[REVIEW PARTY] RIVERDALE. Fuga dalla città - MICOL OSTOW - MONDADORI


Cari amici Sognalettori,
oggi il blog partecipa ad un Review Party, grazie al quale avremo modo di conoscere in anteprima un thriller intitolato “RIVERDALE Fuga dalla città”, edito da Mondadori e scritto da un’autrice a mio avviso dalle idee molto chiare di nome Micol Ostow.

Micol Ostow ha scritto oltre cinquanta libri per lettori di tutte le età. Vive a Brooklyn con suo marito e le sue due figlie, che come lei sono ossessionate dalla cultura pop.



IL ROMANZO


Titolo: RIVERDALE. Fuga dalla città
Autore: Micol Ostow
Data di uscita: 29 Ottobre 2019
Genere: Narrativa straniera contemporanea
Pagine: 216


Per decenni Riverdale aveva brillato del fascino genuino delle piccole città. Nessuno si era preso la briga di smontare la facciata, neanche coloro che ne conoscevano fin troppo bene i segreti e il nucleo oscuro e marcescente. Jason Blossom. Black Hood. E adesso Archie Andrews, ex ragazzo d’oro della cittadina, sul punto di perdere tutto per aver commesso il semplice errore di fare arrabbiare l’uomo sbagliato.” Sono settimane difficili per Archie. È sotto processo per omicidio e le prove non sembrano lasciargli scampo. Betty, Veronica e Jughead però sanno bene che in realtà è stato incastrato da Hiram Lodge. Nel tentativo di dimostrare la sua innocenza, i tre decidono perciò di mettere in atto un piano disperato: tornare a Shadow Lake, sulla scena del crimine. Qui, però, dietro ogni angolo si nasconde una minaccia che può mettere a rischio la loro vita. Riusciranno i ragazzi a trovare le prove che scagionano Archie? Ma, soprattutto, riusciranno a fare ritorno a Riverdale sani e salvi?

Ancora una volta, Micol Ostow ci accompagna all’interno del mondo di Riverdale, svelandoci episodi e retroscena inediti. Un romanzo che tutti i fan della serie-fenomeno americana ispirata ai fumetti della Archie Comics non potranno che amare.


Ho voluto leggere espressamente questo libro perché sin da subito la trama e il titolo soprattutto avevano immediatamente catturato la mia attenzione. Devo ammettere che ogni qualvolta io abbia letto un thriller ambientato in una pacifica e ridente cittadina di provincia americana, questo si è sempre rivelato una lettura appassionante, dove segreti e misteri nascondono una storia orribilmente esaltante; infatti mi sono resa conto sin da subito che anche questa volta il mio istinto non mi avrebbe tradito.

Siamo a fine estate a Riverdale, una piccola cittadina provinciale americana: qui quattro amici poco più che preadolescenti si trovano a dover investigare e trovare delle prove che potessero scagionare uno di loro dall’assurda accusa di omicidio.

Archie Andrews è stato arrestato e si trova in attesa di processo per l’omicidio di Cassidy Bullock. È stato magistralmente incastrato dal padre della sua ricca fidanzata Veronica Lodge.
Archie è il classico belloccio e bravo ragazzo che, ingenuamente, si è fatto coinvolgere e abbindolare dai malaffari di un uomo potente e senza scrupoli quale è Hiram Lodge… il motivo? Probabilmente solo l’amore che lega Archie alla ex principessa di Park Avenue.

Hiram potrà anche essere malvagio, ma ero io che avevo preso delle decisioni stupide e mi ero infilato in quel casino enorme…

Veronica Lodge è ricchissima e molto bella, sua madre è il sindaco di Riverdale e suo padre un malavitoso. Ha tutto dalla vita ma questo per lei non è sufficiente: ora quello che desidera realmente è solo riuscire a provare l’innocenza di colui che per lei è tutto. L’amore per Archie e il disprezzo per suo padre le hanno fatto persino rinunciare al cospicuo patrimonio familiare pur di rimanere accanto al ragazzo che ama.

Jughed è il “cattivo ragazzo” del gruppo, ha ereditato da suo padre il ruolo di Re in una gang chiamata Serpents. È visceralmente appassionato di letteratura e film horror, e forse proprio per questo il destino ha voluto che si legasse sentimentalmente a Betty. Jughed comunque è l’unico che riesce a mantenere la calma e i nervi saldi nelle situazioni più “insolite e pericolose” in cui il gruppo di amici si caccerà.

