[RECENSIONE] LA RAGAZZA DEL FARO - ALESSIA COPPOLA - NEWTON COMPTON



Buongiorno sognalettori! Dovete sapere che io ho sempre amato i fari, vivo in un posto di mare, quindi ogni giorno di sera mi affaccio alla finestra e mi godo la luce del faro che punta verso l’orizzonte. Questo è uno dei motivi principali che mi hanno spinto a scegliere questo romanzo, a leggerlo e a farlo, in qualche modo, mio. 


IL ROMANZO


Genere: Narrativa contemporanea
Data di uscita: 9 maggio 2019
Prezzo cartaceo: 9,90 €
Prezzo ebook: 4,99€


Nel mare Adriatico c'è un'isola incantevole, cullata dall'abbraccio delle onde. È l'Isola dei Gigli di mare, tra le cui sponde si snodano le vicende di Luna, una ragazza dal passato tormentato e un futuro riposto nelle stelle. La vita di Luna cambia all'improvviso quando dal mare arriva una misteriosa scatola: al suo interno alcune foto, sbiadite dall'acqua e dal tempo, che la ritraggono da bambina insieme alla madre, scomparsa quando Luna aveva solo sei anni. Chi ha scattato quelle foto? E perché ora si trovano tra le sue mani? Convinta che non possa trattarsi di un caso, la ragazza comincia a interrogare le stelle, che - proprio come sua madre - Luna studia sin da piccola, incoraggiata da suo zio, il guardiano del faro. Quando le speranze di arrivare a risolvere quell'enigma sembrano svanite, ecco che sull'isola arriva qualcuno, forse in grado di darle le risposte che cerca: si chiama Hermes ed è un giovane fotografo giunto a immortalare le bellezze del posto. Hermes e Luna non sanno che c'è un antico segreto che li riguarda. Un segreto che prima o poi qualcuno riporterà alla luce...

Non capita spesso, ma a volte, quando vedi un libro, leggi il titolo, la trama e guardi la copertina, senti che è il romanzo che fa per te. Arriva prima o poi il libro giusto al momento giusto, quando nella tua vita succedono cose alle quali non riesci a dare un nome, a venirne a capo, a comprendere e così via. Ebbene devi sapere che un personaggio di un libro sta passando esattamente le tue stesse melodrammatiche situazioni e se lo trovi potrete affrontarle insieme. Così ho conosciuto Luna.

Nel sud del Salento, sull’isola dei Gigli di mare, vive Luna, la ragazza del faro insieme a suo zio Ammone, cartografo e guardiano del faro, e suo padre Arturo, pescatore e vedovo. Luna ha perso sua madre a sei anni, e da quel momento non ha mai smesso di cercarla fra le stelle. Perché, come si può capire dal suo nome, lei appartiene al firmamento, anzi, come ama definirsi lei, è una piccola ladra di stelle. Ogni notte saliva sulla torre del faro e con il mento all’insù scrutava il cielo, senza preoccuparsi delle tempeste che si scagliavano violente sugli scogli e il vento pericoloso che poteva farle perdere l’equilibrio.
Una passione ereditata da sua madre e suo zio, gemelli, uno appassionato di astronomia e l’altra di astrologia. Luna da piccola ha imparato a leggere le stelle, una sorta di futuro prossimo e di destino che avrebbe rivelato a chi avesse avuto il coraggio di chiederglielo.
Lei adorava suo zio Ammone, passava tutto il tempo da lui al faro, che sempre davanti ad una tazza di tè le raccontava tutto ciò che sapeva sulle stelle e su sua madre, che tanto gli mancava. Ma Luna era sola. Il suo cuore era solo, una solitudine consapevole, a volte amica.
Dopo una delusione d’amore aveva deciso di refrigerare il suo cuore, per proteggerlo e proteggersi, aveva paura di soffrire ancora così tanto, ma suo padre e suo zio erano consapevoli del fatto che una ragazza così giovane aveva bisogno di godersi la vita in un altro modo, non solo costruendo collanine di conchiglie per venderle al negozio di Eliana a Sant’Andrea, il paese dall’altra parte dell’isola.
Ma lei non osava aprire il suo cuore a nessuno.
“In fondo la sua vita era immobile, come uno dei faraglioni dell’isola. Le onde la lambivano, ma non la spostavano. E invece a volte desiderava essere vento, corrente, flutto. Per andare, ma saper anche tornare.”

Un giorno però vicino alla Torre degli Amanti (lascio a voi scoprire perché si chiama così), quasi sugli scogli, trova una scatola di latta che non aveva ancora notato nonostante tutto il tempo che passava da quelle parti.
Una volta arrivata nella mansarda della sua casa dalle tegole azzurre, unica al villaggio dei pescatori, decide di aprirla. Al suo interno caramelle e fotografie, fotografie che ritraevano lei e sua madre, ma chi aveva scattato quelle foto? Per qualche giorno mette sotto sopra il paese per avere informazioni, ma delusa decide di attendere la risposta senza cercarla, a volte l’unico modo per riceverla davvero.
Passa un anno, e durante l’estate arriva qualcuno al paese, un giovane, Hermes, il ragazzo del pontile.
I loro destini hanno voluto che si incontrassero, e così Luna si lascia convincere da suo zio Ammone a portare il ragazzo, fotografo in cerca di scatti unici dell’isola per il suo lavoro, a scoprire le meraviglie di quella mezzaluna di sabbia.
“«Sai cos’è realmente una fotografia, figliolo?», gli disse una volta suo padre. Il piccolo lo aveva guardato con smarrimento, non aveva risposte o temeva di darle. «Cos’è?»«Uno strappo nel tempo. Fermiamo le lancette e le portiamo indietro».«Com’è possibile?»
«Perché vedi, ogni scatto è un biglietto per il passato».”

