[RECENSIONE] CIAO PER SEMPRE - CORINNA DE CESARE - SALANI


Buongiorno Sognalettori,
oggi sul blog vi parlerò di un libro uscito da poche settimane: "CIAO PER SEMPRE" di Corinna De Cesare, pubblicato dalla casa editrice Salani, che ringrazio enormemente per il file digitale del libro. 📖🙂

Vi lascio qualche informazione sull'autrice... e attendo i vostri commenti sotto al post! 😉

Corinna De Cesare: trentotto anni, pugliese, giornalista del Corriere della Sera. Nel 2019 ha fondato thePeriod, newsletter femminista diventata in breve tempo una voce dirompente del panorama letterario italiano, riconosciuta da 10.000 iscritti e decine di scrittori, giornalisti e attivisti.
Questo è il suo primo romanzo.


IL ROMANZO


Titolo: Ciao per sempre
Autore: Corinna De Cesare
Data di uscita: 22 Aprile 2021
Genere: Narrativa Contemporanea italiana
Pagine: 192

Ogni famiglia ha un segreto, piccolo o grande che sia.
Possiamo davvero dire addio a una persona, a un posto che abbiamo amato o che ha fatto parte di noi?
Per il funerale della nonna, Margherita è costretta a tornare a Collina d’Oro, il luogo dov’è cresciuta negli anni Novanta, con i terreni coltivati che danno al paese “quel nome fiabesco e anche un po’ ridicolo perché d’oro ci sono solo infinite distese di spighe di grano”. Ad attenderla ci sono la sua vecchia casa, l’amica d’infanzia che non ha più voluto incontrare, il primo amore dal quale è scappata senza spiegazioni. Rivederli significa fare i conti con quindici anni di silenzi e di bugie, ammettere la possibilità del dolore e affrontare verità sopite per troppi anni, provando a riconciliarsi con gli strappi della vita. Perché c’è una crepa in ogni cosa e da lì entra la luce.

Con una scrittura schietta e usando la propria geografia personale, Corinna De Cesare racconta un passaggio cruciale nell’esistenza di tutti, uomini e donne: il combattimento con il passato perché smetta di infestare le nostre vite; il ritorno a casa, dove le radici continuano ad affondare anche se i rami sono andati lontano, e dove, per capire chi sei, basta scrutare negli occhi di chi ti ha visto crescere, ridere e sbagliare.


È l’alba del 1 Gennaio 1999 il giorno designato per la partenza: la famiglia Lolli lascia Collina D’oro, un paesino della provincia Pugliese, diretta a Roma, dove già molti anni prima si era trasferita nonna Carmela.
Questi due luoghi (“Collina” e Roma) hanno una rilevanza particolare per i membri della famiglia, e ne si scopriranno i motivi pian piano, tra i capitoli.

La protagonista principale è Margherita Lolli, nipote di nonna Carmela e figlia di Carla e Mario Lolli.
Margherita “Mimì” (come la chiama la nonna) non assomiglia neanche un po’ ai genitori suoi genitori, a partire da come hanno vissuto: stessi luoghi così distinti e così lontani ma in periodi diversi, epoche diverse e con caratteri totalmente differenti.
Margherita, in particolare, ha sempre voluto fare di testa sua fin da quand’era piccola, cocciuta ed ostinata, nonostante nonna e genitori avessero molta pazienza con lei…

«Sorridi!» le aveva urlato la madre appostata dietro al fotografo. Ma sin da piccola Margherita aveva maturato una tendenza sovversiva che iniziava a manifestarsi da certe piccole cose, in grado, a lungo andare, di svelarne l’intera personalità: le scarpette di danza buttate nella spazzatura, le note sul diario nascoste, le occupazioni al liceo in prima fila, gli imperativi mal digeriti. «No» aveva risposto, quella volta come mille altre.

…forse perché è figlia unica, o forse perché ha vissuto un’infanzia più movimentata dei genitori: infatti, fin dall’età di 3 anni, ha sempre passato l’estate a Roma dai nonni, abituandosi presto non solo a due realtà completamente diverse della capitale e del paesino, ma ha imparato ben presto a viaggiare in treno anche da sola.
L’infanzia spensierata è ormai per lei solo un ricordo lontano, perché ora che ha 33 anni ed un lavoro tutt’altro che sicuro e non è riuscita a realizzare quello che voleva, Margherita si trova in una sorta di limbo, dal quale non riesce a schiodarsi, e l’unica soluzione per non dover parlare apertamente di sé è per lei mentire o stare in silenzio. Anche se la cosa non le fa piacere in nessuno dei due casi.

All’improvviso, di fronte a quello specchio, si vide invecchiata: la vita le era scivolata tra le mani e non aveva fatto altro che assecondarla.
Ma solo ora stava emergendo con prepotenza una priorità, un bisogno fisico a cui non riusciva a non pensare in continuazione: chi era davvero e dove stava andando? Cosa voleva dalla vita? E si stava realmente impegnando per ottenerlo?

