[REVIEW PARTY] LA MUSA DEGLI INCUBI - LAINI TAYLOR - FAZI EDITORE



Buongiorno Sognalettori! Oggi, per festeggiare l’uscita del secondo libro della duologia, assieme ad altri blog, Diario di un sogno partecipa al Review Party de “LA MUSA DEGLI INCUBI” dell’autrice americana Laini Taylor, pubblicato in Italia dalla casa editrice Fazi per la collana LainYA.
Voi avete letto il primo libro “IL SOGNATORE”? 

Trovate la mia recensione qui: RECENSIONE IL SOGNATORE

Cosa ne pensate? E chi di voi non vede l’ora di leggerne il seguito? Lasciatemi un commento con i vostri pensieri sotto al post, grazie! 😉

Laini Taylor
È nata nel 1971 a Chico, in California. Con la trilogia La chimera di Praga ha conquistato migliaia di lettori e convinto la critica più esigente, affermandosi come la più raffinata scrittrice fantasy adult americana. La Musa degli Incubi è il seguito de Il Sognatore (Fazi Editore, 2018), primo capitolo della dilogia. Laini Taylor vive a Portland, in Oregon, con il marito, l’illustratore Jim Di Bartolo, e la figlia Clementine.


IL ROMANZO


Genere: Fantasy
Data di uscita: 14 Febbraio 2019
Prezzo cartaceo: 15,00€
Prezzo ebook: 7,99€


La peggiore paura degli abitanti di Pianto si è concretizzata: nella minacciosa fortezza di mesarzio i figli degli dèi sono ancora vivi. Sarai è diventata un fantasma, mentre il Sognatore ha appena scoperto di essere lui stesso un dio dalla pelle blu, l’unico capace di fronteggiare l’oscura Minya, animata dall’implacabile desiderio di vendetta nei confronti degli umani che massacrarono la sua gente. Lazlo si troverà di fronte alla più impensabile delle scelte: salvare la donna che ama oppure tutti gli altri. Ma inquietanti misteri dimenticati chiedono di essere risolti: da dove sono arrivati, veramente, i Mesarthim, e cosa ne è stato di tutti i bambini nati nella fortezza durante il dominio di Skathis? Quando i portali dimenticati si apriranno di nuovo, mondi lontani diventeranno pericolosamente vicini e un inatteso, potente nemico arriverà deciso a spazzare via le fragili speranze di tutti, dèi e umani. Sarai, la Musa degli Incubi, conoscitrice di ogni genere di paura fin da quando aveva sei anni, sarà costretta ad affrontare orrori che neanche immaginava e ad andare oltre i suoi stessi limiti: l’esperienza le ha insegnato che l’odio e il terrore sono sentimenti facili da provocare. Ma come si fa a rovesciare l’odio, a disinnescare la vendetta? È possibile salvare i mostri, piuttosto che annientarli? In questo atteso seguito del bestseller Il Sognatore va in scena lo scontro tra distruzione e salvezza: La Musa degli Incubi conclude in modo epico l’acclamata dilogia di Laini Taylor.


Dopo tutte le innumerevoli ed inimmaginabili avventure che nel primo libro ci hanno fatti addentrare piano piano nel mondo fantastico realizzato dalla mente dell’autrice, giungiamo con enorme trepidazione alla lettura di questo secondo libro della duologia fantasy.
Nel primo libro abbiamo conosciuto i protagonisti principali: il giovane ventenne orfano Lazlo Strange – cresciuto sotto la rigida educazione dei monaci, ma poi diventato quello che è adesso grazie alla sua enorme passione per i racconti e le storie… che per la maggior parte delle sue ricerche e conoscenze si sono rivelate incredibilmente vere – e la semidea Sarai – figlia di Isagol, la Dea della Disperazione e dell’umano Eril-Fane, detto il Massacratore degli Dei – di 17 anni dalla pelle azzurra, i capelli rosso ruggine e l’incredibile abilità di poter entrare nei sogni degli uomini quando dormono e di poterne prendere il controllo.
Proprio per questo suo potere, Sarai è stata soprannominata “Musa degli incubi” dagli altri quattro abitanti della Fortezza, anche loro semidei: Feral (17 anni) soprannominato “Ladro di Nubi” grazie alla sua abilità di richiamare tutte le nuvole, le tempeste e i fulmini, Ruby (15 anni) una giovane e focosa ribelle dagli scuri capelli selvaggi con il potere di infiammarsi e di bruciare tutto ciò che tocca, e per questo chiamata “Falò”, Sparrow (16 anni) tranquilla e pacifica, sempre coi capelli intrecciati e ornati di fiori e chiamata “Strega Orchidea” per il suo potere di far crescere le piante, e la piccola ma terribile Minya (dall'aspetto di una bimba di 6 anni, in realtà è la più grande del gruppo ed ha più di 21 anni) dalla voce squillante, capricciosa e sempre sporca, con gli occhi grandi come i bambini ma privi di quella tipica innocenza infantile. Minya infatti ha il potere di catturare ogni fantasma di persona appena morta che le capiti a tiro, di bloccarlo in una sorta di limbo e di poterlo manovrare a suo piacimento, come se fosse una bambola… ed è proprio attraverso quello che fa fare ai “suoi” fantasmi che si percepisce la vera essenza di Minya: un odio e una malvagità tali che la logorano dentro da quando ha assistito al Massacro degli Dei nella fortezza… ed è per questo che lei prova un’assetata ed incontrollabile sete di vendetta verso gli uomini, proprio perché ha assistito alla carneficina e ricorda tutto come se fosse ieri.