Betty Cooper apparentemente potrebbe sembrare la ragazza solare della porta accanto ma in realtà la sua vita si è trasformata in un incubo nel momento in cui ha scoperto e smascherato Black Hood, il serial killer di Riverdale, nonché suo padre. Lo shock iniziale per tale rivelazione si è trasformato ben presto in un trauma emotivo preoccupante e permanente che però deve tenere nascosto a tutti, persino ai suoi amici e a quel che rimane della sua famiglia. Le capiterà spesso di non riuscire a gestire lo stress pur essendo consapevole della natura del suo problema: si sentirà sopraffatta dalla sua stessa esistenza perdendone il controllo, non sarà sufficiente la sua intelligenza, l’amore del suo fidanzato e l’amicizia che lega i quattro ragazzi e, sempre più spesso, dovrà ricorrere di nascosto all’aiuto di qualche “pastiglietta”, psicofarmaci che le permetteranno di rimanere lucida nei momenti in cui i ricordi, la paura e il panico la rendono troppo vulnerabile.

I nostri quattro teenagers sono i protagonisti di quest’incubo, la corsa contro il tempo per aiutare Archie non farà altro che farli piombare in una realtà ben più orribile dell’assassinio di Cassidy Bullock. Saranno ingannati dal gioco crudele di un’entità misteriosa, l’immaginazione e una baita a Shadow Lake faranno tutto il resto e loro non potranno far altro che precipitare in un buco nero senza fine: quello delle loro più profonde e intime paure.

Immaginazione, terrore, ossessioni e tutto ciò che può rendere un thriller avvincente è presente in questa opera e quello che più vi farà impazzire a fine lettura è la sensazione che non è ancora finita… che lì in quel luogo, al buio e da soli possa improvvisamente materializzarsi il male assoluto.

Quello che più mi ha entusiasmato in questa lettura è che in Riverdale, nonostante la trama, non si è ricorso alla presenza di una violenza esplicita per coinvolgere i lettori, l’autrice è riuscita ad appassionarmi senza descrivere scene colme di brutalità e questo sicuramente non è facile.
Micol Ostow ha intuito che l’attenzione di un lettore di libri gialli vada oltre il sangue: è solo una questione di testa, di sottili percezioni che ci spingono a continuare a leggere rinunciando a qualche ora di sonno sino a quando non riusciamo a mettere un punto alla storia. Credetemi se vi dico che ad un certo punto anch’io, come una delle giovani protagoniste, ho dubitato della salute mentale di molti personaggi: trovarsi in alcune situazioni in cui ci si sente un topo in gabbia non è piacevole, pregare che tutto finisca al più presto è la sola cosa che ci si augura perché essere alla mercé di qualcuno o qualcosa di sconosciuto è insopportabile.

Una volta avevo visto un documentario su una persona che soffriva di disturbi dissociativi, mi sentivo proprio come aveva raccontato lui…

Ho apprezzato che la presenza di personaggi adulti si sia limitata solo in poche occasioni: ho infatti gradito molto che la quasi totalità dei teenager che hanno dato vita alla storia si siano raccontati in modo diretto e abbiano dimostrato i loro sentimenti senza nascondersi dietro una maschera. Sono loro stessi, sinceri, senza filtri e “stronzetti” come solo a quella età si può e si deve essere, reagiscono ad ogni situazione con emotività ,non avendo paura dei giudizi altrui e dimostrando anche un certo invidiabile coraggio.
Proprio per questo motivo credo che questo sia il libro giusto per indirizzare a questo genere di lettura i ragazzi più giovani che troveranno sicuramente interessante la trama e tutto ciò che ruota intorno ad una cittadina dove molti adolescenti si confrontano con una realtà troppo costruita a immagine di persone più grandi di loro.

Cari Sognalettori, se cercate un libro che vi faccia fluttuare al di sopra delle teste dei protagonisti quest’opera è per voi e solo allora, anche voi, avrete i brutti presentimenti di Betty scorrere nelle vene prima che tutto abbia inizio…

Buona lettura a tutti e ci vediamo presto a Riverdale.


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