[LE NOSTRE INTERVISTE] Dalila Speziga


Cari Sognalettori,
oggi, in occasione del 3° compleanno del blog, Sara ha voluto intervistare la nostra Dalila, autrice del libro "Il commercio di angeli rosa".

Correte a leggere l'intervista per scoprire qualcosa in più su di lei!
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·       Quando hai iniziato a scrivere, perché e per chi?
Ho iniziato a scrivere il mio primo romanzo a 14 anni, per il desiderio di creare un mio mondo personale dove potessi rifugiarmi ogni volta che la realtà non mi piaceva e mi rendeva triste. Ero un’adolescente molto introversa e riservata, mi sfogavo attraverso la scrittura, il mezzo di comunicazione che preferivo e con il quale riuscivo ad esprimere le mie emozioni. Non ho mai scritto per nessuno, ho sempre scritto per me stessa. Per un bisogno personale, di sfogo e di vita. Niente mi rendeva più felice e libera. Ho iniziato con una trilogia fantasy “Pearl Enchant” che poi sono riuscita a pubblicare (il primo) a diciotto anni. Poi a 19 anni ho scritto “Il commercio di angeli rosa”, un libro drammatico, totalmente diverso dal fantasy, sulla violenza sulle donne in Bangladesh, prostituzione minorile, rapimento, sfruttamento femminile e tratta. Crescendo avevo bisogno di dire qualcosa, non solo a me stessa ma anche al mondo. Volevo dare voce a delle ingiustizie, e la questione femminile mi è sempre stata a cuore. Grazie a questo libro sono entrata nell’associazione F.I.D.A.P.A., la stessa che mi ha consegnato una menzione d’onore per il mio curriculum letterario al Premio Eccellenze Fidapa di tutta Italia. Nel frattempo ho scritto racconti, poesie e sceneggiature sia cinematografiche che teatrali.

·   Sei giovanissima ma hai già portato a casa diversi riconoscimenti letterari, puoi parlarci di queste esperienze. Ti senti di dare qualche consiglio ai giovani che si stanno approcciando a questo mondo?
Ebbene sì. Wendy e io abbiamo spiccato il volo insieme. Molta gente, dopo averlo letto mi ha consigliato di farlo partecipare a dei concorsi perché ne valeva la pena. Il primo è stato il Premio Letterario Nazionale Nicola Zingarelli, Il commercio di angeli rosa è arrivato al primo posto con una splendida motivazione e ho vinto la spiga d’oro, in quel momento non ci credevo, troppo bello per essere vero. Con me due stimati scrittori finalisti che sono diventati dei cari amici. Poi ho vinto il Premio Vanessa Simonini vittima di femminicidio al Premio Essere Donna Oggi di Gallicano, Il Premio Visconti a Milano, tante menzioni d’onore e ancora oggi sta partecipando ad altri importanti premi. Sono state esperienze bellissime, ho potuto viaggiare e incontrare tanta gente che ha amato la mia Wendy. Il mio consiglio ai giovani che vogliono seguire la strada della scrittura, (che a parer mio nessuno può improvvisarsi scrittore pensando che sia un mestiere come un altro, se non lo sente nel profondo e se non scorre inchiostro nero nelle vene. Essere scrittore è uno stato d’animo, non puoi scindere il tuo essere uomo o donna con l’essere scrittore, si nasce e si cresce così.) posso dire di leggere tantissimo e di tutto, più si legge, più si osserva e più si ascolta con il cuore e più si possono imparare le fondamenta per la scrittura. Ma io continuo a pensare che sia la cosa più spontanea che ci sia, non si può forzare qualcosa che non si sente.

