[REVIEW PARTY] GOOD LUCK GIRLS - CHARLOTTE NICOLE DAVIS - RIZZOLI



Buongiorno Sognalettori!
Anche oggi il blog si veste a festa!
Un libro freschissimo di stampa, 
“GOOD LUCK GIRLS" di Charlotte Davis, pubblicato in Italia dalla casa editrice Rizzoli, che ringraziamo moltissimo per averci fornito il file per la lettura in anteprima.

Come vedete abbiamo deciso, assieme ad altri blog, di festeggiarne la pubblicazione creando un bel Review Party. 😉

Ma ora qualche notizia sull'autrice:

Charlotte Davis è cresciuta alle porte di Kansas City, cuore del vecchio leggendario West. Si è diplomata alla New School’s Writing for Children M.F.A. Program e oggi vive a Brooklyn, insieme a un gatto dalla coda storta.
Good Luck Girls è il suo primo romanzo.
www.charlottenicoledavis.com
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IL ROMANZO


Titolo: Good Luck Girls
Autore: Charlotte Davis
Data di uscita: 16 Giugno 2020
Genere: Narrativa contemporanea straniera | Young Adult | Fantasy
Pagine: 416


Le chiamano ragazze della Buona Fortuna, ma tutti ad Arketta sanno che quelle ragazze sono tutto tranne che fortunate: vendute ancora bambine a una “casa di benvenuto”, marchiate con un tatuaggio maledetto e intrappolate in una vita che non avrebbero mai scelto.Quando una di loro uccide accidentalmente un uomo per legittima difesa, fuggono in cinque dalla casa di benvenuto e intraprendono un viaggio pericoloso e impossibile alla ricerca della libertà, della giustizia e della vendetta, in un mondo che ha negato loro ogni diritto.Inseguite dai poteri più corrotti e malvagi di Arketta, la loro unica speranza è riposta in una storia della buonanotte tramandata da una ragazza della Buona Fortuna all’altra, una storia a cui solo le più giovani e disperate tra loro sono disposte a credere.Perché possano sopravvivere, non basterà la buona fortuna. Servirà tutta la forza della loro amicizia.


Ad Arketta, nella regione dello Scab, l’irregolare catena montuosa che taglia a metà il Paese, sono presenti numerosi luoghi oscuri, che contengono i peggiori incubi che le fanciulle possano mai vivere.
Le Case di Benvenuto sono delle dimore dove vengono “cresciute” le ragazze che, a causa della loro situazione economica precaria fin dalla nascita, devono pagare un debito a vita… e vengono portate in questi luoghi per potersi pagare il sostentamento. Peccato che le case di benvenuto siano piene di ragazze prigioniere condotte lì contro la loro volontà e che, per questo, dovranno condurre una vita tutt’altro che spensierata.

Le Ragazze della Buona Fortuna (Good Luck Girls)  – così vengono chiamate le fanciulle che abitano e lavorano in queste case – sono tutte ragazze sanguesporco (e per questo prive di una personale ombra, a differenza dei sanguepuro) che fin da piccole vengono “reclutate” ( = comprate) e “trattate” ( = mutilate), in modo da poter lavorare senza avere conseguenze, soddisfacendo i porci comodi dei ganzi che di notte si intrattengono nelle stanze delle ragazze della sera, pagando cospicue somme di denaro.
Ovviamente nessuna delle bambine è consapevole di quello che le capiterà una volta entrata in una casa di benvenuto, di quanto dovrà soffrire (sia fisicamente che emotivamente), che non sarà mai libera di agire come vuole e soprattutto che non uscirà mai da quella casa se non una volta diventata vecchia… sempre che non muoia prima!



Erano chiamati sanguesporco. Fisicamente non si distinguevano dalla popolazione locale, i sanguepuro, tranne per il fatto che non facevano ombra. I primi sanguesporco erano stati amputati delle loro ombre come pena accessoria, e i loro figli ne erano nati sprovvisti. Il debito di un sanguesporco non poteva mai venire pagato interamente. Quella che all’inizio era una multa di dieci aquile per un furto, per la fine dell’anno era salita a diecimila, perché il sanguesporco doveva pagarsi ogni cosa, dal pane ammuffito del rancio al tetto sconnesso sulla sua testa.

Oltre all’orrore che sono costrette a subire, tutte le ragazze della buona fortuna al loro arrivo vengono anche marchiate con un tatuaggio floreale sul collo, tatuaggio in grado di sbocciare con loro ma soprattutto di indicarle permanentemente come proprietà di quella casa. Infatti il tatuaggio ha dei poteri particolari: non può essere coperto per più di un tot di minuti (pochissimi) altrimenti inizia a bruciare sempre di più e a diventare luminescente… come una sorta di catena che lega indissolubilmente le povere giovani alla loro condizione di schiavitù.
In base al fiore tatuato, le ragazze assumono un nuovo nome, perdendo così allo stesso tempo la propria identità, la propria famiglia, la propria dignità e la propria libertà una volta messo piede nella casa di benvenuto.


