[REVIEW PARTY] UN MALEDETTO LIETO FINE - BIANCA MARCONERO - NEWTON COMPTON EDITORI


Buongiorno Sognalettori! In questi giorni, assieme a molti altri blog, stiamo festeggiando con un Review Party di gruppo l’uscita del nuovissimo libro appena uscito “UN MALEDETTO LIETO FINE” di Bianca Marconero, pubblicato dalla casa editrice Newton Compton.
Ed oggi tocca a Diario di un sogno.

Bianca Marconero è lo pseudonimo di una scrittrice di Reggio Emilia. Ha lavorato come redattrice per periodici per ragazzi e poi è approdata alla scrittura creativa. Già autrice di una saga fantasy, con la Newton Compton ha pubblicato La prima cosa bella, L’ultima notte al mondo, Ed ero contentissimo, Un altro giorno ancora e Non è detto che mi manchi, ottenendo un grande successo.

IL ROMANZO

Genere: Contemporary Romance
Data di uscita: 07 Febbraio 2019
Prezzo cartaceo: 9,90,90€
Prezzo ebook: 2,99€


Agnese ha diciannove anni, è la figlia di un senatore piuttosto influente e ha ricevuto un'educazione rigida. Nonostante la sua passione per l'arte, infatti, ha messo i sogni nel cassetto e si è iscritta a giurisprudenza. È la classica ragazza ricca, perfetta, composta e fredda, ma che dentro nasconde le sue insicurezze. Dopo la morte della madre, ha dovuto salvare le apparenze per ordine del padre e da anni non mostra a nessuno i suoi veri sentimenti. Quando la sua incapacità di lasciarsi andare allontana il ragazzo di cui è innamorata da anni, Agnese capisce di avere bisogno di aiuto. Vorrebbe qualcuno che le insegni a essere meno impacciata, e Brando, il suo fratellastro appena acquisito, sembra proprio la persona giusta al momento giusto. Peccato che il bacio che i due si scambiano per "prova" sia lontano anni luce da un esercizio senza conseguenze. E improvvisamente le lezioni di seduzione sono complicate dai sentimenti... Brando saprà insegnare ad Agnese che la lezione più importante di tutte è lasciarsi andare alle emozioni?

Roma, ai giorni nostri: in un quartiere ricco, precisamente in una villa enorme e lussuosa, Palazzo Altavilla, situato in un lotto del Parco di Villa Borghese. In questa grandissima villa abita la altolocata famiglia Altavilla, composta dal padre Goffredo (un senatore) e dalla figlia quasi 19enne Agnese.
La dolce moglie purtroppo è morta dieci anni prima, quando Agnese era solo una bambina, ma nonostante la sua mancanza si faccia sentire molto per la ragazza, la cosa pare non essere condivisa troppo dal senatore (55 anni) il quale, già da due anni, si è risposato con la giovane, esile e delicata Isabella (38 anni, vedova Serristori). Fin qui tutto bene… se non si conta il fatto che Isabella abbia già un figlio di quasi 22 anni, Brando Serristori, e che anche lui viva da due anni a Palazzo Altavilla.
Tanto Goffredo ed Agnese sono persone che si comportano alla lettera con tutte le rigide regole dell’etichetta, tanto Brando e sua madre sono due persone semplici, per nulla con la puzza sotto il naso e anzi Brando non smette di contestare il loro stile di vita altezzoso, il loro sfoggio della loro ricchezza ostentata e i continui rimproveri da parte del senatore sui modi umili di Brando.
Che tra il patrigno ed il figliastro non corra buon sangue è ben chiaro fin da subito.
Quel che invece è il rapporto tra i due fratellastri è un po’ più complicato. Per due anni Agnese non ha perso occasione di giudicare e criticare i modi di fare di quel “debosciato” di Brando, dal canto suo Brando non ha mai provato interesse nemmeno umano per quella viziata della sorellastra.
Almeno fino a quando le cose non si complicano… e si complicano parecchio!!

