[RECENSIONE] TRILOGIA DELLA CITTÀ DI K. - AGOTA KRISTOF - GIULIO EINAUDI EDITORE



Buongiorno Sognalettori,
oggi vi parlerò di "Trilogia della città di K." di Agota Kristof, pubblicato da Giulio Einaudi Editore.

Agota Kristof (1935-2011) ha avuto una storia del tutto particolare prima di scrivere questi tre romanzi di grande successo. Fuggita dall’Ungheria schiacciata dai tanks sovietici, rifugiatasi in una Svizzera verde ma ostile; chiusa nel silenzio di anni passati in una fabbrica di orologi; finalmente fiorita nel ghiaccio del passato con una nuova lingua, il francese, che nella sue mani è diventato un potente mezzo di espressione.
Delle sue opere, Einaudi ha pubblicato La chiave dell'ascensore. L'ora grigia (1999), Ieri (ultima edizione ET Scrittori, 2016), La vendetta (ultima edizione ET Scrittori, 2017), Trilogia della città di K e, in un unico volume, John e Joe e Un ratto che passa (2019).
Da Ieri è stato tratto il film di Silvio Soldini Brucio nel vento.


IL ROMANZO


Titolo: Trilogia della città di K.
Autore: Agota Kristof
Data di uscita: 27 Gennaio 2014
Genere: Narrativa straniera contemporanea
Pagine: 384

Tutto ha inizio con due gemelli che una madre disperata è costretta ad affidare alla nonna, lontano da una grande città dove cadono le bombe e manca il cibo. Siamo in un paese dell’Est, ma né l’Ungheria né alcun luogo preciso vengono mai nominati. Un inizio folgorante che ci immette di colpo nel tempo atroce dell’ultima guerra raccontandolo come una metafora. La nonna è una “vecchia strega” sporca, avara e senza cuore e i due gemelli, indivisibili e intercambiabili quasi avessero un’anima sola, sono due piccoli maghi dalla prodigiosa intelligenza. Intorno a loro ruotano personaggi disegnati con pochi tratti scarni su uno sfondo di fame e di morte. Favola nera dove tutto è reso veloce ed essenziale da una scrittura limpida e asciutta che non lascia spazio alle divagazioni. Un avvenimento tira l’altro come se una mano misteriosa e ricca di sensualità li cavasse fuori dal cilindro di un prestigiatore crudele.


Leggere questo romanzo é stato per me un viaggio che ha sfidato la logica, mi sono ritrovata a tratti confusa, ho rischiato di essere risucchiata in una storia caotica e senza senso.

Posso definirlo un romanzo di formazione e guerra, diviso in tre parti, scritte in anni diversi: 1986, 1988, 1991, tradotto in trenta paesi. Possiamo dedurre che sia ambientato in un paese dell'est e che le due forze armate siano i tedeschi e i russi. In tutto il libro non vengono menzionati nomi di paesi.

La prima parte, a mio avviso, (il grande quaderno) racchiude gli orrori e i dolori della guerra, della fame e dei soprusi che l'autrice ha vissuto in prima persona nella sua infanzia e li ha riproposti sostituendo la sua persona e quella di suo fratello coi gemelli Claus e Lucas (notate l'anagramma dei due nomi).

Le persone ci danno dei ceffoni e dei calci, non sappiamo nemmeno il perché. I colpi ci fanno male, ci fanno piangere…...nel giro di poco tempo non sentiamo più nulla, è qualcun altro che ha male, che soffre.

La seconda parte (la prova) descrive il dolore di Lucas per la separazione dal fratello, il cui ricordo diventa via via più sbiadito e fievole con l'arrivo di nuovi personaggi che a loro volta porteranno gioia e dolori al povero Lucas.

Ognuno di noi nella vita commette un errore mortale, e quando ce ne rendiamo conto, è già successo l' irreparabile.

Nella terza parte (la terza menzogna) fa ritorno il gemello Claus che aveva attraversato la frontiera alla fine della prima parte del romanzo. Col suo arrivo tutto si stravolge, la storia diventa completamente diversa.

Non mi dilungo nel descrivere la terza parte, vorrei incuriosirvi e consigliarvi la lettura di questo romanzo che potrebbe benissimo essere letto al contrario, partendo dal fondo, rimanendo totalmente invariato il suo senso.

Ma quale parte è reale?

Sono veramente due i fratelli oppure uno è solamente il frutto di una mente devastata dall' orrore e dal dolore della guerra?

Torno al cimitero tutti i giorni. Guardo la croce dove è scritto il nome di Claus e penso che dovrei farla sostituire con un' altra che porti il nome di Lucas.

Un libro duro, diretto, una scrittura decisa, secca che non risparmia il lettore.


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