nostro vissuto, ma soprattutto con quello che è poi il suo epilogo, richiede forza.
In questo momento quello che mi colpisce di questo libro, è l’intensità del confronto nel ritrovare il dolore inevitabile.
Ringrazio Mara Venier - che non conosco, e non conoscerò mai probabilmente - per essere stata così sincera. Da oggi la guarderò con occhi diversi, la seguirò con occhi diversi in mezzo alla nebbia, forse capirò un po' di più il suo sorriso.
Essere un personaggio pubblico non significa certamente non avere delle difficoltà.

Parlare dell’Alzheimer, dell’identità legata alla memoria, è un atto dovuto; invito soprattutto tutti quelli che non conoscono questa malattia a leggere questo libro.

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