·    Noi ci siamo conosciute alla presentazione di alcuni autori, e da quel giorno sei entrata a far parte di un altro mondo, iniziando a recensire altri autori. Quanto è stato difficile per te giudicare? Ti ha aiutato nella scrittura?
E’ da tre anni ormai che sono entrata nel blog Diario di un sogno, così, forse per caso ma al momento giusto. Avevo bisogno e voglia di leggere tanto, e grazie a Sara ho potuto farlo anche per un altro scopo, che non è giudicare i libri di altri autori, ma dare un mio parere, trasmettere le emozioni che ho provato leggendo un romanzo a chi aveva intenzione di farlo. Io non giudico ma commento, in positivo o in negativo ciò che leggo. Non riesco più a farlo soltanto da lettrice, perché scrivendo colgo molte più cose, quindi in tutte le mie recensioni troverete sempre un commento sulla scrittura, sulla tecnica ecc., per poi fare un apprezzamento generale sulla trama e su quello che mi ha lasciato, morale o no. Quindi non è stato difficile per me “giudicare” come lo chiami tu. Anzi, è stato divertente. Diverso. Mi aiuta a rendermi conto di ciò che ho capito fino adesso di questo meraviglioso mondo dei libri. Ovviamente è anche una questione di gusti personali. Però è anche pericoloso e porta ad avere responsabilità. Perché solo se sia ha esperienza in questo campo ci si può permettere di commentare in modo appropriato i libri di altri scrittori. Questo dovrebbe essere chiaro a tutti. Se mi ha aiutato nella mia scrittura, forse no, sono due cose distinte. Leggere e conoscere più scrittori mi ha aiutato, più che altro a comprendere più lati della scrittura, cose a cui io non davo un nome ma che le mie mani inconsapevolmente scrivevano.
E proprio oggi Diario di un sogno compie 3 anni. Auguri a noi! Un bel traguardo. Ricordo ancora la mia prima recensione: Cercami nel vento di Silvia Montemurro. Grazie a questa recensione ho potuto conoscere meglio Silvia, oggi una delle persone più importanti della mia vita! Ho sempre amato la sua scrittura, mi è arrivata subito, è capace di toccare ogni corda che coincide con il mio violino interiore, lo stesso che accomuna spesso due scrittrici che amano ciò che fanno.
Così come ricordo il primo libro che ho odiato, il primo blog tour e review party, l’impegno e le soddisfazioni quando i lettori ti contattano in privato facendoti i complimenti.
E ovviamente ho conosciuto Sara, la mia Book friend e amica sempre pronta a spronarmi, che ormai sa benissimo i miei gusti letterari e non passa giorno in cui non mi consigli un libro, sempre quello giusto! Grazie per questo.

·     Il commercio di angeli rosa racconta la storia dolorosa di Wendy che affronta delle tematiche importanti e dolorose, il tutto in un modo impeccabile… quale lavoro hai dovuto fare per la stesura, parlando di una cosa che non vivi? Perché hai scelto questo argomento, come ti è arrivata l’idea?
Grazie per i complimenti. Potrei dire che è stato difficile, che ci ho messo molto tempo. Invece ci ho messo sei mesi per scrivere questo romanzo, ed è poco per un libro. E’ nato all’improvviso. Stavo studiando per l’esame di maturità e mentre ripetevo l’immigrazione, come un fulmine a ciel sereno è nato il personaggio di Dharesh e man mano anche quello di Wendy. Due bambini con due nazionalità diverse che si incontrano e crescendo vivono una storia d’amore in un quadro di violenza, paura e difficoltà. Tutti i miei libri nascono così, se dovessi rifletterci non troverei mai una trama, non riuscirei a scrivere. Tutti sono nati da un’idea improvvisa e in momenti assurdi. A volte basta un dettaglio, un parola. Avevo scelto il Bangladesh fin da subito, su internet ho trovato articoli dell’Onu che denunciavano i bordelli di Kandapara e la vita delle operaie del sesso. Così ho deciso di creare una mia storia, di mettermi nei panni di una bambina e raccontare dettaglio per dettaglio usando solo la fantasia, tutto ciò che una bambina e poi donna può essere costretta a vivere ogni giorno in quei luoghi. Ho sofferto insieme a Wendy, forse la difficoltà è stata questa. Ho dovuto affrontare insieme a lei il dolore e le violenze. Non ho voluto approfondire sul web, mi bastava quell’articolo, avevo già capito. Non volevo nemmeno leggere libri simili di violenza alla Khaled Hosseini, il mio doveva essere originale, mai scritto. E’ nato tutto durante la stesura, ho cambiato due finali, è stata Wendy a scegliere come terminare il romanzo, io ho solo seguito il suo percorso, la sua storia. Ed è nato “Il commercio di angeli rosa”. A tutte le presentazioni mi hanno chiesto come ho fatto a scrivere con così tanto realismo cose che non hai vissuto e di luoghi che non hai mai visto. E io rispondo sempre che ho sempre avuto una fervida immaginazione e ringrazio Dio per questo, è sempre stata la mia cura, la mia fortuna.
·       Che progetti hai in futuro?
Ho tanti progetti. Vorrei continuare a portare la voce di Wendy in giro, anche in Italia e in Inghilterra, sarebbe un sogno. Forse meglio non arrivare fino al Bangladesh però!! Vorrei tanto scrivere una sceneggiatura cinematografica e proporla a qualche regista. Tutti quelli che l’hanno letto e anche le giurie dei vari premi mi hanno sempre detto che è perfettamente adattabile ad una trasposizione cinematografica. E ovviamente sto scrivendo un nuovo libro, è da anni che lo sto scrivendo, come è giusto che sia. E’ un romanzo molto personale e ho dovuto aspettare che la mia vita prendesse una nuova piega per poter arrivare alla fine. Ora è pronto per essere concluso, certe cose si sentono. Una cosa è certa, è da undici anni che scrivo e continuerò a farlo per il resto della mia vita!




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