[REVIEW TOUR] ALICE - BARBARA ABEL - LEONE EDITORE


Buongiorno Sognalettori, oggi con immenso piacere, torno a parlarvi di Barbara Abel e del suo nuovissimo romanzo “Alice”, edito dalla Leone Editore, che come immaginavo ha messo sotto sopra la mia povera psiche con un thriller avvincente e ad alta tensione… Perché? Venite a scoprirlo insieme a noi!

IL ROMANZO

Genere: Thriller
Data di uscita: 18 Aprile 2019
Prezzo cartaceo: 14,90€
Prezzo ebook: 9,99€

Per quanto ogni famiglia sia infelice a modo suo, i destini delle famiglie vicine a Alice, diciottenne inquieta, sono accomunati da incomprensioni e discordie di pari intensità. Eppure, in un pomeriggio che sembra come tanti, mentre Alice e Bruno fanno l’amore e fumano marijuana, nessuno dei loro cari può sapere cosa sta per succedere: un’auto senza controllo, la lamiera sfondata di uno scuolabus, le vite di Bruno e di un bambino, Thibaut, perdute per sempre. Non può immaginarlo il padre di Alice, che fatica a gestire le turbolenze della figlia, né la sua nuova compagna, impegnata nell’eterna ricerca della quiete domestica. Non possono immaginarlo la madre di Thibaut né quella di Bruno, che nella vendetta cercheranno l’unica consolazione al lutto. E Alice, inghiottita da una spirale di accuse, si ritroverà a sprofondare sempre più in basso, sempre più sola, sempre più in pericolo.


Barbara Abel è nata in Belgio nel 1969. A ventitré anni ha scritto la sua prima sceneggiatura per il teatro, mentre a trentatréha pubblicato il suo primo libro, "L'instinct maternel", premiato nella sezione romanzi del Festival del film poliziesco di Cognac. Il suo undicesimo romanzo, "La bambina nel bosco" (2018), ha sancito il suo fortunato esordio in Italia con Leone Editore.
Questa non è proprio una storia d’amore, anche se non possiamo negare l’influenza capitale che l’amore avrà sul destino di Maude, Solange, Nicole e Alice. Quattro donne le cui strade s’incroceranno seguendo a volte il loro modo di amare, spesso quello di odiare. Perché niente si avvicina all’amore quanto all’odio.
Come ne “La bambina nel bosco”, Barbara Abel torna a parlare di famiglie, fulcro dei suoi romanzi… famiglie che amano in maniera totalizzante, disposte a tutto per proteggere e salvaguardare il benessere del focolare domestico e di chi lo abita.
E sono proprio l’amore, contrapposto all’odio e alla vendetta, i protagonisti di questo romanzo; sentimenti diversi ma generati dalla medesima scintilla di passione capace di far scalare le montagne a mani nude, e influenzare il pensiero e le scelte di noi esseri umani.
In questo marasma di pazzi sentimenti, sono coinvolte quattro donne, diverse tra loro, ognuna con un carico emotivo passato che le ha rese le donne che sono diventate.
Quattro donne per tre famiglie che vedranno la loro vita prendere una piega inaspettata, e legate da un unico fragile filo, Alice.
Alice è una diciottenne selvaggia e disinibita, che mostra al mondo la sua faccia da dura per nascondere il dolore profondo e radicato procuratole dalla perdita della madre quando aveva solo dieci anni. Dolore aggravato dall’attuale situazione familiare, che la vede costretta a una convivenza non voluta con Maude, la nuova compagna del padre, e i suoi due figli, Arthur e Suzie.
Una corazza pesante e spessa, quella indossata da Alice, che Bruno, il suo ragazzo, cerca di abbattere poco alla volta, assecondandola e donandole quell’amore che Alice non ha ancora conosciuto.
L’amore adolescenziale però, è spesso cieco e sordo alla voce della ragione, e un errore può essere fatale e cambiare per sempre il corso degli avvenimenti… lo sa bene Bruno, che per una scelta sbagliata ha portato via la gioia di vivere alla famiglia del piccolo Thibaut, privandola della sua luce, e spegnendo per sempre la sua, e lo sa bene Alice, che logorata dal rimpianto e dal rimorso, vedrà la sua vita piombare in una spirale di eventi e concause disastrose, impossibili da fermare.
I rimorsi sono la peggiore delle prigioni: sequestrano i pensieri in una cella di dolore.
Barbara Abel torna con un Thriller atipico, intenso, coinvolgente, incredibilmente ipnotico, che racconta la vita passata e presente di quattro donne, intessendo la trama e intersecando la vita quotidiana delle tre famiglie alla perfezione, senza lasciare niente al caso e con una prosa semplice, diretta e matura. 
Se con “La bambina nel bosco”, la Abel mi aveva sconvolto per l’arguzia e la genialità dell’intrigo prodotto e per la psicologia dei personaggi, in “Alice”, l’autrice mi ha letteralmente scioccata, ribaltando tutte le mie convinzioni e mandando in tilt i miei radar da cacciatrice  di menzogne.
Un dramma familiare intriso di amore, rabbia, dolore, e il sentimento più brutale e meschino del mondo, la vendetta… perché l’amore è cieco ma l’odio lo è ancor di più, e niente e nessuno potrà fermare le conseguenze che derivano da tale sentimento.
Preparatevi quindi a una lettura ad alta tensione, dove menzogne e sospetti inconfessabili la fanno da padrona, e dove la verità è talmente ovvia che è impossibile comprenderla… impossibile concepirla!
«Le cose più evidenti sono spesso quelle che passano inosservate…» «Cosa vuoi dire?» «Ti ricordi quella storiella che ti raccontavo quando ero piccola: come fa un elefante a passare in mezzo a un incrocio senza essere visto?» Simon alza le spalle per dire che non sa di cosa sta parlando. «In branco! È così evidente che non lo si vede.»
Non mi resta che consigliarvi la lettura di “Alice”… un romanzo assolutamente imperdibile, che consacra, ancora una volta, il talento e la magistrale bravura della Abel nei Thriller a carattere psicologico!

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