Buongiorno Sognalettori oggi voglio parlarvi di un libro fantastico, "Oltre il bosco" , edito da Rizzoli che ringrazio per la copia.
IL ROMANZO
Genere: Horror
Data di uscita: 12 Febbraio 2019
Prezzo cartaceo: 17,00€

Prezzo ebook: 5,99€
Alice non ha mai avuto una casa. Da sempre, lei e la madre Ella sono perennemente in fuga, perennemente in cerca di qualcuno che le ospiti per sfuggire alla sfortuna nera che le perseguita. Sullo sfondo la figura affascinante della nonna, Althea Proserpine, che Alice non ha mai conosciuto e che Ella non vuole nemmeno nominare: misteriosa e seducente autrice di una raccolta di racconti neri fuori catalogo ma ricercatissimi dai collezionisti, vive da anni reclusa ad Hazel Wood, una villa celata in mezzo a un bosco ignoto, sfuggendo alla curiosità dei fan. Quando Ella viene rapita, ad Alice non resta che andare alla disperata ricerca di dove sia Hazel Wood.
C’era una volta...ecco la frase magica di tutti noi
sognatori. Basta questo incipit e si aprono scorci di paesaggi cosi vividi da
far impallidire ogni altra realtà . Basta una passeggiata e si svelano movimenti
strani, brillii non provocati dal sole, e vi giuro si scorgono ombre
ridacchianti sfrecciare veloci. Ogni sognatore lo sa. Esiste un modo oltre, che
le fiabe raccontano, fatto di ombre oscure e di meraviglie terrificanti. Terribilis
losust ist iste. Cosi cita la famosa frase presente in tante chiese sparse
in Italia e in Europa, est porta coeli et domus dei. Vi siete mai
chiesti il significato di Terribile? Per la nostra odierna lingua è solo un
modo per spaventare i bimbi e impedirgli di fare sciocchezze o atti ribelli,
ogni infrazione del dogma o del tabù ha conseguenze terribili. Ebbene vi svelo
un segreto: terribile significa degno di riverita meraviglia. E l’altro mondo,
il regno dei faerie o semplicemente oltre il bosco è questo. Meraviglia incanto
e abisso.
Tutto assieme in leggi che non sono capibili ai nostri sensi umani.
Altra storia. C’era una volta un certo abate protestante, devoto e nativo di
quelle belle campagne scozzesi che sembrano uscire da un libro vittoriano, funestate dai rigori invernali dalla pioggia
e dalla forza degli elementi, e ambiente adatto a storie incredibili, di
principesse gelide, fate crudeli e folletti dispettosi. Si chiamava Robert Kirk
ed è l’autore del libro che fa da sfondo a quello della Albert ossia il regno
segreto. Perché dico fa fondale? Perché nel regno segreto Kirk racconta la
verità degli esseri magici, scaturiti dalla fantasia e della tradizione di ogni
tempo e di ogni epoca. E non erano elfi fate, coboldi come quelli che la Disney
ci ha restituito edulcorandoli dai lati più tenebrosi. No. L’altro mondo raccontato
da Kirk è fatto di crepuscolo, di esseri dalal eticità dubbia se paragonata
alla nostra, sfrenati e quasi amorali quasi crudeli e impegnati a giocare con
quegli umani cosi alieni, ma cosi interessanti poiché in fondo siamo noi a
stringere un forte legame con la loro evanescenza. E’ grazie a noi che il regno
segreto diviene reale, tanto da aver rapito il nostro abate. Il mondo altro non
è luminoso o meglio non come noi intendiamo luminosità . E’ ombra e nero ma un
nero lucente, è fatto di vita e di magia. E’ intessuto da rami che hanno una
brillantezza diversa dalla nostra, quasi pallida come è pallida la luna. Tutto
scuro, tutto opalescente e al tempo stesso vivido. Cosi come ci appare il mondo
del libro Oltre al bosco. Un portale in cui sprofondare con una strana gioia e
bramosità in un reame fatto di intricati legami con il nostro fatto di oscuritÃ
eppure cosi seduttivo. E’ il luogo da cui la tradizione e i racconti, le
leggende, i nostri archetipi prendono forma e si riversano nella mente elastica