L’amore platonico di Agnese per il giovane e più grande Mattia Degli Innocenti, specializzando in medicina e “grande amore della sua vita”, viene all'improvviso stracciato da un imprevisto… che le viene sbattuto in faccia dal migliore amico di Mattia, Lucio Barberini (24 anni) laureando in legge e figlio di uno dei maggiori avvocati di Roma. Quel che caratterizza Lucio però è la sua spiccata indole malvagia: si nutre delle disgrazie altrui ed è un pericoloso manipolatore. Proprio per questo motivo lo smacco pesa doppiamente alla giovane Agnese, perché vedersi rifiutata e derisa è un conto, ma se a farlo è quel malvagio di Lucio, che continua a rinfacciarglielo ogni qual volta si incrociano per strada, è un altro paio di maniche!
Per questo Agnese si mette in discussione e, in una maniera forse un po’ troppo improvvisa ed esagerata, vuole correre immediatamente ai ripari… ma mai si sarebbe immaginata di andare a chiedere un favore al fratellastro, che ha quasi ignorato da quando ha messo piede a casa sua!
Agnese è minuta, ha i capelli biondi, le lentiggini, due grandi occhi azzurri ed è una ragazza molto carina… peccato che abbia un grande difetto: non si lascia mai prendere dalle emozioni e maschera ciò che prova da talmente tanto tempo da essere diventata fredda. E Brando lo nota subito.
Sto salendo dalla scalinata di servizio quando passo davanti alla porta di Agnese e, come sempre, rallento fino a fermarmi.  Agnese è un altro essere umano plasmato dal senatore. È la figlia ideale. Brava a scuola, disciplinata, dotata di buonsenso. Ha una ridotta capacità emotiva, ed è altamente addestrata a tenere per sé quello che prova. Tuttavia la sera in cui mi ha beccato qui con Claudette aveva pianto.
L’idea assurda che viene in mente ad Agnese inizialmente infastidisce Brando, ma Agnese è tenace e sa far leva su qualcosa che a Brando potrebbe decisamente fare comodo; anche se gli imprevisti di ogni tipo sono sempre dietro l’angolo. 
Ci sono rivelazioni, come l’attrazione per un altro essere umano, che ti colpiscono alla nuca senza preavviso.
Quel che Agnese non ha messo in conto è che il fratellastro sia molto più di quel che lei vede: Brando non è solo un ragazzo più alto di lei di una ventina di centimetri, capelli biondi da surfista, due grandi occhi verdissimi spesso truccati di nero, uno stile alla Kurt Cobain e un ragazzo che lavora fino a notte fonda.
Brando sta anche frequentando lettere all'università, canta con molta passione e suona il basso con la sua band (gli Urban Knights) di amici fidatissimi Pier, Spillo e Giamaica, ed ha anche un modo molto introspettivo di affrontare la vita.
Solo quando Agnese si renderà conto in che cosa si sia invischiata, sarà troppo tardi. O forse no?
Devi tenere conto degli spigoli, delle delusioni che ti dà, dei gesti che sorprendono, nel bene e nel male. Non è una simulazione a tavolino, in cui costruisci il ragazzo ideale, e immagini ogni frase della vostra favola.
La realtà è più sporca, imperfetta. Più magica, anche. Con i sogni ci si fissa, della realtà ci si innamora.

Se non avete letto gli altri libri scritti da questa autrice non vi spaventate, perché avete due possibilità: correre subito a leggerli, oppure affrontare di petto “Un maledetto lieto fine” senza pregiudizi, a briglie sciolte.
Vi confesso che le tematiche trattate tra le pagine di questo libro possono risultare in alcuni punti un po’ scioccanti e forti, ma ciò non trascende dal fatto che la scrittura coinvolgente e decisamente attenta dell’autrice porti il lettore a seguire le vicende con interesse e curiosità.
Nelle frasi e nei capitoli – che si alternano nella narrazione tra il punto di vista di Agnese e quello di Brando – si percepisce la passione dell’autrice per la scrittura e per la musica (nota che già si intuiva negli altri libri scritti dalla Marconero), ed è forse questo il motivo che coinvolge l’attenzione del lettore nella lettura, anche in quelle parti più dure. A prescindere da quello che succede nella storia, la voglia di leggere e di andare avanti capitolo dopo capitolo, porta chi legge a voler arrivare presto alla fine del libro, proprio per sapere cosa succederà.
Non vi faccio spoiler né vi anticipo nulla, ma posso assicurarvi che i personaggi subiranno una sorta di evoluzione, non rimarranno fermi nelle “etichette” iniziali e le vicende li scuoteranno per bene, come è successo anche a me mentre leggevo il libro.
A differenza di altre mie letture, in questo caso non ho un personaggio preferito tra i protagonisti di questo libro, ma posso dirvi che sarei curiosa se l’autrice decidesse di scriverne un seguito… Sia chiaro, il libro è autoconclusivo, ma a parere mio il finale potrebbe avere degli sbocchi di continuità o magari l’intento dell’autrice è proprio quello di lasciare che siano i lettori a vagare con la fantasia e ad interpretare il finale come meglio ritengono opportuno.
Sono certa che tra i lettori del blog ce ne siano molti che conoscono già la penna di Bianca Marconero, quindi cosa aspettate? Lasciatemi qui sotto un commento, sono curiosa di sentire il vostro parere! ;-)
Buona lettura!

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