[RECENSIONE[ IL PROFUMO DELLA MIMOSA - CLAUDIA MUSIO - LA ZATTERA EDIZIONI


Cari amici lettori sognatori, oggi vi accompagnerò in un viaggio della memoria, un omaggio dovuto a tutte quelle persone che ci hanno dato la possibilità di essere ciò che siamo oggi, a coloro che si sono opposte con la loro intelligenza per renderci pienamente libere nella nostra terra, dove spesso la democrazia non è stata compresa totalmente.
Oggi ho il  piacere di cercare di trasmettervi le emozioni ricevute durante la lettura del libro “Il profumo della mimosa” di Claudia Musio, Edizioni La Zattera.

IL ROMANZO

Genere: Narrativa Contemporanea
Data di uscita: 01 Gennaio 2017
Prezzo cartaceo: 18,00€
Prezzo ebook: 4,99€

Elisa ha undici anni e lavora a Cagliari presso la bottega di una modista, la signora Alba. È una bambina vivace, intelligente, ma prigioniera di una vita che non le permette di realizzare i suoi sogni di un futuro migliore. Quando la modista, resasi conto di provare dell'affetto per lei, cercherà di strapparla alla realtà di povertà della sua famiglia, troverà un muro d'incomprensione e ostilità. Tornata nel suo paese natio, molti anni dopo Elisa comprenderà che il proprio futuro è solo nelle sue mani e combatterà per realizzarsi e trovare finalmente la sua strada. Insieme a lei, in questo percorso ci sarà Giacomo, un padroncino con il sogno di essere libero.

Questo libro è stata una sorpresa inaspettata; con la sua storia è riuscita ha riportare a galla tanti discorsi affrontati con i miei genitori quando ero bambina e che erano gelosamente custoditi nel mio cassettino della memoria; mi ha provocato una serie di emozioni forti che credevo non potessero più appartenere alla donna che sono ora. 
Il profumo della mimosa” di Claudia Musio non è solo un libro con una bella trama ma è un pezzo di vita di molte donne: è stata la vita delle nostre mamme e delle nostre nonne, un viaggio nel passato lungo decenni tra luoghi, sentimenti, diritti acquisiti con enormi sacrifici.
“Il profumo della mimosa” inizia con il racconto di una bambina che era stata affidata ad una giovane vedova benestante cagliaritana, proprietaria di un laboratorio di sartoria, dove venivano confezionati dei cappellini alla moda per le signore facoltose della città.
Elisa è la protagonista del nostro libro, una ragazzina di undici anni che era nata in una famiglia umile ma estremamente intelligente e propositiva; nonostante tutte le difficoltà era riuscita ad ottenere la licenza elementare e per una donna in Italia, negli anni precedenti l’inizio della seconda guerra mondiale, era da considerarsi un grande traguardo.
Dopo aver finito gli studi i suoi genitori avevano ritenuto opportuno che iniziasse a guadagnare qualche soldo per aiutare economicamente la famiglia anche se la madre, una donna rigida e arida d’amore materno, non ne era completamente convinta.
Per Elisa questo cambiamento non era stato per nulla traumatico, ogni tanto aveva nostalgia delle due sorelle ma l’affetto sincero della modista Alba e l’amore materno della domestica Nora, la convinsero che a Cagliari avrebbe avuto un futuro migliore: tante opportunità che facevano sognare ad occhi aperti la nostra protagonista.
Elisa faceva bene a sognare perché la signora Alba voleva portarla con sé a Parigi e farla conoscere a tutti come sua assistente personale però il suo sogno si trasformò presto in un miraggio, e la sua vita meravigliosa divenne solo uno sfuocato ricordo. 
Sua madre non concesse l’autorizzazione alla modista; Elisa con la forza, fu riportata in paese e messa a fare i lavori più umili in campagna e nelle case dei signorotti del paese.
Oramai il suo futuro era deciso. Avrebbe fatto la serva, per sempre.
Devo ammettere che durante la lettura ero veramente dispiaciuta per questa ragazzina, la vita era stata ingiusta con lei e da madre ho provato rabbia per quella mamma tanto crudele ed insensibile.
Elisa negli anni a seguire soffrirà, si ribellerà, lotterà contro una condizione sociale irragionevole, perché non era nella sua natura essere una donna che accetta con rassegnazione il proprio destino.
Tutto ciò a me è sembrato meraviglioso, ho provato ammirazione per il coraggio che Elisa aveva sempre dimostrato in ogni occasione soprattutto perché lei non aveva mai pensato solo a se stessa ma anche alle generazioni future, ai loro diritti in un paese democratico da ricostruire.
È un libro che in molte occasioni ha trattato come argomento il diritto allo studio per donne e bambini, ha messo in evidenza che negli anni 50 la cultura era un privilegio solo per i più facoltosi. Elisa non lo ha mai voluto accettare e quando non si accetta qualcosa bisogna agire per far sì che abbia inizio un cambiamento importante.
Eppure Elisa non aveva paura di loro; non avrebbe mai sperato che la sua vita prendesse una svolta del genere, che le altre donne la prendessero a esempio.
Cosa può fare una giovane donna costretta a fare un lavoro da serva, subire le umiliazioni di coloro che sfruttano l’ignoranza della gente, vivere una vita priva di amore per cambiare il proprio futuro? 
Elisa ha guardato dentro se stessa, ha cercato in lei la forza che sapeva di avere e ha capito a quel punto di non essere realmente sola, perché di donne come lei il suo paese ne era pieno.
A questo punto la nuova e ritrovata Elisa ha agito per il cambiamento, e un susseguirsi di avvenimenti hanno trasformato la sua vita, e quella di una comunità intera, in qualcosa di veramente importante.
Questo libro mi ha fatto sentire molto vicina alla protagonista, dalla prima all’ultima pagina io sono stata al suo fianco; sono stata un’entità fantasma travolta da un escalation di emozioni, passioni e dolori, con la consapevolezza che tutto ciò che era narrato doveva essere per forza accaduto realmente.
Concludo questa mia recensione ringraziando l’autrice perché ora anche io, non solo in qualità di lettrice, posso affermare di far parte della vita di Elisa; invito sinceramente tutti i lettori sognatori a tuffarsi in queste pagine e poi, una volta finito il libro, andare a leggere la poesia che troverete all’inizio… credetemi sarà un regalo prezioso che Claudia Musio ha voluto condividere con voi.
Grazie Claudia da chi, come me, non considera un libro solo un libro.
Vedo il tuo sguardo intenso nelle foto che mi sono rimaste, e so che non si può gettare via il sacrificio di chi è venuto prima.
COMMOVENTE, CORAGGIOSO, INCORAGGIANTE

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