[RECENSIONE] COLPO SU COLPO - RICCARDO GAZZANIGA - RIZZOLI


Cari amici lettori sognatori,
oggi vi racconterò la storia di una famiglia come tante… proprio una famiglia che potrebbe essere la mia come la vostra ed è proprio per questo motivo che non è stato facile per me trattenere l’emozione leggendo “Colpo su colpo” di Riccardo Gazzaniga, edito da Rizzoli.

Riccardo Gazzaniga è nato a Genova nel 1976. Dopo aver frequentato il liceo classico, si è arruolato nella Polizia di Stato. Nel 2013 ha pubblicato A viso coperto, con cui ha vinto il premio Calvino e il premio Massarosa, nel 2016 Non devi dirlo a nessuno e nel 2018 Abbiamo toccato le stelle.


IL ROMANZO


Titolo: Colpo su colpo
Autore: Riccardo Gazzaniga
Data di uscita: 17 Settembre 2019
Genere: Narrativa | Classici
Pagine: 448


Una volante pattuglia le strade di Genova. Mentre un fiume di vestiti colorati, bandiere arcobaleno e cartelli sui diritti dell’amore scorre nel centro della città, Paolo Pastorino – quarantasei anni e la divisa da sempre – cerca con gli occhi sua figlia. Se lei lo vedesse lì, dall’altra parte della barricata, andrebbe su tutte le furie.Giada ha sedici anni e ha appena trovato il coraggio di dirgli che le piacciono le ragazze. Ma non che a scuola viene bullizzata. Con una madre troppo occupata nel lavoro e un padre che sta affrontando una crisi di coppia senza fine, Giada sembra in pace con se stessa solo in palestra, dove il maestro De Roma – un ex savateur dai trascorsi drammatici e un passato poco limpido – la prepara al suo primo combattimento.Tra duri allenamenti e racconti sui grandi campioni del ring, solo a lui questa esile ragazzina insieme durissima e fragile rivelerà il segreto più inconfessabile: cosa è successo nel bagno della scuola. E solo lui potrà cercare di aiutarla ricordandole che la vendetta non è mai la soluzione. Perché se lo sport è la migliore cura, riuscire ad accettare se stessi rappresenta la vera vittoria.Ma presto, per i due, arriverà, imprevedibile, il momento di separarsi. E Giada, ancora una volta, sarà costretta a fare i conti con il mondo degli adulti.
Riccardo Gazzaniga, con una scrittura vivida e analitica come i fotogrammi di un film, ci racconta una storia di amore e lotta attraverso una famiglia dei nostri giorni. Un impetuoso romanzo sulla sofferenza e sulla rinascita, sulla capacità di combattere per trovare la propria strada.


Iniziando a leggere questo libro, di cui ne avevo già sentito parlare molto bene, mi ero imposta di cercare di avere e mantenere un approccio il più possibile distaccato con la storia, ma dopo circa 20 pagine mi sono trovata io stessa ad essere messa al tappeto; mi è stato impossibile aggrapparmi alla mia consueta razionalità perché, quando una lettura è talmente realistica e coinvolgente, è assolutamente inutile costruire delle finte barriere di protezione ma ci si può solo arrendere ed abbandonarsi all’emotività personale.
I personaggi che ruotano intorno a questa vicenda sono diversi ma solo due sono i veri protagonisti; quelli che ci spiattelleranno in faccia quanto la vita possa essere ingiusta e quanto impegno dobbiamo metterci ogni giorno per fare in modo di non essere sopraffatti dagli eventi non sempre piacevoli.
Ruggero De Roma e Giada Pastorino sono coloro che ci parlano, che ci urlano, che ci scuotono con tutta la forza che hanno in corpo, cercando di farci capire il valore e l’importanza di quello che abbiamo e quanto intensamente dobbiamo amarlo, accudirlo e proteggerlo.
Lui è un uomo quasi settantenne con alle spalle una vita segnata sin da ragazzo e lei è una ragazza sedicenne che ha una paura tremenda di affrontare il presente ma anche il futuro. Due generazioni lontanissime e mai così vicine come in questa storia, due anime inquiete e smarrite che, in un momento delicato della loro vita, decidono di sostenersi a vicenda credendo che sia un’occasione unica per dimostrare a loro stessi e agli altri che valgono ancora qualcosa, che non sono esseri inutili.

