[RECENSIONE] LEGAMI DI SANGUE - JONATHAN MOORE - LEONE EDITORE


Cari amici lettori sognatori, oggi vi chiederò di dedicare un po’ del vostro tempo per leggere un libro che vi farà gelare il sangue: vi parlerò di “Legami di sangue”, scritto da Jonathan Moore ed edito da Leone Editore.

IL ROMANZO

Genere: Thriller
Data di uscita: 21 Febbraio 2019
Prezzo cartaceo: 14,90€
Prezzo ebook: -


L’investigatore privato Lee Crowe non vede l’ora di prendersi una bella vacanza in Messico. Ha passato le ultime cinque settimane della sua vita in uno squallido hotel della periferia di San Francisco, a condividere il bagno con una prostituta e un tossico, solo perché la sua stanza si trovava esattamente sopra quella di DeCanza, un pentito messo sotto torchio dall’Fbi su cui era incaricato di indagare. Il suo compito è riuscito e Crowe ha scoperto un modo di far ritrattare la testimonianza a DeCanza, ma proprio la mattina dell’udienza decisiva per il processo, Lee esce dall’albergo e trova il corpo di una giovane donna schiantatosi sul tettuccio di una RollsRoyce. Non riesce a trattenersi dallo scattare qualche foto da vendere ai giornali, si tratta di soldi facili in fondo, e attira così l’attenzione di Olivia Gravesend, la ricchissima madre della vittima, che lo assume per indagare sulla morte della figlia Claire. Lee scopre presto che la chiave del caso sembrano essere le misteriose origini della ragazza, ma quando un sicario tenta di piantargli un coltello nel petto capisce che presto rimpiangerà di non essere scappato in Messico…

Prima di iniziare con questa lettura ero rimasta affascinata dalla trama e tutto sommato credevo di trovarmi davanti ad un classico thriller in cui un anonimo investigatore veniva ingaggiato per scoprire la verità sulla morte, classificata come suicidio, della figlia di una ricca ereditiera, ma in realtà questo libro è tutto tranne che una lettura piatta di un qualsiasi libro giallo.
L’autore Jonathan Moore è riuscito a scrivere un thriller che vi terrà inchiodati sino all’ultima pagina, vi toglierà il fiato e in alcune occasioni penserete anche voi che la fine è arrivata, che non ci sia più nulla da scoprire, ma invece non sarà per niente così perché il peggio sta sopraggiungendo. 
Ma chi è il nostro protagonista? Lui è Lee Crowe, un ex avvocato caduto in miseria a causa di un matrimonio fallimentare che lo ha fatto uscire dalla porta di servizio di tutti i tribunali senza troppi complimenti, ma che per un destino beffardo gli è stata offerta una nuova carriera che lo ha reso finalmente libero da vincoli morali oramai divenuti troppo ingombranti per ciò che era diventato. 
Lee Crowe era solo un investigatore privato, un detective squattrinato che per pura avidità accettava incarichi particolari, dove i “compiti sporchi” facevano parte del suo mestiere e questo voleva dire anche avere tanti nemici, tra cui buona parte dell’FBI.
Lee Crowe era riuscito a far saltare, durante un processo, la credibilità di un importante testimone dell’FBI  e per questo motivo per un po’ doveva cambiare aria ma, per poterlo fare in tutta sicurezza, aveva bisogno di tanti soldi e il fato in questo gli diede un aiuto inaspettato. 
Lee Crowe si stava incamminando a piedi, all’alba, verso il suo ufficio di San Francisco ma scorse in lontananza il corpo di una splendida giovane donna sul tettuccio di una Rolls Royce: era lì immobile, senza vita, caduta presumibilmente dal tetto di un sudicio edificio di periferia.
Una bellissima donna in abito da sera, morta da soli pochi minuti. Il corpo era ancora caldo e lui era stato il primo a rinvenirne il cadavere. Era l’occasione perfetta per scattare delle fotografie da rivendere a qualche giornale scandalistico, prima ancora che la polizia e la stampa arrivassero; una fortuna che Lee Crowe pagherà a caro prezzo.
Il suo nome era Claire Gravesend, una ragazza poco più che ventenne, molto ricca e molto bella, intelligente e caparbia ma anche determinata a conoscere la verità sulle sue origini e questo per lei le fu fatale.
Olivia Gravesend invece era sua madre, una donna potente e dall’animo ambiguo che, neanche per un attimo, aveva creduto al suicidio della figlia e per questo aveva deciso di assumere proprio Lee Crowe: anche lei ora era pronta, dopo tanti anni, a conoscere la verità sulla nascita di Claire.
Il nostro investigatore era l’unico incosciente che aveva i mezzi e le potenzialità per arrivare fino in fondo in questa indagine. Partì da alcune immagini del cadavere della ragazza avute da una collaboratrice del medico legale della polizia, che rivelarono una cruda e agghiacciante realtà: il corpo di Claire era brutalmente sfigurato da alcune vecchie cicatrici che nascondevano un segreto inconfessabile.
Lee Crowe parte proprio da quegli sfregi e pian piano il puzzle si arricchisce di elementi per lui importanti ma al contempo rischiosi: la verità era più complessa e pericolosa di quanto gli era sembrata all’inizio.
Non era facile per nessuno, e l’ingombrante e impeccabile figura femminile di Olivia Gravesend pian piano iniziò a sgretolarsi; dovette rivelare a Lee Crowe alcuni dettagli celati con scrupolo sino a quel momento ed apparire come una fragile donna con delle debolezze: anche lei aveva un’anima da madre pur essendolo solo a metà.
Tutto questo però non poteva essere comprato con il denaro della famiglia Gravesend, nessuno poteva essere certo di essere al riparo da qualcosa e da qualcuno che anni prima aveva iniziato un progetto rischioso e al limite della realtà umana. Durante le sue indagini il nostro detective incontra vari ostacoli, più volte mi era sembrato che fosse ad un passo dalla risoluzione del caso ma ogni volta succedeva l’imprevedibile che lo riportava al punto di partenza: le cicatrici sul corpo di Claire avevano un significato più nefasto e malefico.
Ad un certo punto del libro mi era venuta la voglia di prendere per le orecchie il nostro protagonista, mi sono chiesta il perché Lee Crowe non ne aveva avuto abbastanza di essere selvaggiamente picchiato, sequestrato, derubato e tanto altro ancora. A tutti avrebbe fatto comodo la sua morte; la sua arguzia e il suo sesto senso più volte lo avevano portato vicino ad identificare una cerchia di uomini potenti e folli, ossia dei massoni disposti a tutto pur di raggiungere un obiettivo inarrivabile ma non impossibile.
Il nostro scrittore Jonathan Moore ha giocato con i lettori, è stato in qualche occasione un po’ sadico e cinico ma è riuscito a raggiungere il suo scopo. 
Legami di sangue è un thriller che non lascerà impassibili gli amanti del genere e ciò che più mi ha “spaventata” è che questa degenerazione descritta probabilmente in qualche angolo del mondo è già accaduta.
Cari lettori sognatori state tranquilli perché non vi ho detto assolutamente nulla sul vero legame di sangue, sarà solo vostra la sorpresa di scoprire con il nostro Lee Crowe la verità su Claire Gravesend.


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