Nel cuore di Luna scatta qualcosa, il ghiaccio comincia a sciogliersi giorno per giorno, lasciando spazio ad un cuore giovane, bisognoso di amore.
Vedersi tutti i giorni, raccontarsi, condividere momenti felici insieme, entrare ufficialmente nei bei ricordi estivi l’uno dell’altra, essere l’estate l’una dell’altra; tutto questo cosa può significare e soprattutto a cosa porta? Come può una ragazza, così sensibile, così pura, non perdere totalmente la testa e il cuore per quel ragazzo sconosciuto arrivato per caso che ha scelto lei come compagna di sorrisi?
Eppure, nonostante Hermes la venga a prendere ogni giorno a casa sua, con la scusa di altri scorci da immortalare non prima di aver bevuto un buon tè da Luigi, nei suoi atteggiamenti non riesce a trovare ciò che si aspetta. La freddezza di quel ragazzo la rende vulnerabile, la fa soffrire, la rende profondamente triste. Anche lui distrutto da un amore passato, che si è preso tutto lasciando solo amarezza e tabacco nel suo cuore.
Il desiderio che è costretta a reprimere, la voglia di amare e farsi amare che invece non arriva. Tutto questo, e la speranza che sia solo questione di tempo le fanno vivere giorni d’angoscia e di malinconia. E a pensare che a volta basterebbe solo un po’ più di attenzione per accorgersi di ciò che si lascia indietro, un po’ più di coraggio, di follia. Il destino non a caso fa incontrare due persone, e questo i nostri due personaggi lo sanno bene.
Cosa c'è allora che non va? Cosa impedisce alle stelle di farli unire? Perché a volte le cose così belle non possono semplicemente essere? Quanto tempo ci vuole per comprendere?
 “Quel ragazzo non era solo venuto dal mare, lo aveva negli occhi, verdi come la sua superficie quando il sole la attraversa, verdi come i fili d’erba che fremevano sulla costa.”


Vi chiedo scusa, mi stavo facendo prendere la mano, ma ora mi fermo e non vi svelo altro.
Questo libro l’ho sentito mio. Sentivo il bisogno di leggerlo in ogni momento libero della giornata, come un rifugio, su quell’isola, forse un po’ più piccola di quella in cui vivo io, ma pur sempre un’isola, dove una ragazza, Luna stava provando sentimenti molto in linea con i miei. Ad un certo punto avrei voluto consolarla, accarezzarle i lunghi capelli neri e rassicurarla, dirle che provare quei sentimenti non è sbagliato, amare non lo è mai. Dirle che purtroppo l’amore non corrisposto, gli amori incompiuti sono capaci di farci provare tutte le pene e i dolori dell’inferno, ma che nonostante questo ci dimostrano che siamo vive, che qualcosa riusciamo a provare, anche più di quanto possiamo immaginare. Perché per amare chi, a volte apparentemente, non ci ama ci vuole una forza, una tenacia e un coraggio che nessun altro umano fortunato di essere corrisposto può avere. Ed è in quel momento che scopriamo che è vero, reale, e non una cotta passeggera. Le avrei detto tutto questo, che poi è quello che lei ha detto a me. Che vi avevo detto? Finiamo in alcune storie quando abbiamo bisogno di conforto.
“In questo era simile a sua madre: amava le tempeste, i tuoni che squassano, la animavano solo forti sentimenti. Era caparbia e nulla la smuoveva dai suoi obiettivi. E, come i coralli che si avvinghiano e resistono anche se la corrente sembra scuoterli, lei restava ferma nelle sue convinzioni.”


Sarò sincera, questo libro, al di là delle cose in comune, mi è piaciuto molto. Molto profondo, sentimenti in rilievo da poter quasi toccare con mano, ho sofferto e pianto con Luna. Ho maledetto per un po’ Hermes, mi sono arrabbiata con lui e non me ne voglia, ma a volte l’ho persino odiato.
Questo romanzo racchiude sogni, speranze, forza delle donne, pericolosità dei sentimenti, magia della fotografia e soprattutto segreti.
Non ci rendiamo conto a volte della potenza che possono avere i segreti, ma prima o poi presentano sempre il conto, non si potrà mai sfuggire da un segreto o tenerlo per tutta la vita dentro di sé. Parla di ricordi, del passato, di quanto possa far male tornare in un luogo dell’infanzia senza le persone che l’hanno riempito di meraviglie.
Una scrittura semplice e fluida, con frasi che mi sono rimaste nel cuore e che condivido in tutto e per tutto.
Ho ritrovato molto di me stessa, dei miei ricordi, della mia isola, della gente di mare.
Oltre a Luna ho adorato il personaggio di Ammone, suo zio, ma a sua volta un personaggio con la bontà, la saggezza e l’affetto di un nonno, sempre pronto a difenderti, a proteggerti e ad aiutarti, per un solo scopo, la tua felicità.
“Ammone cercava di consolarla, ripetendole che il male è talvolta quasi necessario per comprendere il bene e che l’ombra è la strada che precede la luce” 

Questo libro stupisce e arricchisce, non è il solito romanzo dal finale scontato tutto rosa e fiori, ve lo consiglio. Fidatevi. E attenti alle stelle e alle caramelle che trovate dentro ad una scatola di ricordi. Io sono sicura che nella mia potrei trovare quelle al miele o quelle alla melissa oppure qualche stecca di liquirizia autentica. Ne sono certa. E in quanto alle foto… non ve lo dico ma già le vedo davanti a me!

Grazie Alessia, grazie Luna.

“La luna e il mare erano la sua casa, la madre e il padre nel cui abbraccio avrebbe sempre ritrovato sé stessa.”




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