[RECENSIONE] L'ALBERGO DELLE DONNE TRISTI - MARCELA SERRANO - FELTRINELLI EDITORE


Buongiorno Sognalettori,
oggi vi parlerò di "L'albergo delle donne tristi" di Marcela Serrano, pubblicato da Feltrinelli Editore.

Marcela Serrano, nata a Santiago del Cile nel 1951, è una delle voci più importanti della narrativa sudamericana. Si è diplomata in incisione e ha lavorato in diversi settori di arti visive a Roma e nel suo paese. Attualmente dirige l'Istituto Profesional de Arte ‟Vicente Pérez Rosales” dell'Università di Santiago.
Con Feltrinelli ha pubblicato: Noi che ci vogliamo così bene (1996), che ha vinto in Francia il premio Côté des Femmes, Il tempo di Blanca (1998), L’albergo delle donne tristi (1999), Antigua, vita mia (2000), Nostra Signora della Solitudine (2001), Quel che c’è nel mio cuore (2002), Arrivederci piccole donne (2004), I quaderni del pianto (2007), Dieci donne (2011; "Audiolibri Emons-Feltrinelli", 2012), Adorata nemica mia (2013; "Audiolibri Emons-Feltrinelli", 2014) e Il giardino di Amelia (2016).


IL ROMANZO


Titolo: L'albergo delle donne tristi
Autore: Marcela Cerrano
Data di uscita: 4 Luglio 2001
Genere: Narrativa straniera contemporanea
Pagine: 288

Un grande romanzo dedicato alle ombre dell'anima femminile. Una storia che si apre alla luce della confidenza, della complicità, della parola condivisa. Su un'isoletta dell'arcipelago di Chloé, nel Sud del Cile, sorge un insolito Albergo per donne in cerca di conforto. Ègestito da Elena, che ha lavorato per la Resistenza, è psichiatra e ha finalmente raggiunto una profonda tranquillità interiore. Da lei si rifugia una clientela di sole donne, talora famose, accomunate dalla tristezza, segnate dalle cicatrici del disamore. Possono soggiornare per tre mesi all'Albergo, che si staglia spettrale sullo sfondo di un promontorio affacciato sul mare, ai confini del mondo. Qui le clienti conoscono persone ugualmente vulnerabili, cui confidano i propri sogni irrealizzati, gli affetti ormai estranei, gli amori autolesionistici. Qui si intrecciano le storie comuni di tante donne. Qui sbarca anche Floreana che, complice la bellezza quasi primordiale del paesaggio, tenta di liberarsi del proprio passato, di risvegliarsi alle emozioni e alla vita, di riacquistare fiducia in sé. Ricompone i frammenti della propria esistenza e comincia a capire dove si trovano la sua vera patria e le sue radici.



Non avevo mai letto nulla della Serrano, ho voluto iniziare con questo.
Di solito quando inizio un autore nuovo è mia abitudine partire dal primo libro, per valutarne la crescita.

Questa volta invece ho seguito il mio istinto, forse perché questo libro mi è arrivato in un momento della mia vita in cui cercavo isolamento e tranquillità.

Ci sono donne che dormono tutte raggomitolate perché il dolore è così forte che non riescono più a sdraiarsi.

Questo albergo, situato in un'isola dell'arcipelago di Clohé a sud del Cile, è gestito da Elena, una psicoterapeuta, ed accoglie per un periodo di tre mesi donne che desiderano evadere dalla quotidianità, donne con dolori, ferite e problematiche emotive molto comuni, che vengono analizzate, approfondite ed affrontate.

Tra queste ospiti ci sono donne che vogliono liberarsi di pesi, paure, ossessioni e paranoie ritrovando la fiducia in loro stesse.

Si fa carico di noi. Il suo obbiettivo è quello di guarirci non di cambiarci.

Una tra queste è Floreana, reduce dalla morte di sua sorella Dulce e dall'ennesimo fallimento amoroso, decide di rifugiarsi di questo posto dove le donne abbandonano la loro sofferenza per rinascere più forti.

La vita è prepotente, conclude; ci passa sopra senza mai preoccuparsi di chiedercene il permesso."

Un romanzo buono con passaggi riflessivi intensi ma anche scontati, un invito al coraggio alla condivisione alla sincerità che mi è piaciuto ma non mi ha particolarmente appassionata.



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