Le novità firmate Mondadori nella collana Fantasy continuano alla grande, ed oggi il blog partecipa al Review Party di un libro pazzesco, il secondo volume di una trilogia che vi catturerà:
“LA REPUBBLICA DEL DRAGO" scritto da R.F. Kuang e pubblicato in Italia dalla casa editrice Oscar Mondadori Vault, che ringrazio molto per avermi dato in anteprima la possibilità di leggere questo libro, e a Miriam per aver organizzato questo Review Party!
R.F. Kuang (Guangzhou, Cina, 1996), emigrata negli Stati Uniti all'età di 4 anni, ha venduto i diritti della Guerra dei papaveri a 19 anni. Il secondo volume della saga, La repubblica del Drago, è uscito nel 2019, nel 2020 il terzo, The Burning God. Dopo aver studiato storia e cultura cinese a Cambridge e a Oxford, è rientrata negli Stati Uniti dove sta conseguendo un dottorato in Lingue e Letterature dell'Estremo Oriente a Yale.
IL ROMANZO
Titolo: La Repubblica del Drago
Autore: R. F. Kuang
Data di uscita: 25 Maggio 2021
Genere: Narrativa straniera | Fantasy | Sci-fi
Pagine: 624
Volume della trilogia: 2°
Già tre volte nella sua storia il Nikan ha dovuto combattere per sopravvivere alle sanguinarie Guerre dei papaveri. Il terzo conflitto si è appena spento, ma Rin, guerriera e sciamana, non può dimenticare le atrocità che ha dovuto commettere per salvare il suo popolo. E ora sta scappando, nel tentativo di sfuggire alla dipendenza dall’oppio e agli ordini omicidi della spietata Fenice, la divinità che le ha donato i suoi straordinari poteri.
Solo un desiderio la spinge a vivere: non vuole morire prima di essersi vendicata dell’Imperatrice, che ha tradito la sua patria vendendola ai nemici. E l’unico modo per farlo è allearsi con il signore di Lóng, discendente dell’ultimo Imperatore Drago, che vuole conquistare il Nikan, deporre l’Imperatrice e instaurare una repubblica.
Né l’Imperatrice, né il signore di Lóng, però, sono ciò che sembrano. E più Rin va avanti, più si rende conto che per amore del Nikan dovrà usare ancora una volta il potere letale della Fenice. Non c’è niente che Rin non sia disposta a sacrificare per salvare il suo paese, e ottenere la sua vendetta. Così si getta di nuovo nella lotta. Perché in fondo lottare è ciò che sa fare meglio.
Solo un desiderio la spinge a vivere: non vuole morire prima di essersi vendicata dell’Imperatrice, che ha tradito la sua patria vendendola ai nemici. E l’unico modo per farlo è allearsi con il signore di Lóng, discendente dell’ultimo Imperatore Drago, che vuole conquistare il Nikan, deporre l’Imperatrice e instaurare una repubblica.
Né l’Imperatrice, né il signore di Lóng, però, sono ciò che sembrano. E più Rin va avanti, più si rende conto che per amore del Nikan dovrà usare ancora una volta il potere letale della Fenice. Non c’è niente che Rin non sia disposta a sacrificare per salvare il suo paese, e ottenere la sua vendetta. Così si getta di nuovo nella lotta. Perché in fondo lottare è ciò che sa fare meglio.
Non è mai facile parlare del secondo libro di una serie o di una trilogia (a maggior ragione se è una trilogia, come in questo caso!), perché si rischia sempre di poter fare qualche spoiler importante per chi non ha ancora letto il primo libro.
Proprio per questo motivo mi trovo un po’ in difficoltà a parlare di “La Repubblica del Drago” dato che il libro precedente – “La Guerra dei Papaveri” – è un libro ricchissimo di avvenimenti… e questo secondo volume lo è ancora di più!!
Ma partiamo dall’inizio (e perdonatemi qualora io faccia spoiler involontari… mi ci sto proprio impegnando per non dire una parola di troppo! 😅)
Sono passati tre mesi dalla fine della Terza Guerra dei Papaveri e la giovane protagonista Rin (Fang Ruinin) ne è uscita assai devastata per molti motivi, primo fra tutti aver potuto vedere coi propri occhi quanto la crudeltà umana (ed in particolare di chi sta al potere!) non abbia limiti… e le stragi che ci sono state non fanno altro che alimentare ulteriormente la sua irrefrenabile sete di vendetta.
Lei, guerriera e sciamana, non può proprio dimenticare quello che è stata costretta a fare per il bene del suo popolo – in particolare le atrocità che ha dovuto commettere – ed ora non ha molte alternative se non cercare di “sfuggire a se stessa”: la sua dipendenza da oppio infatti è qualcosa che la condiziona al punto tale da farle provare ulteriormente dolore oltre ai già gravi sensi di colpa che l’affliggono… per non parlare poi della dea Fenice con cui Rin ha un legame particolare!
Da quando ha scoperto i propri poteri, sa che ha molte più responsabilità nei confronti del suo popolo e sente su di sé un peso enorme da sopportare, soprattutto per una sedicenne come lei.
