[RECENSIONE] QUANDO SARAI GRANDE - MATTEO PORRU - EDIZIONI LA ZATTERA


Buongiorno Sognalettori,
oggi vi parlo di "Quando sarai grande" di Matteo Porru, pubblicato da La Zattera Edizioni.

Matteo Porru si è dedicato fin dalla più giovane età alla narrativa e alla poesia, collabora con testate giornalistiche online e cartacee. Raggiunge la fama nazionale grazie a interviste e partecipazioni televisive.
“Quando sarai grande” è un romanzo del 2018.


IL ROMANZO


Titolo: Quando sarai grande
Autore: Matteo Porru
Data di uscita: Gennaio 2018
Genere: Narrativa italiana contemporanea
Pagine: 155


Monterosso dorme, piove appena. Un chiosco con vista mare rimbomba di musica in uno degli ultimi giorni d'estate. Scirocco a dieci nodi, sabbia negli occhi e un paio di ciottoli incastrati dentro la scarpa destra. Io e Lele eravamo lì, distesi sulla sabbia bagnata. Aveva bisogno di parlare, glielo leggevi negli occhi, ma non lo potevo sapere ancora. Mi avrebbe raccontato un anno della sua vita, tutto in una notte: la sua famiglia, i Baleri, il cortile sotto casa, le monotone giornate e la sorpresa che non ti aspetti; la magia del Natale, la finale della Juve nel '96; Milano che ha paura ma resta una signora, l'azienda di famiglia, la sua storia e quei tessuti nati da un sogno naufrago dal secondo dopoguerra. E suo padre, gli brillavano gli occhi quando parlava di lui: del suo eroe in giacca e cravatta, accanito fumatore e bevitore di caffè, l'unica medusa che più che galleggiare, in quel mare di vite ci nuotava con classe. E poi lo stallo, il declino, le vertigini di una caduta libera. Piangevano dentro, i Baleri, ma da fuori sembrava tutto perfetto. La verità la covavano nelle viscere più interne delle proprie anime mentre quel loro mondo stava scomparendo inghiottito dal tempo. Ma gli attimi infiniti, i ricordi e le confessioni, quelli erano l'unica salvezza, la forza e il coraggio di vivere davvero. Lele glielo chiedeva spesso al padre, quando sarebbe stato grande, lui non rispose mai. Piansi tanto quella notte e ripensai a me, che fumavo guardando il mare e ogni tanto mi schiaffeggiava una raffica di vento. Pensai a quella notte in cui il tempo, dopo aver corso per un anno della sua vita, si era fermato per il gran finale e con lui l'Hublot di Lele.



Non capita spesso di emozionarmi durante la lettura di un libro per le parole di un adolescente che parla del suo eroe. Suo padre. Matteo Porru è riuscito a trasmettere in questo libro un sentimento così forte e potente come può essere quello di un figlio per il proprio padre.

Ci si ritrova così ad ascoltare il racconto di Lele che, durante una passeggiata notturna in spiaggia, sente un forte bisogno di raccontare le vicissitudini di un anno intero della sua famiglia al suo amico Bobo.

A Lele brillano gli occhi mentre descrive suo padre, sempre in giacca e cravatta e accanito fumatore e bevitore di caffè. Racconta con orgoglio come sia stata creata la sua azienda di tessuti, e sogna il giorno in cui ci lavorerà anche lui, magari come amministratore delegato, quando sarà grande.

Quando sarò grande? Chiede spesso al padre. Che non gli ha mai dato una risposta.

Ci avrebbe insegnato come vivere, un giorno: a testa alta, fieri, spavaldi, con la voglia di portare avanti i sogni e non cedere mai, che una bella vita appartiene soltanto a chi la sa gestire e la sa affrontare.

Era magico parlare con lui. Non avevamo gli stessi gusti, non ascoltavamo la stessa musica e anche se nel quotidiano non vestivamo allo stesso modo, io aspettavo con ansia le feste per poter indossare giacca e cravatta e sentirmi simile a lui. Eravamo quasi in simbiosi e ci siamo chiesti spesso cosa ci unisse cosi tanto: il valore assoluto.

La famiglia Baleri si è costruita lavorando duramente con il sorriso e la dignità, non lasciando mai trapelare la preoccupazione dei giorni più neri. Ci si diverte con poco, si condivide tutto, dai rigori di una partita all’arrivo di Babbo Natale. 
Lele e suo padre sono complici, e lo saranno sempre, nei momenti belli e in quelli più bui, che purtroppo non mancheranno, ma sarà la loro complicità e il loro modo di parlare semplice, ma sempre diretto e sincero che li aiuterà ad affrontarli.

Babbo Natale è chiunque doni anche solo un sorriso, un occhiolino, un pensiero fugace che scappa fra gli sguardi.

Un giorno però, sarebbe cambiato tutto. Tutto. Da quel giorno avrei scoperto l’altra faccia della vita.

Matteo Porru è stata una piacevole scoperta.
Ho apprezzato tantissimo la sua scrittura, vi ho trovato delle profonde riflessioni e descrizioni su un argomento che ritengo non sia tra i più facili, ossia il rapporto tra padre e figlio, e rivedere in questo padre la figura di una guida, di un esempio da seguire, un lavoratore serio e preciso che in un attimo abbandona giacca e cravatta per giocare alla Play col figlio.

Questo libro lo consiglio a chi si vuole emozionare leggendo una storia che parla di sentimenti sani, genuini, dove la famiglia è sempre al primo posto e la figura genitoriale è anche una guida, un confidente e un compagno di giochi.
Mi ha trasmesso un messaggio di speranza, perché spesso pare la famiglia abbia perso quella magia dello stare insieme, del giocare, e del gioire delle piccole cose.



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