[RECENSIONE] UN ALTRO DA UCCIDERE - FEDERICO AXAT - LONGANESI


Buongiorno Sognalettori,
eccomi tornata a parlarvi di un altro libro, "Un altro da uccidere" di Federico Axat, pubblicato da Longanesi.

Federico Axat è nato a Buenos Aires nel 1975. Laureato in ingegneria civile, ha lavorato per anni in America Centrale. Scrive da sempre per passione.
Il suo romanzo d’esordio, Un altro da uccidere (Longanesi, 2016), è stato un vero e proprio caso editoriale ed è uscito in 35 paesi. Nell’oblio diventerà presto una serie tv.
www.federicoaxat.com


IL ROMANZO


Titolo: Un altro da uccidere
Autore: Federico Axat
Data di uscita: 8 Settembre 2016
Genere: Narrativa straniera contemporanea | Thriller
Pagine: 432

Ted McKay ha una vita apparentemente perfetta: è ricco, ha una moglie che lo ama e due figlie adorabili. Ed è a un solo passo dalla morte.
Seduto alla scrivania dello studio, Ted ha in mano una pistola. Il coraggio di un attimo e tutto sarà finito.
Ma proprio quando sta per premere il grilletto viene interrotto da un insistente scampanellio alla porta di casa. Nessuno sa che si trova lì, nessuno sa cosa sta per fare.
Eppure, adesso che apre gli occhi e abbassa lo sguardo, vede un biglietto sul tavolo. Una nota scritta da lui stesso, ma della quale non si ricorda affatto. Poche parole:
«Apri la porta, è la tua ultima via d’uscita». Ted appoggia la pistola sul tavolo. Va ad aprire. E inizia l’immersione nell’incubo.
L’uomo alla porta si chiama Justin Lynch e sembra sapere un sacco di cose sul suo conto, sa addirittura cosa stava per fare. Anzi, è proprio quello il motivo per cui è lì: ha una soluzione per lui. Invece di suicidarsi, con tutto il carico di dolore che rimarrebbe a gravare sulla sua famiglia, Ted deve compiere un assassinio. E qualcun altro, a tempo debito, farà di lui la vittima di un omicidio e non un suicida.
È così che Ted McKay diventa un altro da uccidere…
Ma è così, anche, che inizia un gioco macabro, fatto di illusioni e di manipolazioni, in un vortice che trascina Ted sempre più nel cuore dell’abisso...
Un romanzo innovativo e geniale, capace di ridefinire il concetto di thriller.



Avevo già conosciuto questo autore argentino con il suo precedente lavoro: Benjamin, libro che mi aveva catturata dalla prima all'ultima pagina.

Avevo acquistato per caso quel libro ad una bancarella, spinta dal venditore avevo deciso (senza molta convinzione) di comprarlo e leggerlo non subito ma quando ispirata a farlo.
Ebbene, dopo diversi anni, lo presi in mano e ne rimasi folgorata.

Ho fatto questa premessa per spiegare che ho iniziato la lettura di "Un altro da uccidere" a colpo sicuro. Di solito per me funziona così, o è amore a prima vista oppure odio a prima vista con l'autore.
Questo secondo libro di Axat che leggo mi ha confermato la mia più completa approvazione al suo stile di scrittura, alle sue trame e ai suoi personaggi.

Cosa mi fa apprezzare un buon thriller psicologico? Innanzitutto i colpi di scena. Secondo me, e penso per tutti gli amanti del genere, l'autore deve catturare l'attenzione del lettore, deve coinvolgerlo talmente tanto da fargli dimenticare che deve chiudere il libro e adempiere ai propri impegni, o dimenticare di vedere la propria serie tv preferita.

L'unico impegno che si chiede qui al lettore è l'attenzione poiché questo è un mistero incastrato, ogni capitolo un enigma nel quale il lettore pensa di aver intuito la trama, ma i retroscena e i tranelli della mente del protagonista lo costringono a rimescolare tutte le carte perché niente è come sembra.

Purtroppo quando si tenta di recensire un libro, ma soprattutto un thriller, è bene essere vaghi sulla trama ma chiari quando si tratta di trasmettere le peculiarità del libro.
Posso sicuramente consigliare la lettura di questo romanzo a chi ama le storie psicoanalitiche, le storie misteriose, le storie nelle quali anche i medici psichiatri diventano detective, in questo caso investigatori di menti umane.

Consigliato a chi ama autori del calibro di: Fitzek, Dorn o Carrisi.

Concludendo dico che è una trama pensata per una trasposizione cinematografica, infatti a Hollywood se ne contendono i diritti cinematografici, e io spero veramente di vedere questo libro trasmesso in uno schermo e magari mi aiuterà ad approfondire meglio alcuni dubbi che mi sono rimasti.



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