[RECENSIONE] NINNA NANNA - CHUCK PALAHNIUK - OSCAR 451 MONDADORI


Buongiorno Sognalettori,
oggi vi parlo di: "Ninna Nanna" di Chuck Palahniul, pubblicato da Oscar Mondadori per la Collana Oscar 451.

Chuck Palahniuk è nato a Pasco, negli Stati Uniti, nel 1962. Ha studiato Giornalismo all'Università dell'Oregon, poi ha lavorato per diversi anni come meccanico.
Nel 1996 ha pubblicato il suo primo romanzo, Fight Club, seguito a breve distanza di tempo da Survivor, Soffocare, Invisible Monsters, Ninna nanna e moltissimi altri, tutti pubblicati da Mondadori. Grazie al suo stile inconfondibile, duro e diretto, e al mix di nichilismo e romanticismo che è alla base della sua poetica si è conquistato un enorme successo presso generazioni e generazioni di lettori. Spesso e volentieri si parla a vanvera di culto.
Nel suo caso, invece, il termine "culto" è l'unico capace di descrivere la relazione fortissima che esiste tra un autore come Chuck e milioni di seguaci in giro per il mondo.


IL ROMANZO


Titolo: Ninna nanna
Autore: Chuck Palahniuk
Data di uscita: 14 Novembre 2017
Genere: Narrativa contemporanea straniera
Pagine: 238


Carl Streator è un uomo solitario. Ha quarant’anni, è vedovo e fa il giornalista.
Mentre lavora a un reportage sulla sindrome della morte in culla scopre qualcosa di inquietante: in tutti i luoghi dove sono morti dei bambini è presente il libro Poesie e filastrocche da tutto il mondo, immancabilmente aperto su una nenia africana usata per dare la “dolce morte”, un’arma che si rivela davvero micidiale. Carl si associa con un’agente immobiliare specializzata in compravendita di case infestate e, insieme a un’aspirante strega e a un ecoterrorista truffaldino, solcano gli Stati Uniti per fare piazza pulita di tutte le copie esistenti di quel libro.
Raggelante parabola sulle contraddizioni del nostro tempo, Ninna Nanna è un thriller mozzafiato, con una trama ricca di suspense e di sorprese. Un’irresistibile black comedy che conferma il suo autore come il più divertente e visionario dei nichilisti contemporanei.


Pietre e bastoni ti rompono le ossa, ma occhio a quelle cazzo di parole.

Che cosa posso dire di uno dei miei scrittori preferiti?
Che io al suo cospetto mi sento sempre in una sorta di relazione complicata. Troppo irriverente, troppo dissacrante.
Troppo provocatorio, troppo politicamente scorretto.
Ma senza i suoi romanzi io proprio non riesco a stare.
È difficile leggere Palahniuk? Per me sì. Perché è un po' come leggere dentro se stessi. Nella nostra parte più buia. E fare emergere i nostri lati più nascosti, quelli peggiori, quelli che ogni giorno ci impegniamo a nascondere e a proteggere dal mondo.

 Se venissimo in possesso di un canto in grado di uccidere le persone, anche a distanza, lo useremmo?
No vero? Direte voi…
Ma ne siete davvero sicuri?

Palahniuk distrugge ogni nostra forma di buonismo in modo cinico e spietato e non fa sconti a nessuno.
Ci regala un romanzo surreale e a tratti sconcertante, che però contiene riflessioni e considerazioni umane di una bellezza disarmante.

 Un libro da leggere, gustare e meditare.

Perché come scrive il genio:

Forse non finiamo all'inferno per quello che facciamo. Forse finiamo all'inferno per quello che non facciamo.

Meraviglioso.



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