[RECENSIONE] IL LUPO NELL'ABBAZIA - MARCELLO SIMONI - MONDADORI


Buongiorno Sognalettori,
oggi vi parlerò dell’ultimo libro di un autore che apprezzo moltissimo e che, anche in questa occasione, mi ha trascinata in un passato affascinante e oscuro presso l’abbazia benedettina di Fulda.
Marcello Simoni con il libro “Il lupo nell’abbazia”, edito da Mondadori, mi ha fatto rivivere, con estrema tensione, tutti i delitti avvenuti in circostanze misteriose all’interno di una comunità chiusa come quella dei monaci, dove regole e silenzio sono alla base dei loro principi.

Marcello Simoni, pluripremiato autore di thriller medievali indimenticabili come Il mercante di libri maledetti, tesse un enigma della camera chiusa impeccabile e serrato, un rompicapo che mescola perfettamente verità e finzione nella cornice di una delle epoche più affascinanti della nostra storia.

IL ROMANZO


Titolo: Il lupo nell'abbazia
Autore: Marcello Simoni
Data di uscita: 3 Settembre 2019
Genere: Narrativa italiana | Gialli
Pagine: 192


Anno Domini 832. Sorpreso da una violenta bufera di neve, un contingente armato dell’imperatore Ludovico il Pio trova riparo presso l’abbazia benedettina di Fulda, nel cuore dell’Assia. Riprendere il cammino è impossibile: le vie che collegano Magonza a Erfurt sono impraticabili, e ancor più pericolose paiono le selve nei dintorni. L’incondizionata ospitalità offerta agli armigeri dall’abate Rabano pare tuttavia scatenare una serie di sanguinosi eventi che sconvolgeranno la placida vita del cenobio: appena fuori dall’abbazia viene infatti rinvenuto il cadavere di un monaco straziato da ferite che fanno pensare a una grossa fiera. Presto inizia a circolare voce che nell’abbazia si nasconda un lupo assassino o addirittura un werwulf… Spetterà al giovane monaco Adamantius, fra i maggiori miniaturisti della cristianità, indagare sul mistero, prima per soddisfare la propria curiosità… e poi per salvarsi la vita.


È doveroso sottolineare subito che l’autore ha voluto inserire all’interno di questo libro dettagli storici importanti, al fine di rendere sempre più realistico uno scenario già di per sé molto impenetrabile; nulla è stato lasciato al caso, ogni descrizione e ogni dettaglio è stato proposto al lettore in modo minuzioso e preciso anche se, in alcune occasioni, avrei preferito che i fatti si fossero svolti meno velocemente, lasciando più spazio ai dubbi e alle domande di chi ha amato le sue precedenti pubblicazioni.
Il lupo nell’abbazia racconta la storia di alcuni omicidi avvolti nel mistero, soprattutto a causa delle ferite riportate dalle vittime e dai segreti che vengono palesemente intuiti da parte di 4 monaci amanuensi coinvolti, loro malgrado, nelle indagini.
È un gelido inverno dell’Anno Domini 832 e ci troviamo a Fulda, all’interno di un’importante abbazia nel cuore dell’Assia, a nord delle Alpi; Adamantius, Walfrido, Lupo di Ferries e Gotescalco sono quattro monaci che svolgono regolarmente la loro opera presso lo scriptorium e che, ogni tanto, amano trasgredire le regole ferree imposte dall’ordine benedettino.
A Fulda arriva in cerca di ospitalità un contingente dell’imperatore Ludovico comandato dal generale Sturmio: le continue bufere di neve stanno impedendo all’armata di proseguire la loro missione verso nord e pertanto il rifugio offerto dall’abate Rabano presso la Villa Fuldensis è la soluzione preferibile nell’attesa che il tempo migliori.
Tre dei quattro amici monaci, curiosi ed impiccioni come non mai, decidono di sgattaiolare, di notte e durante una nevicata, fuori dall’abbazia per cercare qualche indizio al di fuori dalle mura che spieghi la presenza di quella specifica armata in un luogo tanto impervio come Fulda.
Purtroppo non hanno il tempo di capire cosa sta accadendo intorno a loro perchè, mentre tentano di nascondersi dalla vista di un altro monaco, si imbattono in ciò che loro giudicano un macabro ritrovamento:


“Il suo viso, ornato dalle ciocche di capelli castani risparmiate dalla tonsura, era piegato di lato , quasi a voler enfatizzare il terribile squarcio che lacerava la tonaca e la carne dalla gola fino al ventre”

Ecco… da questo momento in avanti iniziano i veri misteri, i sotterfugi e soprattutto i guai per i nostri monaci, in particolar modo per l’arguto Adamantius: vestiranno tutti e quattro i doppi panni di investigatori e di sospettati, non sottraendosi mai al rischio di diventare anch’essi vittime di una misteriosa “mano” senza scrupoli.

Ora cari amici sognalettori non vi dirò più nulla perché ben sapete che non c’è cosa più odiosa nei thriller storici che rivelare quel dettaglio in più che, anche per sbaglio, possa far intuire cosa accadrà proseguendo la lettura.

Mi trovo ora un po’ a disagio nell’esprimere la mia opinione su questo libro perché io ho amato visceralmente tutte le opere precedenti di Marcello Simoni ed ora devo parlare di un libro che presenta alcune mancanze mai notate prima.
Ho apprezzato il mistero, la descrizione di alcuni ambienti, la parte in cui il conflitto, nato tra fede e credenze popolari, crea dissapori all’interno dell’abbazia e molto altro ancora; ma la sensazione che tutto sia avvenuto troppo in fretta non mi ha mai abbandonato durante tutta la lettura di questo libro.

È vero che c’è un inizio e una fine in questa storia, ed è anche vero che non è il numero delle pagine di un libro di questo genere a decidere se possa essere di gradimento ai lettori; ma avendo così tanto apprezzato questo autore per le sue pubblicazioni precedenti qui mi è sembrato troppo essenziale. Avrei preferito che si fosse soffermato più sul ruolo del monaco Adamantius rendendolo più dinamico; la successione degli omicidi e dei ritrovamenti dei cadaveri è stato troppo ravvicinata nel tempo e questo ha portato a sintetizzare anche il momento in cui si scopre la verità su quanto è accaduto.

Ho letto il libro in poche ore, la storia mi è piaciuta come del resto anche l’ambientazione e la lettura è stata gradevole; ma se questo libro fosse stato di almeno 400 pagine e non di 190 non avrei avuto dubbi e soprattutto non avrei avuto la sensazione di aver letto solo alcuni capitoli e non un libro intero.

Detto ciò sappiate che acquisterò anche il prossimo libro di Marcello Simoni, perché in ogni caso lo ritengo uno dei miei autori preferiti.

Alla prossima e come sempre buone letture.


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