Clementine porse il lato destro della gola, dove il suo simbolo spiccava nero contro la pelle bruna: un fiore di clementino, in omaggio al suo nome, con i petali a forma di stella che palpitavano qua e là, come sfiorati da una brezza leggera. Era un fiore adatto a lei, pensava. L’aveva ricevuto quando aveva compiuto dieci anni. Il tatuatore aveva preparato con cura l’inchiostro, mescolandolo con i ripugnanti ingredienti che gli davano il suo potere. Una ciocca dei suoi capelli. Polvere d’osso. Il veleno di una lucertola dalle zanne nere. Quindi aveva affondato l’ago, acuminato come l’artiglio di un puma, nell’incavo sopra le clavicole. Il simbolo avrebbe marchiato Clementine come proprietà della casa di benvenuto, per il resto dei suoi giorni.
All’inizio, il fiore di clementino era solo un germoglio – due foglie piccole come lacrime, un minuscolo gambo arricciato. Ma era cresciuto ogni anno, piano piano, con l’inchiostro che risaliva su per la curva del suo collo. Finché, svegliandosi quella mattina, l’aveva ritrovato tutto fiorito oltre la linea della mascella.

Inoltre, come se già così le cose non fossero difficili, a stare di guardia alla casa di benvenuto ci sono anche numerosi aguzzini: puniscono le ragazze con una sorta di dolorosissimi sortilegi penetrando nelle menti delle sfortunate e introducendo artificialmente terrore e sofferenza.


Aveva pensato di fuggire. Era impossibile non pensarci. Ma un simbolo non solo ti marchiava a vita come proprietà di una casa di benvenuto. Era anche stregato. Se una ragazza lo copriva, col trucco o con un foulard o qualcos’altro, l’inchiostro diventava rovente e brillava come il ferro in una fornace. Prima rosso, poi arancione, poi giallo e infine bianco. Il dolore era sopportabile per qualche minuto, poi fiaccava anche la ragazza più forte, e ci volevano ore per riprendersi.
Non potevano nascondere i loro simboli. Non potevano nemmeno varcare la porta d’ingresso. Dex stava di guardia nel foyer, sorvegliando, con occhi color ruggine, chi andava e chi veniva.
Ufficialmente era lì per proteggerle, ma tutti sapevano che la ragazza che avesse provato a eluderlo sarebbe stata acciuffata e riportata indietro, dove l’attendeva un lungo supplizio.

Il libro inizia con la preparazione di Clementine, agghindata da Mama Fleur per la sua Notte della Fortuna con un candido abito di pizzo, i capelli legati in un elegante chignon ed il trucco sugli occhi per metterli in risalto.
Clementine, dalla pelle bruna e una crespa chioma di capelli corvini, è una ragazza della buona fortuna che compie 16 anni proprio quel giorno e per questo passa dall’essere una delle “ragazze del mattino” a una delle “ragazze della sera” nella Casa di Benvenuto a Green Creek, dove abita da quando aveva appena 10 anni.
La fatidica Notte della Fortuna le fa passare la soglia dell’età adulta, con conseguenti “doveri”… ed è a questo momento che è stata preparata per ben 6 anni, pur non sapendo esattamente cosa l’aspetta… nemmeno sua sorella maggiore Aster gliel’ha mai potuto rivelare.


Clementine si chiese cosa ricordasse della sua Notte della Fortuna. Anche lei era così terrorizzata? Qualcun’altra lo era stata? Le ragazze della sera venivano dissuase dal fare rivelazioni sull’argomento alle ragazze del mattino. A Clementine avevano dato solo le informazioni basilari. Non le avevano detto se era normale che quegli ultimi minuti si dilatassero come quando si trattiene il respiro tra il fulmine e il tuono, o che lo stomaco sobbalzasse come quando si cade in un burrone. Nemmeno la sorella di Clementine, Aster, le aveva mai raccontato nessun particolare della sua Notte della Fortuna.
Però era stata Aster a suggerirle di tenere in mente una canzone. Non importa che sia la tua preferita, aveva detto. Anzi, meglio che non lo sia. Scegline una che sai per filo e per segno, e non pensare ad altro.

Aster (17 anni già compiuti da un po’) è la sorella maggiore di Clementine, e di conseguenza è già diventata una “ragazza della sera” da un po’… proprio per questo motivo da più di un anno non è potuta stare accanto alla sorella quanto avrebbe voluto, e per questo si sente enormemente in colpa. Vendute quand’erano molto piccole, Aster e Clem sono sempre state l’una la forza dell’altra, soprattutto perché Aster non si è mai fatta delle amiche lì nella casa, come invece ha fatto Clementine con Tansy e Mallow.