Giada ha sedici anni, frequenta il liceo ed ha una relazione sentimentale nascosta con una compagna di classe. Non sa neanche lei se è “lesbica” o se prova solo un’attrazione passeggera per Erica, ma non è questo il problema perché la causa di tanta angoscia e sofferenza è provocata da chi più ama: i suoi genitori.
Paolo e Simona sono increduli, non accettano che la loro unica figlia possa provare attrazione sessuale verso una persona del suo stesso genere. Giada lo percepisce e quindi si sente persa, oppressa, le manca il respiro, è anche presa di mira dai bulli della scuola ed è terrorizzata dal giudizio delle persone; dentro di lei a poco a poco c’è solo spazio per rabbia, rancore e odio verso tutti.

Quell’ammissione doveva risolvere tutto, segnare un nuovo punto di partenza, aprire un confronto. Invece ne era seguito soltanto il silenzio… Li odiava perché, da angoli diversi, soffiavano tutti sul fuoco dei suoi dubbi, rimettevano in discussione quello che aveva cercato disperatamente di condividere.

Ruggero De Roma è il titolare della palestra in cui Giada pratica savate, lui quando era ancora minorenne ha pugnalato a morte il padre violento nella cucina di casa per difendere la madre. Non ha dovuto scontare la pena in carcere per omicidio perché avevano dimostrato come fossero andati i fatti ed era quindi stato inserito in una comunità per ragazzi in difficoltà. Una volta uscito, il poliziotto che lo aveva arrestato lo aiutò a rimettersi in piedi e, grazie al pugilato, riuscì apparentemente a riscattarsi ottenendo titoli davvero importanti a livello internazionale.
Ruggero si è poi sposato con Laura, una donna meravigliosa che ha amato moltissimo ma da quest’unione felice purtroppo non sono nati figli, anche se in cuor suo Ruggero ha sempre considerato il figlio del poliziotto Guido come un parente stretto. Paolo, il padre di Giada, era il figlio di Guido ed è proprio per questo che gli è stata affidata sua figlia in un momento veramente difficile della vita della ragazza.
È vero… Giada era in crisi, ma anche Ruggero lo era, e anche molto. Dopo la morte di sua moglie Laura i fantasmi sono tornati a tormentarlo e la depressione, mischiata al rimorso per l’omicidio del padre, non gli danno tregua neanche per un istante.

Da anni Ruggero combatte solo per dimenticarlo, suo padre. Combatte per incanalare la rabbia dentro le regole e non lasciarla esplodere mai più. Per essere una persona diversa dal ragazzo che ha usato quel coltello.

Riccardo Gazzaniga con questo libro è riuscito a trascinarmi nella vita di queste persone come se fossero veramente miei conoscenti ed è proprio per questo che ho “sofferto” con tutti loro quando hanno dovuto affrontare il vero dolore. Da madre ho cercato di immedesimarmi nei genitori di Giada, anche se devo ammettere che non avrei mai negato a mio figlio quei gesti di affetto tanto importanti e naturali di cui questa ragazza aveva un bisogno pazzesco. Un genitore non deve mai dimenticare di dare sempre, regalare abbracci e baci ai propri figli adolescenti che cercano di mascherare in tutti i modi le loro insicurezze e paure: sono solo fragili e in perenne ricerca di approvazione da parte di un mondo popolato da adulti indaffarati in qualcosa di assolutamente inutile.
Per me Ruggero De Marco è un’altra vittima, un ragazzo divenuto uomo senza pace ed è proprio per questo motivo che non mi sento di condannare un suo gesto che ha provocato dolore su dolore a quella ragazza che credeva in lui e che considerava l’unica persona degna della sua fiducia. Tutta la storia si svolge a Genova dove ciò che rimane del ponte Morandi non è altro che la cornice di tanta sofferenza e voglia di riscatto di una città che non vuole arrendersi davanti a tante sconfitte.

Cari Sognalettori devo ammettere che questo romanzo è stato per me un colpo al cuore dove io stessa, in diverse occasioni, ho dovuto interrompere la lettura e guardarmi attorno per cercare di focalizzare alcuni miei comportamenti, rendendomi conto che forse andrebbero corretti perché è tanto facile ferire qualcuno ma tanto difficile rimediare in tempo.
Ho avuto la fortuna di leggere un libro non banale, un libro che parla alle coscienze delle persone e che ci ricorda di quanto la vita di chiunque abbia un valore inestimabile.
Colpo su Colpo di Riccardo Gazzaniga è indubbiamente il più bel libro che abbia letto negli ultimi anni, mi ha commossa veramente tanto ed è proprio questo il motivo per cui è stato complicato per me parlarvene.


E allora fece anche quello: calcio,piede a terra e altro calcio, incassando le risposte di De Roma che gridava ancora: «Colpo su colpo! Colpo su colpo!»


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