[Review Party] La chimica dell'odio - Carme Chaparro - SEM EDITORE


Buongiorno Sognalettori!
Oggi vi parlo di un thriller che mi ha coinvolta e appassionata moltissimo fin dalle prime pagine. Si intitola La chimica dell’odio e l’autrice è la giornalista e scrittrice spagnola, Carme Chaparro.
Questo libro è il secondo a far parte della serie “Ana Arèn" dal nome della meravigliosa protagonista. “Non sono un mostro” è stato il primo, sempre edito da SEM.

IL ROMANZO

Genere: Thriller
Data di uscita: 31 gennaio 2019
Prezzo cartaceo: 19,00€
Prezzo ebook: 7,99€


È la vigilia di Natale, ma per l’ispettrice capo Ana Arén non c’è tregua, deve affrontare una difficile sfida: l’omicidio di una delle donne più famose di Spagna. Il corpo di Mónica Spinoza, duchessa di Mediona, viene trovato disposto al centro di una macabra composizione: intorno ha due cerchi, il primo di gioielli e l’altro di rifiuti, come se l’assassino avesse compiuto un rituale. La duchessa, protagonista del jet set internazionale e celebrità da rivista patinata, ha tre matrimoni alle spalle. Il primo con un calciatore, poi con un uomo d’affari milionario e, infine, con un nobile da cui ha ereditato un favoloso patrimonio. La polizia cerca una pista anche tra alcuni suoi amici “illustri” con scarsi risultati: il presidente del Barcellona, il viceministro degli Interni, un famoso presentatore televisivo, il capo del protocollo della Casa Reale. Ci sono molti potenziali assassini, dai suoi figliastri alla sua lunga lista di amanti. Chi di loro odia di più la duchessa? Poco dopo Natale, in un ospedale di Madrid, precipita un montacarichi dal sesto piano e muoiono quattro persone. L’ispettore si trova ad affrontare due indagini impegnative: l’assassinio della duchessa e l’incidente dell’ascensore. Due casi in apparenza indipendenti ma che trovano un collegamento inaspettato e che ricadono entrambi sotto la responsabilità della squadra in cui Ana non conosce nessuno e dove nessuno si fida di lei; l’investigatrice dovrà condurre l’indagine quasi da sola, ostacolata dal suo capo, schiacciata dalla pressione mediatica sul caso della duchessa che occupa le prime pagine. Carme Chaparro, alternando i punti di vista e la narrazione in prima, seconda e terza persona, costruisce una storia formidabile; un’indagine che avanza grazie agli ultimi gadget digitali. Un thriller ‘moderno’, che trasuda passione.

Ammetto di essermi innamorata subito di Ana, e quando ho detto fin dalle prime pagine non ho usato un luogo comune!
“Dagli assassini si impara che, a pezzi, tutto si trasporta meglio. E a pezzi si era tagliata Ana Arén davanti alla bara di sua madre”.
Ana è una bimba di sei anni, quando le ammazzano la madre incinta del suo fratellino. E proprio davanti a quella bara, prometterà di trovare le risposte a questo brutale assassinio e vendicarsi.
Nel frattempo gli anni passano e lei diventa Ispettrice capo della Polizia alla omicidi. Ana è una donna forte, determinata in un ambiente lavorativo ostile, misogino e maschilista e quando rientra al lavoro dopo una brutta crisi depressiva, si ritrova a dover indagare sul misterioso omicidio della duchessa di Mediona ,Monica Spinoza, ritrovata morta in casa sua, completamente nuda e circondata da due cerchi vicino al suo corpo, uno di gioielli e uno di spazzatura.
“Degli assassini si impara che la paura puzza. Ci espone, ci rende vulnerabili. La paura è un delicato calice di cristallo che cade, così fragile che lo si sente andare in pezzi molto prima che si frantumi a terra. Concretamente, questa paura ora stesa sul pavimento di una stanza immensa fino a poche ore prima era stata una persona. E adesso, ormai cadavere, stava lasciando la sua paura in eredità “.
Passano pochi giorni e succede un'altra tragedia. In un ospedale di Madrid vengono ritrovati i corpi in decomposizione di quattro persone, apparentemente precipitati dal montacarichi partito dal sesto piano. Presto è chiaro che non sia stato un incidente ma che le persone siano state assassinate, e Ana si ritrova a dover indagare anche sul quel caso. Sarà collegato all'omicidio della duchessa o i punti in comune saranno solo delle coincidenze?
È da qui che parte lo sviluppo del romanzo, dagli ambienti della polizia descritti magistralmente così come le procedure d’indagine, gli stati d’animo dei personaggi di fronte alla morte.
L’autrice è stata impeccabile nell'argomentare tutto ciò anche in termini tecnici, senza mai annoiare e con uno stile di scrittura pulito, scorrevole e a tratti poetico. Si, poetico. Inusuale per il genere e proprio per questo bellissimo.
Vorrei dirvi che di questo libro, tralasciando la storia, mi è arrivato come un pugno in faccia tutto il dolore di Ana bambina. Ci sono stati dei pezzi che mi hanno fortemente colpita emotivamente, soprattutto perché bisogna sentire lei per capire chi sarà da grande.
“In tutte le foto da piccola Ana Arén appariva immancabilmente con un sorriso a trentadue denti e i suoi occhi, enormi e tondi, sembravano rimpicciolirsi per l’allegria. Anche se adesso non se lo ricordava. Perché tutta l’allegria era svanita quando aveva sei anni. Mai amare qualcuno che puoi perdere”.
Questa era Ana, la Ana di oggi non sorride quasi più.
La chimica dell’odio non è solo un thriller.
La chimica dell’odio è un concentrato di emozioni che ti prende e non ti lascia più.
Buona lettura!!

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