Tansy (pelle bianca e lentigginosa contornata da ispidi capelli color sabbia) e Mallow (carnagione bruna e calda e lisci capelli neri tagliati corti) sono una l’opposto dell’altra: entrambe quindicenni sono molto unite e care amiche di Clem, e sono forse – ingenuamente – più emozionate di lei per questo giorno. Quella che invece soffre terribilmente perché si dispiace di non aver saputo proteggerla è Aster, visto che la vita delle ragazze della mattina si basa su una serie infinita di faccende domestiche, mentre quella delle ragazze della sera consiste nel continuo e costante perfezionamento dell’arte della seduzione.
Nonostante tutto, Aster è molto sveglia e ha grande spirito di iniziativa, e proprio grazie a queste sue qualità correrà immediatamente in aiuto della sorella minore quando un’improvvisa tragedia, che cade tra capo e collo, rischia di condannare a morte la povera Clem!
Decidere in fretta e furia il da farsi non è per niente facile, anche perché tutte loro rischiano grosso… a maggior ragione quando fa capolino sulla porta della stanza la temibile Violet.

Violet, 17 anni, è sempre stata la “cocca” di Mama Fleur: fidata spia con trattamento speciale (anche se nonostante ciò è dovuta diventare anche lei ragazza della sera), lei per anni ha denunciato le compagne per qualsiasi cosa, facendosi così la nomea di perfida, altezzosa e superiore alle altre… e solo perché lei è una sanguepuro!
Ma cosa ci fa una saunguepuro in una casa di benvenuto? E cosa possono fare Aster, Clem, Mallow e Tansy vengono scoperte da Violet? Forse l’unica scappatoia alla condanna a morte sarebbe la fuga, ma come fare per sfuggire da un luogo super controllato da dove nessuna ragazza sia mai riuscita a scappare? E soprattutto anche in caso riuscissero a scappare da Mama Fleur e dagli aguzzini, come potrebbero fuggire di notte dalle grinfie dei terrificanti vendicanti (spiriti generati dalle vibrazioni di ira e di angoscia che un’anima tormentata emette subito dopo la morte)?


Questo è solo l’inizio di “Good Luck Girls”: un libro assai intenso, tosto e incalzante che porta il lettore in un’avventura mai vista prima.
L’autrice infatti è riuscita a realizzare un libro che comprende il genere distopico, fantasy e Young Adult intrecciando tra loro gli elementi più tipici delle tre tipologie e allo stesso tempo creando una storia tutta nuova e – a parere mio – originale.

Ho scelto di leggere questo libro perché sono stata immediatamente colpita dalla copertina, così semplice e allo stesso tempo così d’impatto, dal titolo accattivante e dalla sinossi conturbante… che durante la lettura hanno saputo catturare appieno la mia attenzione, tanto da rimanere incollata alle pagine dall’inizio alla fine!
La narrazione scorrevolissima della Davis è stata in grado di incuriosirmi, di emozionarmi, di catturarmi, di farmi volare all’interno del libro e di stuzzicare la mia curiosità al punto tale da arrivare a fine libro con grandissimo interesse.

Sebbene questo sia il primo volume di una serie di stampo fantastico, può essere tranquillamente letto come volume unico perché contiene al suo interno una trama che ha un suo inizio, uno sviluppo, vari colpi di scena ed un finale abbastanza soddisfacente (anche se, ovviamente, lascia qualche spiraglio alla curiosità dei lettori e all’eventuale proseguimento della serie).

Non conoscevo la scrittura di Charlotte Nicole Davis, ma vi posso assicurare che m’ha decisamente colpita: non mi aspettavo di ritrovarmi tra le mani un libro così capace di racchiudere con una quasi naturale semplicità argomenti tosti e dolorosi, mettendo come protagoniste delle giovani ragazze che hanno davvero tutto da lottare e nulla da perdere, pur di cercare di salvarsi la pelle cercando la tanto agognata libertà.

L’autrice è stata capace di raccontare più storie assieme, di intrecciare la vita delle protagoniste così diverse tra loro eppure così unite dal destino, di inserire personaggi rilevanti e potenzialmente papabili di approfondimento nei prossimi libri, ma soprattutto è riuscita a creare una trama elaborata e al contempo emotiva in grado di catturare e conquistare i lettori.

Non saprei bene a che età indicarne la lettura, visto che è un mix di generi, però vi assicuro che è un libro che può venir letto da chiunque abbia voglia di scoprire qualcosa di nuovo, da chiunque abbia voglia di mettere in gioco le proprie emozioni per vivere assieme alle protagoniste un viaggio sia emotivo che reale, da chiunque voglia avventurarsi in un libro singolare ed unico nel suo genere e che senta la necessità di tuffarsi in un romanzo intenso, scorrevole e ben scritto.

“Good Luck Girls” ha saputo catturare appieno la mia attenzione e darmi le giuste motivazioni per leggerlo quasi tutto d’un fiato, ha saputo alimentare la mia curiosità convincendomi ad inserire nella mia infinita e chilometrica wishlist qualsiasi altro libro che Charlotte Nicole Davis scriverà perché è stata in grado di appassionarmi con la sua penna attenta, dettagliata il giusto e soprattutto diretta e fantasiosa.



Vi auguro una Buona Lettura, e aspetto tutti i commenti, pareri ed impressioni di voi Sognalettori che seguite sempre con affetto il nostro blog.




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