[RECENSIONE] IL CUORE SELVATICO DEL GINEPRO - VANESSA ROGGERI - GARZANTI


Buongiorno Sognalettori,
torno da voi per parlarvi di un libro uscito nel 2013 che non avevoo ancora recensito sul blog perché non l'avevo ancora aperto, e colgo l'occasione, datami dalla Rubrica "Il treno dei sogni" (che potete trovare sul contatto Instagram del blog) per porre rimedio...

"Il cuore selvatico del ginepro" di Vanessa Roggeri, pubblicato Garzanti.

Vanessa Roggeri
è nata e cresciuta a Cagliari, dove si è laureata in Relazioni Internazionali. Ama definirsi una sarda nuragica, innamorata della sua isola così aspra e coriacea, ma anche fiera e indomita. La sua passione per la scrittura è nata fin da quando la nonna le raccontava favole e leggende sarde intrecciate alle proprie memorie d’infanzia.
Queste storie di una Sardegna antica, magica e misteriosa l’hanno segnata profondamente facendole nascere il gusto per la narrazione e il desiderio di mantenere vivo il sottile filo che ci collega a un passato ormai perduto.

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IL ROMANZO


Titolo: Il cuore selvatico del ginepro
Autore: Vanessa Roggeri
Data di uscita: 29 Agosto 2013
Genere: Narrativa italiana contemporanea
Pagine: 215


La storia di una bambina e di una colpa non sua. La storia di una sopravvivenza e della lotta contro le superstizioni. La storia di una terra e delle sue tradizioni più arcaiche e oscure. Una storia che trabocca di passioni: amore, odio, disperazione e speranza.

È notte. Il cielo è nero come inchiostro, e solo a tratti i fulmini illuminano l’orizzonte. È una notte di riti e credenze antiche, in cui la paura ha la forma della superstizione. In questa notte il rumore del tuono è di colpo spezzato da quello di un vagito: è nata una bambina. Ma non è innocente come lo sono tutti i piccoli alla nascita. Perché questa bambina ha una colpa non sua, che la segnerà come un marchio indelebile per tutta la vita. La sua colpa è di essere la settima figlia di sette figlie, e per questo è maledetta. E qui nel suo paese, in Sardegna, c’è un nome preciso per le bambine maledette, si chiamano cogas, che significa streghe. Liberarsene quella stessa notte, senza pensarci più. Così ha deciso la famiglia Zara. Ma qualcuno non ci sta. Lucia, la primogenita, compie il primo atto ribelle dei suoi dieci anni di vita. Scappa fuori di casa, sotto la pioggia battente, per raccogliere quella sorella che non ha ancora un nome. La salva e la riporta a casa, e decide di chiamarla Ianetta. Non c’è alternativa ora, per gli Zara. È sopravvissuta alla notte, devono tenerla. Eppure il suo destino è già scritto. Giorno dopo giorno, stagione dopo stagione, sarà una reietta. Emarginata. Odiata. Da tutti, tranne che da Lucia. È lei l’unica a non averne paura. Lei l’unica a frapporsi tra la cieca superstizione e l’innocenza di Ianetta. Contro tutto e tutti. Lei l’unica a capire chi si nasconde dietro quegli occhi spaventati e selvatici: una bambina in cerca di amore, che farebbe qualsiasi cosa pur di ricevere uno sguardo e una carezza. Solo una bambina, solo una ragazza, con un cuore forte e selvatico come il ginepro. Le sue radici non si possono estinguere così facilmente; la loro fibra è fatta di ferro e se fuori bruciano, dentro il cuore rimane vivo. Questa è la storia di una bambina e di una colpa non sua. È la storia di una sopravvivenza e della lotta contro le superstizioni. È la storia di due sorelle, quella maledetta dall’ignoranza e colei che sa vedere oltre. È la storia di una terra e delle sue tradizioni più arcaiche e oscure. Una storia che trabocca in modo dirompente di passioni: amore, odio, disperazione e speranza.


Ci sono pochissime persone in grado di scrivere della Sardegna e Vanessa Roggeri rientra sicuramente tra queste.
Ne “Il cuore selvatico del ginepro” descrive magistralmente, non solo la realtà sarda di fine '800, ma soprattutto le tradizioni, i pregiudizi, la cattiveria della gente di fronte ai detti popolari.

Con questo romanzo conosciamo la famiglia Zara, in particolare Ianetta che ha un’unica colpa, quella di essere la settima figlia di sette figlie femmine e quindi per questo è maledetta. Nata il 31 ottobre 1880, la notte delle Animeddas (notte delle anime), una notte maledetta.

Questa notte è la notte delle Animeddas, la notte delle anime. È una notte di riti e di credenze antiche, in cui la paura ha la forma della superstizione. In questa notte nasce una bambina: è la settima figlia di sette figlie e per questo è maledetta. È coga!

Vengono chiamate cogas che significa streghe. L’unica cosa da fare è quella di liberarsene. Ma Ianetta viene salvata dalla sorella maggiore Lucia, che è l’unica che la farà sentire amata, mentre tutti gli altri la odieranno e la terranno lontana.

Ianetta è solo una bambina che cerca amore e riceve solo odio e disprezzo per colpa di una credenza popolare.

Ogni giorno lotto contro il mio destino. Ogni giorno mi ricordano la mia colpa. Sono solo una bambina e ho bisogno di te.

Io mi sono arrabbiata parecchio nel leggere come la madre di questa bambina potesse riservare alla figlia un simile trattamento solo per delle dicerie. La sfortuna di questa bimba è stata anche quella di avere un padre troppo debole per “ribellarsi” e scegliere la felicità per la sua famiglia.

Un racconto che viaggia tra superstizione e ragione.

Protagoniste sono le donne: Ianetta una bambina innocente, Lucia la sorella maggiore che cerca di regalare amore alla sorellina, Assunta la madre dal cuore arido e tutte le sorelle.
Ognuna di loro cerca di reagire a modo proprio alla superstizione, protagonista del romanzo insieme a loro.
La scrittura di Vanessa è perfetta. Mette passione e amore nelle sue storie, dedicando anima e cuore nella stesura di una storia che è destinata a restare nel cuore di chi legge. I suoi personaggi sono così reali che rende impossibile dimenticarli.

Se non avete mai letto nulla della Roggeri, questo è il momento per recuperare. Il suo stile è misterioso, elegante e privo di inutili fronzoli... Leggero e deciso al tempo stesso.

Quando inizi a leggere la storia di Ianetta e della sua famiglia, stai certo che non riuscirai a staccarti dalle pagine perché la narrazione sarà talmente affascinante e ricca di riflessioni da non permetterti di chiudere libro fino a che non finirai di leggere tutto il romanzo.

Sei pronto a conoscere la Sardegna? Quella selvaggia e aspra, la più bella e purtroppo sconosciuta...





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