[RECENSIONE] IL FIORE DELL'APOCALISSE - LUISA COLOMBO - LEONE EDITORE


Buongiorno Sognalettori, in questo periodo piovoso sto facendo una bella scorpacciata di Thriller e oggi voglio parlarvi de “Il fiore dell’apocalisse”, il romanzo di Luisa Colombo, edito dalla Leone Editore.
IL ROMANZO

Genere: Thriller
Data di uscita: 31 Ottobre 2018
Prezzo cartaceo: 13,90€
Prezzo ebook: -


Maia Parodi torna a lavorare in questura dopo una gravidanza andata male e viene trasferita alla sezione omicidi. Una donna è appena stata ritrovata morta e l'unico indizio è un medaglione a forma di fiore con quattro petali, di cui uno dipinto di blu, rinvenuto sulla vittima. Le indagini non decollano, ma quando una seconda donna viene uccisa, Maia scopre che le due vittime frequentavano un misterioso centro esoterico e che gli omicidi potrebbero essere collegati alla teoria dei quattro elementi. Altre due persone sono quindi destinate a morire?

Dalla sinossi si percepisce che la protagonista principale sia Maia Parodi ma andando avanti con la lettura si capisce che protagonista indiscussa del romanzo è l’intuizione femminile e la forza che caratterizza le donne; in particolare quella di Maia, Anika e Giada che si trovano a combattere contro il tempo, alla ricerca di un serial killer, astuto e invisibile.
Lei pagherà al posto tuo, lei è uguale a te. Quando le guardo il viso, gli occhi verdi e i riccioli rossi, vedo te, la tua cattiveria. Perché tu sei malvagia con me, sono tutte cattive quelle uguali a te.
Donne in carriera, che amano il loro lavoro e che sacrificano pezzi di vita in nome di un ideale profondo e solido, e accomunate da un passato e da un presente tormentato e doloroso.
Maia Parodi, distrutta dopo una gravidanza andata male e in conflitto con i sentimenti che prova per Paolo, il suo compagno, torna a lavorare in questura e trasferita alla sezione omicidi, si trova subito tra le mani un caso complesso e un capo dispotico e freddo.
Anika Miller, tedesca, austera, arrogante e aggressiva è il commissario a capo della sezione omicidi; è una donna sposata e con due splendide figlie ma il rapporto con il marito è ormai logorato e rovinato dalla dedizione e dalla passione per il suo lavoro, in cui mette tutta se stessa, sottraendo tempo alla sua famiglia.
Giada Damonte è una donna separata che divide il suo tempo tra il lavoro, la piccola Samanta e Lorenzo, il suo nuovo compagno; si fa in quattro per la sua dolce bambina, laureata in psichiatria, lavora in una clinica dove segue con cura e dedizione i suoi pazienti, è consulente esterna per la squadra omicidi e collabora con il centro Namasté, un luogo frequentato da persone che hanno subito abusi o maltrattamenti e un luogo di pace e meditazione dove chiunque può trovare sostegno psicologico.
Tre donne, a cui è affidato il compito di salvare la vita di donne rapite da un uomo ossessionato dalla purificazione e dall'espiazione dei peccati, un uomo che si crede un Dio, capace di salvare le anime di quelle che lui considera peccatrici, donne senza morale e cattive.
Il centro Namasté è il fulcro di tutto e loro ne sono convinte perché il killer firma ogni omicidio con un simbolo, il fiore del’’apocalisse, che guarda caso è anche il logo del centro.
Ho fatto delle ricerche e si tratta del Fiore dell’Apocalisse, allegoria che risale al Medioevo e che significa rivelazione del divino nell'uomo. È un fiore composto dall'intersezione di quattro porzioni di cerchi che formano quattro petali e rappresentano i quattro elementi della natura: fuoco, acqua, terra, aria. Un equilibrio che sta a significare il rifiorire dell’armonia.
Le indagini sono serrate ma pochi sono gli elementi a loro disposizione, tutti hanno un alibi e nessuno ha un movente; il killer agisce con una scrupolosa e meticolosa tabella di marcia, senza lasciare tracce dietro di se, se non quel piccolo simbolo, unico dettaglio che rende possibile tracciarne un profilo psicologico.

Il fiore dell’apocalisse è un romanzo particolare, che unisce azione e suspense a una simbologia mistica ed esoterica; simbologia affascinante che mi ha portata ad approfondire la conoscenza del fiore dell’apocalisse, scoprendo così che tante sono le chiese italiane che riportano il fiore sulla loro facciata o al suo interno e che  il simbolo rappresenta non solo i quattro elementi della natura ma anche l’essenza dei quattro esseri dell’Apocalisse (uomo, aquila, toro e leone) a rappresentare l’unità del Libro della Conoscenza che scaturisce dalla molteplicità delle scritture e quindi degli elementi.
Un ambito sicuramente interessante come lo è stato cercare di comprendere il profilo psicologico del killer e studiarne insieme a Giada, Anika e Maia, ogni aspetto e particolarità.
L’autrice ha svolto un grande lavoro di ricerca, sia teorica che tecnica, per riuscire a rendere più vero possibile il romanzo e direi che ci è riuscita, non sono pochi infatti i casi di serial killer mentalmente instabili e con manie di grandezza e potere con cui poter fare un confronto.
La figura del serial killer è sempre stata controversa, molti attribuiscono i loro comportamenti proprio a disturbi mentali, altri pensano che usino l’infermità mentale come attenuante una volta scoperti ma è innegabile l’aura misteriosa che li avvolge e che spinge tanti a interessarsi di molti, purtroppo, casi di cronaca.
Luisa Colombo nel rappresentare il serial killer è stata magistrale, fino alla fine del romanzo non sono riuscita a capire chi era in realtà il colpevole, chi si celava dietro i rapimenti e gli omicidi; è stata talmente brava da far sembrare tutti i personaggi coinvolti innocenti e colpevoli allo stesso tempo.
La sua prosa è semplice e diretta, con molti punti in cui l’introspezione dei personaggi, soprattutto del killer, si è resa interessante, rendendo possibile l’immedesimazione del lettore in quella che è la fitta trama di intrighi, sotterfugi e bugie che avanzano a un ritmo incalzante fino all'epilogo.
Ho apprezzato la scelta dei capitoli brevi, un piccolo espediente per far crescere l’ansia di pari passo allo svolgimento della storia e per far si che la lettura scorresse in modo fluido e veloce, nonostante il gran numero di pagine.
Un romanzo corale sulla forza delle donne, che nonostante tutto riescono ad essere mamme, mogli, amanti e lavoratrici instancabili, perché il motore della vita è la terra, e la terra è donna!! 
Ci sarà o no un motivo per cui si dice “Madre Terra”? Rifletteteci un po’ su!

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