[RECENSIONE] FUOCHI D'ARTIFICIO. Il piano segreto di quattro giovanissimi partigiani - ANDREA BOUCHARD - SALANI EDITORE


Buongiorno Sognalettori,
Oggi, in occasione della tappa 
della Rubrica "Il treno dei sogni" (che potete trovare sul contatto Instagram del blog), vi parlerò del libro libro "FUOCHI D'ARTIFICIO. Il piano segreto di quattro giovanissimi partigiani" raccontate da Andrea Bouchard, pubblicato da Salani Editore.

Andrea Bouchard è nato a Milano nel 1963, da genitori originari delle valli Pellice e Germanasca (Torino), teatro, nel 1943-45, di una Resistenza particolarmente tenace. Fin da bambino Andrea ha sentito i racconti impressionanti dei suoi protagonisti, tra i quali quelli sullo zio Willy Jervis, medaglia d’oro al valor militare, valdese, alpinista, instancabile organizzatore, fucilato nell’agosto 1944. Oggi Andrea vive a Roma dove lavora come maestro elementare e autore di spettacoli per bambini e letteratura per l’infanzia.
Con Salani ha pubblicato Acqua Dolce (premio biblioteche di Roma 2010), Magica amicizia (finalista premio Bancarellino 2012) e Il pianeta senza baci (e senza bici) (2013), tutti ristampati numerose volte. Fuochi d’artificio è il primo romanzo rivolto a ragazzi e ragazze più grandi.



IL ROMANZO


Titolo: Fuochi d'artificio
Autore: Andrea Bouchard
Data di uscita: 5 Febbraio 2015
Genere: Narrativa italiana contemporanea | Avventura | Letteratura per bambini
Pagine: 320


Alpi piemontesi, negli anni cruciali della Resistenza. Marta è magrolina, poco formosa e ha lunghi capelli biondi che la fanno sembrare tedesca. Marta vive nelle Alpi piemontesi negli anni cruciali della Resistenza. I due fratelli maggiori, Matteo e Davide, sono entrambi impegnati nella lotta contro il nazifascismo. Matteo è diventato un comandante famoso, e combatte sotto il nome di Jackie. Davide ha soli 14 anni ma, insieme a Marco, suo compagno di liceo, ha deciso di unirsi anche lui alle file dei partigiani. Il padre è un membro importante del CLN di Torino, e la madre è fuggita in Svizzera a causa della sua attività antifascista. Marta non sa cosa fare di se stessa, divisa tra il desiderio di normalità e le pressioni familiari, e finisce per farsi coinvolgere in quella sorta di "avventura" che sarà per lei la guerra di sabotaggio partigiana.



Una grande avventura partigiana e una straordinaria storia d’amore e amicizia raccontata da uno degli autori italiani più amati dai ragazzi: Andrea Bouchard che ci permette di far conoscere ai più giovani fatti storici fondanti della nostra democrazia. Questa storia di coraggio ci riporta nell’aprile del 1944, negli anni cruciali della Resistenza sulle Alpi piemontesi.

Marta Bertin, una minuta tredicenne bionda come una tedesca, vive un’avventura ospite a casa dei nonni, che possedevano un piccolo podere provvisto di orto e animali. Il padre, l’ingegnere Bertin, era uno dei dirigenti del CLN del Piemonte. La madre, insegnante di musica, si era rifugiata in Svizzera perché scoperta ad aiutare gli ebrei a fuggire oltre confine. Il fratello maggiore diciannovenne Matteo, dopo l’8 settembre 1943, si era unito ai partigiani.
Da circa un anno la ragazzina abita coi nonni insieme al fratello Davide di quattordici anni, che le propone di aiutare la Resistenza contro nazisti e fascisti, all'insaputa degli stessi partigiani, che non accetterebbero di mettere a rischio la vita di due adolescenti.
Marta vuole ritrovare il fratello più grande, Matteo, ma ha paura ed è contraria alla guerra.

“…odio la guerra e non voglio aiutare nessuno a uccidere altri uomini.”


Davide però ha un’idea e coinvolge anche Marco un suo compagno di scuola, di cui lei è segretamente innamorata, che le dirà:

“I nazisti non uccidono solo in battaglia, si considerano una razza superiore e mandano nei campi di concentramento gli ebrei senza motivo: condannano a morte anche i tedeschi che non la pensano come loro.”


“Ora anche i fascisti in Italia hanno cominciato ad arrestare gli ebrei, prendono intere famiglie e le mandano nei lager in Germania.”

Aspettare con le mani in mano che ci liberino gli altri è da vigliacchi. Fratello e sorella decidono quindi di recarsi nella zona libera per la loro prima missione, andare in bicicletta a Praverso e lasciare un messaggio nella chiesetta.
Durante il tragitto le sue amate montagne e i prati verdi in fiore non erano riusciti a rasserenare i pensieri di una emozionatissima Marta:

“Incontreremo i partigiani fra poco e mi sento impreparata”.


Era il primo maggio, festa dei lavoratori, e il paese era pieno di partigiani, uomini e ragazzi che credevano in un’Italia libera. La ragazzina era rimasta affascinata non solo dall’atmosfera che si respirava ma anche dall’abbigliamento degli uomini.

“Non sembrano soldati”


Gli abiti e le armi erano scompagnati. L’unica cosa che li accomunava era un fazzoletto verde al collo. Nella piazza del paese un coro stava cantando la canzone “Fischia il vento”.
Marta era rimasta ipnotizzata dalla magica melodia e dalle parole che comunicavano coraggio e speranza in un avvenire splendente per il quale vale la pena combattere e morire.
L’incontro con il comandante Libero le avrebbe indicato la strada da percorrere. Da adesso in poi la coraggiosa Marta avrebbe fatto parte della Resistenza, perché non si può stare sempre a osservare senza intervenire.

“I partigiani rischiano la vita e lottano per la libertà di tutti noi.”


Una ragazzina di soli tredici anni ha compreso che la Storia siamo tutti noi e nessuno si può sottrarre.
Un libro forte e intenso che ricostruisce la lotta partigiana e illustra ai nostri ragazzi come si è giunti alla conquista di tutte quelle libertà che oggi possono apparire scontate.

Attraverso gli occhi di Marta il lettore ha la possibilità di ritornare in un momento storico fondante per il nostro Paese in cui si combatteva per valori e ideali imprescindibili.
Un romanzo di fantasia, di avventura e di coraggio per parlare di libertà e di giustizia.
Una storia che narra la nostra Storia, con passione e sincerità.



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