[SOCIAL TOUR] LA VERA STORIA DEL LUPO CATTIVO - L'AUTORE FRANCESCO VECCHI - BOOKROAD


Buongiorno Sognalettori,
da oggi e per i prossimi due giorni il blog parteciperà al Social Tour del libro di cui vi avevo parlato nei giorni scorsi "La vera storia del lupo cattivo" scritta da Francesco Vecchi e scelto da Bookroad per una causa molto importante i cui ricavati andranno devoluti in beneficienza per un progetto de La Fabbrica del Sorriso.

Oggi vi presentiamo l'autore del libro.

Chi è Francesco Vecchi, autore del libro La vera storia del lupo cattivo? Conosciamolo meglio!

Francesco è nato a Milano nel 1982. Laureato all’università Bocconi in Discipline Economiche e Sociali diventa giornalista e decide di dedicarsi alla tv. Da diversi anni lavora a Mediaset, dove è stato autore di diverse rubriche settimanali, come «Le pagelle» di Controcampo e «Ci piace» di Sportmediaset XXL e ha lavorato per Tg5 e TgCom24 e collabora con il Corriere della Sera e con Linkiesta.it.
Attualmente conduce il programma di attualità quotidiano Mattino5 insieme a Federica Panicucci.
La vera storia del lupo cattivo non è il suo primo libro: con Leone Editore ha pubblicato Avrà l’odore delle cose nuove (2014) e Il grande Rudi (2017), entrambi romanzi.
Questa volta Francesco ha deciso di cambiare completamente genere e stravolgere il suo stile di scrittura dedicandosi a una favola per bambini.

“Con questo libro voglio fare capire, sia ai bambini che agli adulti, che dietro un personaggio c’è sempre una storia più profonda. Voglio spiegare come e perché il Lupo Cattivo delle favole è diventato così cattivo. Inoltre si tratta di un progetto benefico, acquistando una copia del libro si può sostenere il progetto di Fabbrica del Sorriso per l’inserimento dei ragazzi disabili del Parco del Mulino a Livorno. È un libro che può fare del bene e io crederò sempre nella bontà delle persone!”

ESTRATTO:
“Lupo Cattivo, no, non è sempre stato cattivo. Tanto per incominciare è nato che era appena appena un lupacchiotto, ultimo fratellino di una famiglia di lupi degli Appennini, un pelo morbido, le zampe piccoline e il naso umido. Fu chiamato Lupetto. Non erano ricchi nella famiglia di Lupetto, ma dignitosi: una tana piccola ma accogliente e qualcosa da mettere sotto i denti.”

A domani per la seconda puntata!


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