[RECENSIONE] L'ACQUA DEL LAGO NON È MAI DOLCE - GIULIA CAMINITO - BOMPIANI


Buongiorno Sognalettori,
oggi ho scelto di parlarvi di "L'AQUA DEL LAGO NON È MAI DOLCE" di Giulia Caminito, pubblicato dalla casa editrice Bompiani.

Giulia Caminito è nata a Roma nel 1988 e si è laureata in Filosofia politica.
Ha esordito con il romanzo La Grande A (Giunti 2016, Premio Bagutta opera prima, Premio Berto e Premio Brancati giovani), seguito nel 2019 da Un giorno verrà (Bompiani, Premio Fiesole Under 40) e da L'acqua del lago non è mai dolce (Bompiani 2021).


IL ROMANZO


Titolo: L'acqua del lago non è mai dolce
Autore: Giulia Caminito
Data di uscita: 13 Gennaio 2021
Genere: Narrativa Contemporanea Italiana
Pagine: 304

Odore di alghe limacciose e sabbia densa, odore di piume bagnate. È un antico cratere, ora pieno d’acqua: è il lago di Bracciano, dove approda, in fuga dall’indifferenza di Roma, la famiglia di Antonia, donna fiera fino alla testardaggine che da sola si occupa di un marito disabile e di quattro figli. Antonia è onestissima, Antonia non scende a compromessi, Antonia crede nel bene comune eppure vuole insegnare alla sua unica figlia femmina a contare solo sulla propria capacità di tenere alta la testa. E Gaia impara: a non lamentarsi, a salire ogni giorno su un regionale per andare a scuola, a leggere libri, a nascondere il telefonino in una scatola da scarpe, a tuffarsi nel lago anche se le correnti tirano verso il fondo. Sembra che questa ragazzina piena di lentiggini chini il capo: invece quando leva lo sguardo i suoi occhi hanno una luce nerissima. Ogni moto di ragionevolezza precipita dentro di lei come in quelle notti in cui corre a fari spenti nel buio in sella a un motorino. Alla banalità insapore della vita, a un torto subìto Gaia reagisce con violenza imprevedibile, con la determinazione di una divinità muta. Sono gli anni duemila, Gaia e i suoi amici crescono in un mondo dal quale le grandi battaglie politiche e civili sono lontane, vicino c’è solo il piccolo cabotaggio degli oggetti posseduti o negati, dei primi sms, le acque immobili di un’esistenza priva di orizzonti.

Giulia Caminito dà vita a un romanzo ancorato nella realtà e insieme percorso da un’inquietudine radicale, che fa di una scrittura essenziale e misurata, spigolosa e poetica l’ultimo baluardo contro i fantasmi che incombono. Il lago è uno specchio magico: sul fondo, insieme al presepe sommerso, vediamo la giovinezza, la sua ostinata sfida all’infelicità.


L’acqua del lago non è mai dolce è stato finalista al Premio Strega 2021.
L’acqua del lago non è mai dolce, proprio come questa storia, che è purtroppo molto amara.

Il lago di Bracciano fa da sfondo a tutta la vicenda che come un lago rimane spesso stagnante e fangoso, diventando compagno delle avventure che vedono protagonista Gaia e la sua famiglia, e inevitabilmente tutte le persone che condividono con lei il momento dell’adolescenza e del suo crescere.

Antonia, la madre di Gaia, è un personaggio che spicca, per la sua tenacia e la sua lotta per cercare di mandare avanti una famiglia; è una donna che va avanti con fatica e con una determinazione che purtroppo diventa spesso pesante e ansiogena soprattutto per Gaia, che ne subisce continuamente i rimproveri. Antonia vuole che sua figlia cresca senza dover chiedere niente a nessuno, con onestà e dignità come lei prova a dimostrare.

Antonia deve mostrare quello che ci manca, l’acqua calda che non arriva, le prese elettriche con i fili scoperti, lo spazio per muoverci che non abbiamo, la luce che entra poco e male, eppure mentre quelle persone sono lì lei continua a ripetere: "Ce la caviamo, è tutto pulito.”

Massimo, il padre di Gaia, purtroppo è costretto a vivere sulla sedia a rotelle in seguito ad un incidente sul lavoro, ma per tutta la storia non ha mai fatto sentire la sua voce nel prendere una decisione.

Gaia ha inoltre un fratello maggiore e due fratelli gemelli.

“Massimo guarda la bottiglia mezza vuota del suo vino e poi me e poi di nuovo il vino, se potesse, ora più che mai, sono certa, scapperebbe via.”

Con questo contesto familiare assistiamo così allo scorrere delle giornate della nostra protagonista. Purtroppo la sua giovinezza inizia a essere turbolenta, sofferente: sin dai primi giorni di scuola non le risparmia le derisioni offensive da parte dei nuovi compagni e il tradimento di una carissima amica. Un tradimento che avrà delle importanti conseguenze sulla sua maturità e sicurezza personale.

“Nessuno è indenne allo sberleffo e cosa lo muova rimane insondabile, nel mio caso basta un taglio di capelli per scatenare la guerriglia.”

Gaia si rivelerà una giovane ribelle e spesso violenta, che alterna momenti di totale indifferenza e rancore verso le persone, ma contemporaneamente si ritrova a seguirle e a impegnarsi per tenersele vicino.

“In più non sono tagliata per le amicizie, non ne capisco le dinamiche, le incomprensioni, non so quando bisogna rispondere, quando rimanere in disparte, non posso invitarle a casa mia, non ho nessuno che riesca ad accompagnarmi da loro, mia madre dice che prima di uscire il pomeriggio dovrò aspettare almeno l’anno dopo, non sono seducente, non porto novità, non ho giochi, non ho trucchi, non ho vestiti da prestare, posso mettere in comune solo le felpe di mio fratello, i pannolini dei gemelli, la sedia a rotelle di mio padre.”

Gaia è la voce narrante di tutto il romanzo e il suo descrivere le situazioni e i suoi stati d’animo permette di vivere appieno le sensazioni, le emozioni e i malesseri che lei costantemente ci racconta.

Durante la lettura di questo libro mi sono sentita molto coinvolta e alcune scene le ho sentite sulla mia pelle, una sensazione che non provavo da tanto tempo e questo mi ha fatto amare molto questa storia, i suoi personaggi e il modo in cui sono stati scritti.

È un grido della nostra gioventù, di giovani che vivono il disagio della diversità, in una società dove si ha tutto e dove non si riesce ad apprezzarlo, dove molto spesso vengono messi in disparte i veri valori e si seguono stereotipi o facili vittorie.

Consiglio questo libro a chi ama le storie ben scritte, dove ogni parola e scena raccontate si dimostrano taglienti e disarmanti, una storia di giovani ma che purtroppo mostra tutte le problematiche delle generazioni precedenti.


Nessun commento