Buongiorno lettori e sognatori, oggi è una giornata speciale perchè è giunto il momento di parlarvi del misterioso libro "Janàsa", scritto da Claudia Zedda ed edito dalla casa editrice Condaghes.
IL ROMANZO
Data di uscita: 9 Ottobre 2018
Prezzo cartaceo: 20,00€
Pagine: 288
Nella Sardegna nuragica si incontrano sette donne. Alcune sono originarie dell’Isola, altre provengono dal mare. Tutte hanno una particolare competenza, tutte sono fedeli al culto della Madre Terra. Convivendo e creando una piccola società di donne, aiuteranno il villaggio che sorge poco distante dalla loro dimora a prosperare. Le doti delle protagoniste suggestioneranno la popolazione che inizierà lentamente a considerarle maghe, sacerdotesse, guaritrici, veggenti, donne a metà strada fra l’umano e il divino, creando nel tempo il mito di quelle che ancora oggi sull'Isola sono chiamate Janas.
Ho voluto leggere questo libro inizialmente perché da alcuni anni ho cambiato la mia residenza
spostandola dalla caotica Milano alla più solare ed accogliente Cagliari, città
da cui la nostra storia ha inizio; quindi ho deciso di "renderle
omaggio" per la sua ospitalità.
Una delle cose che ho constatato subito vivendo in
Sardegna è l’ammirevole attaccamento che i sardi hanno per la loro terra;
questo rapporto di amore verso le proprie tradizioni e la natura non è un
fenomeno prettamente culturale ma si spinge ben oltre, non è solo un profondo
rispetto verso la propria terra natia ma è una sorta di venerazione e profonda
gratitudine verso ciò che li ha resi orgogliosi delle proprie origini: a volte
può risultare complicato da capire ma è quello che si nota subito, è un’isola straripante
di belle e genuine emozioni.
Janàsa mi ha dato l'occasione di capire più a fondo dove
è nato quel sentimento tanto forte di un popolo per questo territorio che tanto
offre oggi e che in passato ha regalato una gloriosa storia con le sue
testimonianze.
Questo libro potrebbe dare la sensazione di essere un
libro fantasy ma in realtà, approfondendo la storia antica della Sardegna, si
avrà la netta sensazione di essere incapaci di distinguere la realtà con
l'immaginazione dell'autrice riportata in queste pagine.
Partiamo dicendo che una nonna cagliaritana di nome
Annita inizia a raccontare una storia antica alla nipote Piera perché vuole
lasciarle un messaggio di speranza in un periodo difficile come quello della
seconda guerra mondiale, dove Cagliari è stata bombardata pesantemente e dove
tutti soffrivano sia per la fame che per la poca fiducia in un futuro migliore.
E' una storia antica, ambientata nel sud della Sardegna prima della nascita di
Cristo; il periodo è quello nuragico dove
in tutta la regione vi sono numerosi villaggi e un gran numero di edificazioni
in pietra naturale. Quest'isola è abitata dalla popolazione locale che però
viene a contatto con mercanti presumibilmente fenici ed altre popolazioni
africane: da qui che si inizia a raccontare la storia di Janàsa e delle sue
sorelle.
Ma chi sono queste donne misteriose ed incantatrici?
Posso dire che tutto non nasce con Janàsa, la "bithia"
della nostra storia, prescelta dalla Madre Terra Ikùssa per guidare un gruppo
di sacerdotesse, ma ha origini ben più lontane, sin dalla creazione del mondo e
ha lo scopo di mantenere l'equilibrio tra natura e uomo, e per questo delicato
compito sono state incaricate sette donne dalle capacità straordinarie.
Sono figure femminili
con una veste rosso sangue, con il corpo dipinto di bianco, che si muovono tra la
natura come fantasmi, che custodiscono i segreti della vita e della morte, che
vivono tra le pietre che danzano, incantatrici di una bellezza surreale che
hanno giurato assoluta fedeltà alla Madre Terra rinunciando così anche ai
piaceri della carne.
Potremmo oggi definirle streghe, sacerdotesse o
persino anime possedute da un'entità extraterrestre ma loro in questa storia
sono il passato, il presente e il futuro di ogni cosa.
Ciò che più affascina in questo libro è la continua
ricerca di noi lettori del sapere, si ha la voglia di conoscere ogni segreto
che le nostre protagoniste custodiscono e la storia pian piano ci coinvolge in
un evolversi di accadimenti che ci faranno confondere ed è proprio questo che
mi ha fatto impazzire: cosa è fantasia e cosa si può ritenere non impossibile?
Sicuramente ognuno di voi lettori quando verrà in
vacanza in Sardegna vorrà andare a tutti i costi a vedere la Sella del Diavolo
a Cagliari e mentre si incamminerà verso la sua vetta non potrà fare a meno di
nutrirsi dei profumi delle erbe selvatiche, di cercare in ogni anfratto qualche
traccia lasciata dalle sette sorelle e soprattutto da lassù ammirare il mare,
farcendosi baciare dal Maestrale.
Devo ringraziare Claudia Zedda per il glossario pubblicato
alla fine del libro perché altrimenti
avrei dovuto chiedere a mio marito la traduzione di alcune parole; consiglio
però a voi lettori di sforzarvi di ripeterle a voce alta perché sono di una simpatia
estrema e fanno parte oramai della quotidianità dei cagliaritani.
Vi lascio andare in libreria per acquistare questo
libro ed anche con queste parole di Nemok rivolte a Janàsa in un momento
cruciale:
L'equilibrio non esiste. E' una favola inventata per tenerci al nostro posto. Nessuno può mantenere l'equilibrio perché la vita non è equilibrio. La vita è vette e abissi, tanto cielo e poca terra, rare donne sacre come te e molti uomini profani come me, luna fredda e sole caldo, la vita è un incredibile e perfetto caos.
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