[RECENSIONE] L'ESTATE ALLA FINE DEL SECOLO - FABIO GEDA - DALAI EDITORE



Buongiorno Sognalettori,
oggi vi parlerò di "L'estate alla fine del secolo" di Fabio Geda, pubblicato da Dalai Editore.

Fabio Geda è nato nel 1972 a Torino, dove vive.
Ha pubblicato i romanzi Per il resto del viaggio ho sparato agli indiani (Instar Libri 2007, Feltrinelli 2009), L’esatta sequenza dei gesti (Instar Libri 2008), Nel mare ci sono i coccodrilli (Baldini&Castoldi 2010, tradotto in trentadue Paesi) e il monologo La bellezza nonostante (Transeuropa 2011) e Se la vita che salvi è la tua (Einaudi, 2014).


IL ROMANZO


Titolo: L'estate alla fine del secolo
Autore: Fabio Geda
Data di uscita: 22 Novembre 2011
Genere: Narrativa italiana contemporanea
Pagine: 285

Nell'estate del 1999 un nonno e un nipote si incontrano per la prima volta, dopo che una lunga serie di incomprensioni li ha tenuti distanti. Il nonno, ebreo, nato il diciassette novembre 1938, giorno in cui in Italia vengono promulgate le leggi razziali, ha trascorso la propria vita senza sentirsi autorizzato a esistere. Andato in pensione al termine di una brillante carriera come consulente, si ritira nella borgata di montagna dove durante la guerra si era rifugiato con la sua famiglia e dove vuole morire. Il ragazzino, un preadolescente sensibile ed estroverso, appassionato di fumetti, che viene affidato a lui perché il padre, malato, deve sottoporsi a una delicata terapia, entra in quella che potrebbe essere la sua ultima stagione in modo perentorio e imprevisto. Così, mentre sulle rive del lago artificiale in cui si specchia il paesino il giovane verrà in contatto con il proprio passato e con il proprio futuro, il nonno riceverà, tramite lui, quell'iniziazione gioiosa alla vita che la Storia gli aveva negato, riuscendo, forse, al crepuscolo del secolo, a non essere più un fantasma.




Siamo nell'estate del '99 e, a causa di una grave malattia che ha colpito il padre, l'adolescente Zeno, incontra il nonno materno Simone che credeva morto e trascorre con lui un'intera estate.
Si crea un legame che dapprima pare impossibile, ma si fortifica col tempo trascorso insieme.

Le parole sono un carburante per la vita; quando mancano, non sappiamo a cosa dare fuoco per far muovere le ossa.

La lettura scorre fluida, si alternano capitoli dove nonno Simone racconta in prima persona la vita da ebreo perseguitato ed il diritto di vivere con quel senso di colpa per essere sopravvissuto agli orrori della Shoah che lo porta ad isolarsi dal resto del mondo, persino dagli affetti più cari, ed altri in cui Zeno espone le sue fragilità adolescenziali.

L'esistere non ha sottotitoli e non ha prequel: solo istantanee sfocate.

Un racconto di due vite in parallelo, ma in un lasso temporale di quarant'anni.
Con uno stile suggestivo, e con garbo, Geda ci propone un romanzo di grande sensibilità, anche se i temi trattati quali la morte, il suicidio, la malattia, non sono stati affrontati in profondità ma celati nella leggerezza del testo.
Personalmente posso consigliare la lettura, è un gran bel libro coinvolgente.

La vita, per chi racconta storie, è come il maiale: non si butta mai via niente.


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