e fragile dei narratori di storie. E il racconto diviene carne tanto che chi è
toccato da questo miracolo viaggia assieme a loro. Si siedono con te
sull’autobus, prendono un te e capisci che sono loro perché lasciano un profumo
di bosco sui tuoi vestiti. Sfuggenti flebili, sono il mondo vicino a noi, il
passaggio da un regno all’altro, in cui far transitare istinti primordiali e
una strana soffusa sete di incanti. Non sono certo quelli tipici della fiabe
educatrici dei fratelli Grimm. Anzi. Hanno il sapore sanguinario dei racconti
celtici, delle narrazioni delle notti di Samahin. Hanno il rumore di denti che
stridono, i ghigni di esseri selvaggi, così come in fondo siamo noi, prima che
la civiltà ci desse un contegno. E non possiamo non essere attratti nelle notti
gelide di natale dalla caccia selvaggia, dalla vendetta delle Salighe le fate
dei racconti delle dolomiti. Esseri bianchi dai dentini aguzzi ma dal sorriso
seducente. Tutte le storie presenti dentro questo libro, sono le storie che mi
hanno cresciuta. Anche io viaggiavo in quell’universo nei miei sogni e tentavo
dare un finale diverso ogni volta a me stessa e alla mia vita. E il cammino
iniziatico che racconta la Albert è questo: diventare non più soggetto ma
oggetto di ogni racconto. Creare alternative nei finali, crearsi da soli e
uscire dal mondo delle idee per divenire azione e presenza. Eppure, abbiamo
bisogno di quel legame antico con il regno d'oltremondo. Perché noi nutriamo
lui è vero con la nostra vitalità . Ma d'altro canto, senza le storie di quel
luogo noi non saremmo che marionette. Non saremmo che gusci vuoti. Del resto
ogni libro sarà portale, e da quel portale noi possiamo immergerci in quel
mondo spaventoso ma cosi poetico.
Oltre il bosco è un libro che vi consiglio di leggere per tutta una serie di motivi che mi hanno portata a divorare questa storia:
- i personaggi, descritti alla perfezione
- l'ambientazione
- i temi affrontati e i vari significati nascosti che vi invito a scoprire.
Potrei raccontarvi tutta la storia, dirvi che si apre con la descrizione dei tre personaggi principali che sono Althea(la nonna) scrittrice de "i racconti dell'oltre mondo" , Ella la figlia e Alice la nipote e che tutte sono legate dalle fiabe. Ella e Alice scappano per tutta l'America perchè sono convinte di essere perseguitate dalla sfortuna e per scappare da Althea. Alice cresce nella convinzione che la nonna sia malvagia e questa vita in continua fuga la porta a soffrire e ad avere attacchi di rabbia. Lei non si sente parte del mondo in cui vive, si sente estranea. Scelgo di non dirvi altro perché questa storia merita di essere letta da tutti, quindi mettetevi comodi e godetevi il viaggio alla scoperta di Hazel Wood e dei suoi abitanti.
Leggere questo libro mi ha procurato
nostalgia intesa di quei sogni di bambina. E ho scoperto che, nonostante il
caos di una vita quasi meccanica, io sono sempre e resterò sempre una protagonista uscita dall’incantesimo di una filatrice di storie che mi ha
semplicemente permesso di crescere e maturare qua, in questo difficile mondo,
restando però capace di sognare ancora, nonostante le rughe e l’età . Ed emozionarmi quando il sole scende a picco illuminando il mare.
Forse possiamo cambiare i finali. Ma non possiamo e non
dobbiamo smettere di sentirci esseri magici, in vacanza in un mondo che non è
nostro, ma che possiamo colorare. Con le storie.
Lasciatevi
cadere oltre il bosco. E affrontare ogni prova, coscienti che troverete molto
di più di quanto perderete: voi stessi e la capacità ,semplice e meravigliosa,
di raccontarvi il vostro finale.

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