[RECENSIONE] LA NOSTRA FAMIGLIA RIBELLE - GAIA ROTA E MICHELE CATTANEO - GARZANTI


Buongiorno Sognalettori, vi è mai capitato di leggere un libro dove vi siete immedesimati così tanto nella storia da sentirvi quasi i protagonisti? Un libro che, una volta finito, vi cominciava già a mancare? Ecco, questo è quello che mi è successo leggendo “La nostra famiglia ribelle”, edito Garzanti, di Gaia Rota e Michele Cattaneo. Un libro che in realtà è una storia, una bellissima storia d’amore e di vita, una sorta di diario. Una storia che ogni giorno Gaia e Michele condividono sul loro blog e sulla loro pagina Instagram, “latendainsalotto”, che da oggi seguo con estrema curiosità, e che mostra, con semplicità e delicatezza, quanto sia bella la loro “famiglia ribelle”.

IL ROMANZO

Genere: Narrativa Contemporanea
Data di uscita: 31 Gennaio 2019
Prezzo cartaceo: 16,90€
Prezzo ebook: 9,99€

Quotidiane emozioni e straordinarie tradizioni di una famiglia: Latendainsalotto. Perché essere felici è una scelta. Ma non una scelta scontata. Perché «ribelle» non è chi cambia le cose decidendo di distruggerle ma, piuttosto, chi cerca di rivoluzionarle in meglio. E questa è una famiglia ribelle. Che trova sempre il motivo per brindare alla vita, festeggiando ogni piccola cosa bella. Alzando al cielo due bicchieri di birra buona, una spremuta d'arancia e un biberon di latte caldo. Sentirsi una famiglia significa stare insieme, collezionare ricordi e sensazioni che, quando il sonno non arriva, si trasformano in un soffice cuscino. Significa esserci sempre l'uno per l'altro, al di là del tipo di legame che ci unisce e che, a volte, può non essere di sangue, ma solo di cuore. Così è stato per Gaia e per Michele, che si sono innamorati e non hanno avuto paura di intraprendere un viaggio a tre, perché con loro c'era Lavinia, la bimba di Gaia, nata da una precedente relazione. Non hanno avuto paura di affrontare i pregiudizi verso una famiglia «diversa», fiera della propria unicità, ma consapevole dell'importanza delle tradizioni. Perché con Lavinia si può girare l'Europa zaino in spalla, ma è sul divano che le coccole hanno il loro vero sapore. Perché Gaia, con una tenda improvvisata in salotto, è capace di creare un mondo magico e Michele ha una soluzione per ogni problema. E la manina di Lavinia è sempre lì, a unirli ancora di più. Conquistare la sua fiducia non è stato facile, per Michele: capricci e musi lunghi sono durati finché Lavinia gli ha permesso di rimboccarle le coperte e farsi chiamare «Mimi». Accanto a Michele, Gaia è riuscita a zittire la vocina che le ricordava i fallimenti passati e ha capito che casa è dove ci si sente davvero sé stessi. Forti di queste certezze, Gaia e Michele hanno intrapreso una nuova avventura con la nascita di Brando, che ha sparigliato le carte rendendo tutto più speciale. Perché essere genitori non significa cambiare sé stessi per i figli, ma lasciarsi accompagnare da loro, giorno dopo giorno, per diventare grandi insieme. Le storie di Gaia, Michele, Lavinia e Brando hanno conquistato social e stampa con la pagina Latendainsalotto.

Perché “ribelle” non è chi cambia le cose credendo di distruggerle ma chi cerca di rivoluzionarle in meglio. E questa è una famiglia ribelle.
Gaia incontra Michele dopo aver chiuso la relazione con il padre di Lavinia, sua figlia, nel momento di massimo rifiuto del genere maschile. Gaia è una mamma single, impulsiva, testarda e piena di paure ed insicurezze, che vede nella piccola Lavinia il centro del suo mondo; si sa che i figli sono proprio quello che resta sempre e per sempre, anche quando tutto il resto se ne va.
Gaia e Michele cominciano a frequentarsi e come si può immaginare si innamorano. Non senza mille dubbi e quesiti però. Gaia è dubbiosa nei confronti di Michele, l’amore può anche fare male, deve imparare a fidarsi di lui e ha paura, perché la storia appena finita le ha lasciato quell'amaro in bocca che non se va, quel timore di essere abbandonata di nuovo. 
Perché quando la vita ti mette alla prova una volta sembra che lo voglia fare per sempre.
Michele non è da meno, anche lui ha paura, paura di non essere in grado di conquistare la fiducia di Lavinia, che davanti a lui resta sempre impassibile. È consapevole di non essere il padre biologico e di non poter in nessuno modo sostituirsi a lui, però ama Gaia, nonostante lei sia l’esatto contrario della persona che ha cercato come compagna, e di conseguenza ama anche sua figlia.
È il tempo però a dare ragione ad entrambi. 
Gaia capisce che Michele è proprio l’uomo giusto per lei, e per fortuna che non si sono incontrati anni prima! Gaia è convinta che non si sarebbero piaciuti, ad altre età non sarebbero stati “giusti” come invece lo sono adesso. C’è un tempo giusto per incontrarsi, e su questo, per esperienza personale, sono più che concorde. 
Decidono di andare a vivere insieme, e come primo ostacolo trovano i pregiudizi della gente: avere i tatuaggi ed i capelli rasta fa di Gaia e Michele i vicini di casa indesiderati, ed ecco che la casa dei loro sogni svanisce in una bolla di sapone, caparra restituita e di nuovo alla ricerca di un tetto sotto il quale abitare tutti e tre insieme. Michele sa che sarà difficile, ma lo sforzo varrà veramente la pena perché Michele diventerà, per Lavinia papà Mimi. 
C’è un bellissimo passo del romanzo dove Michele racconta di quanto Lavinia sia diventata importante per lui, la descrive come “una delle donne più importanti della mia vita” e si percepisce il dispiacere provato nell'aver perso un “pezzo” della vita di quella piccola creatura, di averla incontrata “già cresciuta”. 
Penso che nella vita non è importante avere una bella casa se poi non hai le persone con cui viverci dentro.
E in quella casa, affacciata sul lago, di estremamente bello ci sono proprio le persone. Perché Gaia, Michele e Lavinia questo sono. In più di una pagina avrei voluto essere Gaia, perché Michele è un ragazzo responsabile, che sa capirla ed ascoltarla… chi non vorrebbe al proprio fianco un ragazzo così? Per non parlare della proposta di matrimonio… ho letteralmente SOGNATO e mi sono emozionata. Forse perché anche io vorrei un giorno riceverne una… Sì, perché Gaia e Michele si sono sposati e dal loro amore è nato il piccolo Brando, fratellino di Lavinia.

“La nostra famiglia ribelle” è uno splendido romanzo a due voci, ogni capitolo viene raccontato dal punto di vista di Gaia e di Michele.
Un libro che parla di come cambia la vita dopo un figlio, di quanto le priorità nel corso degli anni vengano invertite, e soprattutto che parla di rispetto, amore, quello vero, quello di tutti i giorni e di quanto sia importante godere di tutte le piccole cose.
Chi trova sempre il motivo per brindare alla vita, festeggiando ogni piccola cosa bella. Alzando al cielo due bicchieri di birra buona, una spremuta d’arancia e un biberon di latte caldo.
Grazie Gaia e Michele perché il vostro libro è un esempio di vita.
Grazie perché a me ha fatto davvero bene al cuore (e lo dico da mamma di 3 piccoli “ribelli”)
MAGNIFICO 

Nessun commento