Se nel primo libro abbiamo conosciuto una protagonista immersa nelle difficoltà, qui il suo tormento è perfino maggiore: ora non si sente per nulla pronta a guidare i cike, come gli altri si aspettano.
Lei, da sempre così insicura, avrà non poche difficoltà a reagire senza nessuno a cui appoggiarsi e di cui potersi fidare.
Nonostante ciò, però, Rin ha un unico scopo: vendicarsi di chi ha tradito lei e i cike vendendoli ai mugeriani. E per fare ciò Rin è pronta davvero a qualsiasi cosa, anche a costo di accendere la miccia che farà esplodere nuove guerre.
Sebbene Rin abbia vari difetti, quello che sicuramente non le manca è il coraggio, caratteristica che l’ha sempre contraddistinta e che in questo libro la metterà maggiormente alla prova combattendo il male e soprattutto l’Imperatrice. E per fare ciò non ha altre alternative se non cercare di allearsi con l’ultimo discendente dell’Imperatore Drago, il signore di Lóng, nonché padre di Nezha.
La protagonista infatti subirà un’ulteriore e più profonda evoluzione sia caratterialmente che psicologicamente, e l’autrice ha dato sfoggio della sua bravura nel descriverla ancora più umana.
«…Ma sono loro ad avere il coltello dalla parte del manico. Non abbiamo altra scelta che stare al loro gioco. È così che funziona il potere.»
Tuttavia nulla è esattamente come appare, e anche le persone più evidenti nascondono grandi segreti…
Nessuno infatti è totalmente buono o totalmente cattivo, e Rin in particolare si troverà ad affrontare decisioni difficili sia per se stessa che per la comunità, vivendo anche situazioni di grande ansia e paura, caratteristiche non propriamente tipiche dei personaggi protagonisti dei libri. Sarà perciò costretta ad usare nuovamente il potere della Fenice?
Inoltre non sarà così facile essere sempre dalla parte della protagonista, perché così umana e vera sbaglierà, si rialzerà, avrà grandi dubbi e ripensamenti e avrà modo di crescere.
E, tra le righe, l’autrice fa riflettere i lettori: forse, il più delle volte, le persone diventano cattive semplicemente perché devono. Perché soffrono; perché la crudeltà è diventata l’unico modo di esprimersi che conoscono, e perché forze troppo più grandi di chiunque di noi (la politica, la storia, l’economia, la religione…) hanno contribuito a schiacciarli e umiliarli talmente tanto da non aver lasciato loro veramente altra scelta.
Avranno particolare rilevanza in questo secondo libro anche i personaggi Kitay e Venka… ma non posso anticiparvene il motivo.
La Kuang eccelle nell’evocare emozioni devastanti e allo stesso tempo fa riflettere su argomenti potenti come la guerra e la sopravvivenza.
In “La Repubblica del Drago” sono contenute molte tematiche forti e dolorose, come abuso di sostanze (in particolare oppio), disturbi di stress post-traumatico, omicidio, razzismo, genocidio, stupri, suicidi, torture, supremazia politica a discapito del bene della popolazione… e non solo!
In questo secondo libro l’umanità di Rin verrà messa in dubbio a causa della sua etnicità e delle sue credenze religiose.
“La Repubblica del Drago” è un romanzo fantasy crudo e diretto come il precedente, ma forse anche di più: maggiore azione, battaglie, tradimenti, intrighi sapranno rendere decisamente viva ed imprevista la storia.
La trama infatti è molto coinvolgente ed intrigante, ed è impossibile rimanere impassibili di fronte a tutto quello che succede ai personaggi, sia che li amiate sia che li detestiate.
La notevole quantità di intrecci e colpi di scena fanno di Rebecca F. Kuang un’autrice eccezionalmente attenta ai dettagli e dalla mente fervida, oltre che interessata a far emergere molte tematiche “scomode”.
Ogni frase, ogni scena e ogni orrore ha un suo perché.
La scrittura notevolmente fluida, nonostante le molte descrizioni, coinvolgono i lettori al punto tale da immergersi in modo ancora più profondo in un mondo verosimile della storia della Cina antica.
Rilevanti saranno inoltre gli aspetti “fantasy” del libro, e un maggiore approfondimento della magia.
Consiglio la lettura di questo secondo volume a chi ama il genere fantasy che contiene inoltre grandi battaglie, molta azione e magia, ma oltre all’azione dà la possibilità di entrare in modo più approfondito nella personalità dei personaggi, anche con tonalità più cupe e tormentate. Probabilmente non è un “libro per tutti”… e non intendo per tutte le età, intendo che è più adatto a coloro che non si fanno impressionare dalla durezza degli eventi e dalla complessità emotiva dei personaggi.
Preparatevi ad essere travolti dalla narrazione di Rebecca F. Kuang che, ancora una volta, con “La Repubblica del Drago” è stata in grado di rimescolare le carte in tavola e di realizzare un libro degno di nota.
Sono anche molto curiosa di sapere cosa ne pensiate voi una volta che lo avrete letto, quindi come sempre attendo i vostri commenti, le vostre impressioni e domande: scriveteli pure sotto al post.
Buona lettura!
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