Grazie alle dettagliate descrizioni delle parti riguardanti il gruppetto di semidei, la Taylor ci ha fatto scoprire cosa sia la Fortezza di Mesarthim: un’immensa e mastodontica costruzione a forma di serafino con le braccia e le ali spiegate, posta sopra la città di Pianto, fluttuante e allo stesso tempo immobile su nel cielo, tanto grande da lasciare costantemente all'ombra l’intera città. La particolarità di questa fortezza è il materiale di cui è fatta: il mesarzio, ovvero una sostanza che non esiste sulla terra, un metallo blu abbagliante, e allo stesso tempo così liscio da sembrare quasi fluido, freddo e indistruttibile.
Da sempre tutti gli uomini hanno avuto il terrore di chi abitasse in questa enorme fortezza e di loro sapevano ben poco…
Sapevano che Mesarthim significava “servitore”, anche se quelli non erano servitori comuni.
… ma soprattutto sono ben consapevoli di un altro fatto inspiegabile e allo stesso tempo sconcertante, ovvero che ogni divinità possedeva abilità incredibili e diverse e che ne nascevano sempre di nuove, grazie a continui “incroci”.
Di tutti i talenti dei Mesarthim – e ne esistevano troppi per poterli contare; nuove, continue mutazioni nell'indice delle magie, in continua espansione – uno era quello supremo. Ogni individuo nato nel mondo di Mesaret possedeva un’abilità quiescente che si sarebbe risvegliata al tocco del metallo divino – così veniva chiamato il prezioso elemento blu, il mesarzio. Ma, su milioni di individui, soltanto in pochissimi possedevano l’abilità suprema: manipolare il metallo stesso. Quei pochi erano chiamati Fabbri, perché sapevano lavorare il mesarzio così come i normali fabbri sapevano lavorare i metalli normali, anche se loro non usavano fuoco, incudini e martelli, ma le proprie menti. Il mesarzio era la sostanza conosciuta più dura in assoluto. Era perfettamente resistente al taglio, al calore o agli acidi. Non poteva nemmeno essere scalfito. Ma per la mente di un Fabbro, era infinitamente malleabile e reattivo al comando mentale. I Fabbri sapevano estrarlo, fonderlo, risvegliare le sue stupefacenti proprietà. Potevano usarlo per costruire, per volare, per legare, al punto che sembrava una cosa viva.
Se il primo libro ci introduce in questo mondo fantastico ed elaborato, questo secondo libro ci permette di entrare nel vivo dell’azione, di scoprire alcuni segreti nascosti del passato e di tuffarsi a perdifiato nelle fantastiche descrizioni dell’abilissima autrice.
È stato un enorme piacere potermi immergere nuovamente nel mondo della città di Pianto e nella realtà dei Mesarthim, addentrarmi nel vivo dell’azione e conoscere finalmente il seguito de “Il sognatore”. Questa lettura ricchissima di particolari emozionanti, di personaggi a tuttotondo e di un’incredibile svolgimento di avvenimenti, mi ha piacevolissimamente intrattenuta, catturata e stupita.
La penna creativa, tremendamente coinvolgente e fantasiosa di Laini Taylor non solo è in grado di creare un mondo che ti sembra così reale da poterlo toccare tu stesso con mano, ma è anche  capace di catturare totalmente l’attenzione dei lettori, di farli sussultare, correre ed emozionare assieme ai personaggi descritti.
Come nel libro precedente i capitoli si susseguono ad un ritmo incalzante, affascinando, catturando e colpendo il lettore per trasportarlo fino alla fine in un turbinio di sensazioni speciali.
Lo stile semplice e diretto e la naturalezza della narrazione, ti portano a gustarti interamente il libro con una voracità incredibile, coinvolgendoti al punto tale da non farti pesare il numero di pagine… ma in fondo quando un libro ti piace talmente tanto, l’importante è che questo ti coinvolga al punto tale da non volere mai che la storia abbia fine, no? La pensate anche voi così?
Come per il libro precedente, con mio grande piacere ho trovato sia la copertina che la traduzione del titolo molto inerenti alla versione originale.
Se come me amate la lettura, e i libri della Taylor vi affascinano al punto da divorarne le pagine con voracità, vi consiglio spassionatamente la lettura di questa duologia ed in particolare la lettura di “La Musa degli Incubi”, non ve ne pentirete!!
Buona lettura!!

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