[RECENSIONE] OSSO. Anche i cani sognano - MICHELE SERRA - FELTRINELLI


Buongiorno Sognalettori!
Oggi vi parlo di un libro speciale “OSSO. Anche i cani sognano" di Michele Serra, illustrato da Alessandro Sanna, pubblicato dalla casa editrice Feltrinelli.

Michele Serra Errante è nato a Roma nel 1954 ed è cresciuto a Milano. Ha cominciato a scrivere a vent’anni e non ha mai fatto altro per guadagnarsi da vivere. Scrive su “la Repubblica” e “L’Espresso”. Scrive per il teatro e ha scritto per la televisione. Ha fondato e diretto il settimanale satirico “Cuore”. Per Feltrinelli ha pubblicato, tra l’altro, Il nuovo che avanza (1989), Poetastro (1993), Il ragazzo mucca (1997), Canzoni politiche (2000), Cerimonie (2002), Gli sdraiati (2013), Ognuno potrebbe (2015), Il grande libro delle Amache (2017), La sinistra e altre parole strane (2017), Le cose che bruciano (2019) e Osso (2021, con le illustrazioni di Alessandro Sanna).

Alessandro Sanna è uno dei più noti e premiati illustratori italiani. Ha pubblicato decine di libri in tutto il mondo. Insegna illustrazione all’Accademia di Belle Arti di Bologna e collabora con l’edizione francese di “Vanity Fair”, con la “New York Time Books Review” e con il “New Yorker”. Tra i suoi libri “Fiume lento”. “Un viaggio lungo il Po” (2013), “Moby Dick” (2014) e “L’ospite della valigia”, con i testi di Erri De Luca (2020). Ha vinto tre volte il Premio Andersen ed è il primo Children’s Laureate italiano.


IL ROMANZO


Titolo: OSSO. Anche i cani sognano
Autore: Michele Serra
Data di uscita: 13 Maggio 2021
Genere: Narrativa italiana contemporanea | Narrativa per l'infanzia
Pagine: 128

Questa storia inizia con un cane. Anzi, con un cane e un uomo. Il cane è magro, denutrito, spunta all’improvviso come un’apparizione e ha fame, molta fame. L’uomo è un vecchio, è stanco e vive immerso nella solitudine in una casa al confine tra il mondo degli uomini e quello degli animali. Insieme a loro c’è il bosco. Pieno di luci, ombre e cose nascoste. Assomiglia ai sogni, a quello che abbiamo dentro ma a cui non sappiamo dare un nome. Il cane appare e scompare davanti alla casa, proprio come un sogno, mentre il vecchio vorrebbe avvicinarlo, nutrirlo, prendersi cura di lui. Comincia col dargli un nome: Osso, che gli suggerisce la nipote. Poi si mette ad aspettare, con una ciotola di cibo appoggiata sul prato. E così, lentamente, i due si studiano, si conoscono. O forse il loro incontro è avvenuto migliaia di anni fa… quando gli uomini cacciavano e vivevano nelle capanne, con la nascita della straordinaria alleanza tra l’uomo e il lupo, tra gli esseri umani e la natura.

Avrete sicuramente accarezzato un cane, nella vostra vita. Prima di voi, infinite volte la mano di un essere umano si è posata su un cane. Ci sembra il più banale dei gesti. Non lo è. Se avrete la pazienza di leggere questa storia, proverò a spiegarvi perché.


Osso di Michele Serra è un libro apparentemente per ragazzi, illustrato magistralmente da Alessandro Sanna, che invece parla con immediatezza, attraverso metafore, anche al lettore adulto.
Una storia in grado di mostrare la potenza atavica della natura e al contempo la nostra fragilità.

Il racconto inizia con l'incontro tra un cane allo stremo delle forze e un vecchio che abita ai margini di un bosco.
La stupefacente potenza dei sentimenti, può sorprenderci a ogni età, la cui semplicità è un valore da riscoprire. Un vecchio solo e stanco nel giardino di casa intravede un cane denutrito, tremante e affamato. Non sapendo come comportarsi, non avendo mai avuto animali, se non quando ospita l’amata nipotina Lucilla col suo enorme cane bianco. Si mettono entrambi in una posizione di attesa: si osservano a distanza. Poi il vecchio cercherà di sfamarlo, seguendo il suo istinto, e con pazienza riuscirà a creare un legame e ne avrà quotidianamente cura.
La nipote lo chiamerà subito Osso, e da quando il cane verrà chiamato per nome, da spettro diventerà quotidiana realtà. Il cane appare e scompare continuamente, anche nei reciproci sogni, e forse deciderà di restare, di fidarsi ancora una volta dell’uomo.

“Il vecchio non sognava da parecchio tempo. O perlomeno, se anche avesse sognato, non ricordava cosa. Quella notte invece, sognò. E fu un sogno fortissimo, di quelli che ti fanno svegliare di soprassalto.”

Un condensato di forti emozioni in un crescendo di pathos, fino alla naturale evoluzione di un rapporto millenario tra uomo e lupo. In una carezza si chiude il cerchio, in un gesto lento e profondo, in un legame storico che fa parte di noi, del saper curare, accogliere, riconoscersi nella solitudine.
Lì, sul limitare della foresta, l'uomo decide di attendere con pazienza che il cane gli dimostri fiducia.

“Erano vicinissimi, i due respiri si incrociavano. Anche il vecchio poté sentire, per la prima volta, l’odore del cane. Gli sembrò un odore di cuoio e di terra.”

Da un lato troviamo la costruzione di una relazione di fiducia tra quest'uomo e questo cane in particolare; ma dall'altro, quello più animista, legato all'atavico rapporto tra uomo e lupo, una storia che affonda le sue radici trentamila anni fa. La forza della natura e dell’istinto, un potere insito in ogni essere vivente, un bosco secolare senza tempo e spazio fa da sfondo integratore alla storia apparentemente banale.
La storia di ognuno di noi, della vita che non può essere senza la morte, della gioventù e della vecchiaia, della luce contrapposta all’ombra. Interessante anche come viene narrato il rapporto tra un nonno e la nipote, legame speciale, estremi della vita che si toccano prima di lasciarsi.

“Molti ma molti anni dopo, quando il vecchio morì, Lucilla era già una donna, aprendo l’armadio nella camera da letto del nonno sentì quell’odore. Fu come se, tutti insieme, gli abbracci del nonno fossero ancora lì con lei, in quel momento, in quella stanza. Gli odori sono potenti, come i sogni.”

E infatti l’autore racconta anche questa storia millenaria, che ascoltiamo dai racconti che il vecchio fa alla nipotina Lucilla: a lei confida i suoi sogni e insieme rivela il significato dello stare sulla terra.
Ad accompagnare la favola di Osso di Michele Serra sono le tavole di Alessandro Sanna, maestro di illustrazione in grado di restituire grazie alla sua poetica animista la bellezza del dialogo uomo-natura.

Un libro che consiglio a tutti perché inevitabilmente prima o poi abiterà in noi il ricordo che sprigiona un profumo, dovremo lasciar andare la mano di un vecchio a noi caro che ci ha accompagnato alla scoperta della vita, e avremo la fortuna di avere un cane che al nostro fianco ci ricordi di essere la parte migliore di noi stessi.

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