Proprio per questo, un viaggio inaspettato a Collina la riporterà non solo ad affrontare i demoni del passato, ma la costringerà anche a fronteggiare la realtà e quello che cerca, continuamente, di nascondere.

Oltre a Margherita, tra i capitoli faremo meglio la conoscenza di sua madre Carla: come la figlia, ha visto la sua vita cambiare totalmente coi trasferimenti, ma nonostante ciò non capisce molto la figlia… e non ha nemmeno mai avuto un gran buon rapporto con la madre.

Da sua madre la signora Lolli aveva ereditato il portamento, i capelli chiari lunghi fino alle spalle e le scapole snelle diventate ossute dopo vent’anni di nuoto a livello amatoriale. Gli sport in generale erano sempre stati la sua fissazione, ma era nella corsia della piscina che passava più tempo in assoluto. Era capace di allenarsi anche per due ore di fila, facendo quattro vasche al minuto senza staccare gli occhi da quel pavimento smaltato che somigliava un po’ alla sua vita piatta e dritta. Quando aveva conosciuto Mario aveva rinunciato a tutto, compresa la sua città, la passione per la medicina, i suoi genitori – e anche se non l’avrebbe ammesso neanche sotto tortura, un po’ si era pentita. Perché, senza neanche rendersene conto, si era arresa anticipatamente al ciclo della vita. E ora che anche Margherita era diventata donna e aveva fatto, in segno di un’insensata ribellione, scelte diametralmente opposte alle sue, era diventata lo specchio di un’esistenza che Carla non aveva mai potuto avere.

L’unica cosa bella nella vita di Carla è stata incontrare suo marito Mario, il quale ha sempre avuto il pallino per la lettura e per la musica, ma che ha messo al secondo posto dopo il senso del dovere nei confronti della famiglia. Mario non è mai stato libero di fare quel che voleva tanto quanto Margherita invece se l’è sempre cercato a tutti i costi, anche a costo della sua non-felicità.

Assumono un ruolo rilevante nella storia anche Angela (la ex migliore amica di Margherita) e Alberto (l’ex ragazzo di Margherita), entrambi due figure a cui Margherita era legatissima prima del 1999, ma che poi, negli anni, ha in qualche modo tenuto a distanza, volente o nolente.

A Collina però i nodi pian piano torneranno al pettine, e tutti i personaggi che ho citato avranno modo di fare i conti col proprio passato, con le proprie paure ed insicurezze e con gli errori fatti.
E lo sa bene chiunque si sia dovuto trasferire lontano dal luogo di nascita, di punto in bianco, lasciando casa, amici e i punti fermi che si era creato negli anni.

Ma pensò che non sarebbe servito a niente perché chi se ne va sa bene cosa perde, e chi rimane diventa un osservatore silenzioso di mancati addii e di ritorni, di nostalgie e di rimpianti. In tutti i casi, una cosa era certa: si cadeva nel pozzo e non se ne usciva più.

Vorrei poter parlare maggiormente dei personaggi e delle vicende, ma preferisco lasciare a voi Sognalettori il piacere di scoprire tutto leggendo il libro, così come l’ho potuto scoprire – e apprezzare – io.
Sicuramente però posso dirvi che è un libro che mi ha tenuta incollata alle pagine dall’inizio alla fine, e che mi ha portata a riflettere in più punti assieme a Margherita e a nonna Carmela, le quali sono i due personaggi che ho trovato più dettagliati e caratterizzati nel romanzo.

Questa lettura è stata una scoperta capitolo dopo capitolo, sia per i contenuti che per il modo di narrare.
Ho scelto di leggere “Ciao per sempre” per alcuni concetti attorno ai quali ruotano gli eventi narrati: il legame col passato e il voler (o dover?) affrontare ciò che ci blocca. E bene o male tutti i personaggi più rilevanti del libro saranno costretti a fronteggiare tali aspetti… segreti compresi!!
Sono convinta che ci voglia una grande forza di coraggio per dire in un certo qual modo addio al passato e alle persone care... e Corinna De Cesare è riuscita nell’intento di dare voce ai personaggi del suo libro, facendoli reagire ed evolvere.

Con uno stile semplice e diretto, a volte nostalgico ed altre leggermente ironico (cito ad esempio “l’episodio del treno e della carta…” 😆), l’autrice ha raccontato uno scorcio di vita vera, di avvenimenti che – nel bene e nel male – capitano davvero, e la famiglia Lolli potrebbe essere la versione cartacea di tante persone reali.

Ho letto “Ciao per sempre” quasi tutto d’un fiato, scoprendone all’interno anche il motivo di questo titolo singolare, e devo dire che è stata per me una lettura piacevole ed introspettiva, oltre che abbastanza completa, nonostante il numero di pagine non sia elevato… per i miei standard di lettrice accanita che non si spaventa mai nemmeno dinnanzi a libri con più di mille pagine. 😉
Ma forse è proprio questo uno dei punti a favore di questo volume, perché la narrazione è così scorrevole da poter apprezzare il libro nella sua interezza in modo spontaneo.

A volte i libri sanno stupire… per questo voglio consigliarvi “Ciao per sempre”.
Buona lettura!

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