[BLOG TOUR] TU SEI PARTE DI ME - GARZANTI - "SIAMO NOI LA NOSTRA CASA" - #EVITA GRECO


Buongiorno miei cari sognalettori!
Prosegue il blog tour dedicato al romanzo "Tu sei parte di me" edito Garzanti in tutte le librerie dal 15 novembre, oggi tocca a me parlarvi dell'autrice Evita Greco.
La storia scritta da Evita Greco in "Tu sei parte di me" si intitola "Siamo noi la nostra casa", poche parole che hanno un valore immenso. La penna di Evita è speciale e ogni volta riesce a stupirmi per l'attenzione nella scelta di parole che hanno un significato profondo. 
La storia di Cara e Vita vi commuoverà, loro hanno un legame speciale. 
Cara non ha avuto sempre le cose facili, è una donna coraggiosa perché ha scelto di avere Vita nonostante il padre della bambina sia stato chiaro sul fatto che non voleva figli, si è data da fare per garantire alla bambina serenità. Ma le cose non sempre sono come uno se le aspetta e lei è una donna che ha bisogno di essere capita. Cerca in tutti i modi di non cedere alle difficoltà, finchè il destino arriva con una sorpresa... Carlo.
Quando nuove persone arrivano nella nostra vita, ognuno di noi reagisce in modo diverso, non si è sempre pronti a lasciarsi andare, a cambiare le nostre abitudini, a staccarsi dai ricordi e Cara probabilmente quando arriva Carlo non lo è. 
La storia che Evita Greco ci racconta è una vicenda che ruota intorno a tre parole fondamentali... COMPRENSIONE - RISPETTO - FAMIGLIA
Comprensione per le decisioni prese da chi ci sta vicino che possiamo non capire subito ma che abbiamo il dovere di comprendere senza giudicare.
Rispetto per i tempi,  che possono essere diversi per ogni persona. 
Famiglia che può arrivare all'improvviso e non necessita di tante cose per essere felice, basta l'amore e un po' di rumore come quello che fanno le cose che iniziano. 
  



Ho conosciuto la scrittura di Evita Greco con il suo primo romanzo, "Il rumore delle cose che iniziano", mi sono innamorata di Ada e Teresa. L'importanza della famiglia, il rapporto meraviglioso che lega nonna e nipote vi emozionerà, ma anche l'amicizia tra Ada e Giulia. Con questo romanzo ho capito che per ogni cosa che finisce ce n'è sempre un'altra che inizia, che non dobbiamo mai smettere di usare il nostro cuore per ascoltare ciò che ci circonda. 


Cosa faresti se la tua bambina avesse paura di andare a scuola? Cosa le diresti per convincerla a farsi coraggio? Per la sua nipotina Ada, Teresa inventa un gioco: ogni volta che una cosa bella sembra finire, bisogna aguzzare le orecchie e prestare attenzione ai rumori. Solo così si possono riconoscere quelli delle cose che iniziano. Alcuni sono semplici e hanno dentro una magia speciale: un'orchestra che accorda gli strumenti, il vento in primavera, il tintinnio delle tazze riempite di caffè ... Ma nella vita non sempre sappiamo riconoscere le cose belle. Quando perdiamo fiducia in noi stessi, quando qualcuno ci tradisce, o ci dice addio, sembra che nulla possa davvero iniziare. Ada ci pensa spesso, ora che nonna Teresa è ammalata. Nei corridoi dell'ospedale la paura di restare sola è così forte da toglierle il respiro, ma bastano due persone per ricordarle che si può ancora sorridere: Giulia, un'infermiera tutta d'un pezzo, e Matteo, che le regala margherite e la sorprende con una passione imprevista. Perché è proprio quando il mondo sembra voltarti le spalle che devi ascoltarne i rumori, e farti trovare pronta. Guardati intorno, allunga la strada, sbaglia a cuor leggero e ridi più spesso che puoi. Ogni volta che qualcosa finisce, da qualche parte ce n'è un'altra che inizia.


Evita ha una penna magica, la sua scrittura è scorrevole, colpisce dritta al cuore, emoziona con ogni parola, sembra quasi di ascoltare una melodia dal ritmo armonioso che si accorda perfettamente alle corde del nostro cuore e della nostra anima. 
Alla notizia della pubblicazione con Garzanti, non potevo credere che finalmente avrei avuto la possibilità di sognare ancora e visto le emozioni provate durante la lettura del primo romanzo ero certa che "La luce che resta" non mi avrebbe delusa. 


Il paesaggio scorre veloce al di là dei grandi finestrini. Come ogni giorno, Carlo è sul treno. Non è lì per andare al lavoro. È lì per seguire sua madre. Nel breve spazio che intercorre tra una fermata e l'altra del convoglio regionale, Filomena rivive il ricordo che le è più caro: un viaggio in moto, con il vento tra i capelli, stretta a quello che sarebbe diventato l'uomo della sua vita. Carlo è lì per proteggerla, per prendersi cura di lei. Come lei non è mai riuscita a fare con lui, ma come lui fa da sempre. Come si è ripromesso di fare sin da quando era bambino. Come fa ancora oggi, trent'anni dopo: la sua vita è come bloccata, frenata dal legame, troppo stretto, con la madre. Troppo radicato nelle pieghe del tempo. Fino al giorno in cui, su quel treno, Carlo incontra una donna, Cara, e la sua bambina. Qualcosa di magico le unisce. Un linguaggio unico, fatto di storie raccontate, di risate, di gesti semplici, di allegria. Tutto ciò che Carlo non ha mai vissuto, e che fa nascere in lui il desiderio di far parte di quell'amore, di riceverne anche solo un piccolo pezzo. Perché anche un piccolo pezzo può essere sufficiente. A mano a mano che i due si avvicinano, in Carlo riaffiorano sentimenti dimenticati da tempo. Sentimenti difficili da ascoltare o da negare. Eppure, proprio grazie alla dolcezza di Cara e di sua figlia, Carlo fa finalmente i conti con sua madre. Con l'infanzia che l'ha fatto diventare l'uomo che è ora. Con i suoi pregi e i suoi difetti. Ma soprattutto scopre un segreto sepolto nel passato della sua famiglia. Un segreto che, come una crepa, aprirà un varco nella sua anima per permettere alla luce di penetrarvi ancora. Un romanzo sull'essere madre e sul sentirsi figli. Sulle responsabilità e sui sogni. Sul prendersi cura degli altri e delle loro debolezze. Una storia dove il concetto di famiglia si allarga per racchiudere tutto l'amore possibile.

Nel suo secondo romanzo ho trovato una storia matura, forte e toccante. Un libro che affronta diversi temi che portano il lettore a riflettere. Si parla di responsabilità e sogni, dell'essere genitori e del rapporto con i figli e viceversa, l'amore e la forza che ognuno ha dentro. Con questa storia ho capito che non ci si può sentire responsabili per ogni cosa e che bisogna anche vivere i propri sogni, non ci si può annullare e accontentarsi di vedere la felicità negli occhi di chi ci circonda, si può essere felici insieme. 


TRE MOTIVI PER LEGGERE I ROMANZI DI EVITA GRECO:

1. PER LA SUA SCRITTURA POETICA
2. PER I PERSONAGGI (SARà IMPOSSIBILE DIMENTICARLI)
3. PER SCOPRIRE CHE RUMORE FANNO LE COSE CHE INIZIANO



Vi capita di restare colpiti da determinati passaggi durante la lettura? Quelle frasi che restano nella nostra testa e che ci viene naturale sottolineare (nel mio caso appuntare, trascrivere da qualche parte perché i libri sono sacri) ... Ecco le mie:
«Serve un villaggio per far crescere bene un bambino», dice un detto africano. Crescere un bambino non è una cosa che si può fare da soli. Per crescere un bambino  occorre che  il mondo rinasca di nuovo a ogni suo passo,  che si faccia spazio, perché un bambino è di tutti ed è del mondo. Lei quel villaggio non ce l’ha, non sente di averlo quando per strada capita  che Vita pianga  e la gente la guardi facendola sentire sbagliata. [LA LUCE CHE RESTA]
Vedi, Ada, prima o poi le cose devono iniziare. Sono come le strade. Tu sei lì a pensare che una stia finendo, ma in realtà è un’altra che è appena cominciata (…) Devi fare attenzione al rumore delle cose che iniziano» (…) Da allora, Ada (…) aveva imparato a stare attenta. Aveva capito che le cose, quando finiscono, lo fanno in silenzio. Mentre quelle che iniziano fanno un rumore bellissimo. [IL  RUMORE DELLE COSE CHE INIZIANO]


Per Ada ci sono rumori che meritano più attenzione di altri. Il rumore che fa un’orchestra quando gli strumenti vengono accordati, un attimo prima che il concerto inizi. Quello che fanno le foglie quando si alza il vento. E anche quello che fanno le tazzine quando i baristi le sistemano sopra le macchine del caffè.Ada sa che ci sono cose che, quando iniziano, fanno rumore. E quando sente quel rumore, si ferma e ascolta. Ascolta il rumore delle cose che iniziano. [IL RUMORE DELLE COSE CHE INIZIANO] 
 










Nessun commento