Buongiorno Sognalettori, oggi torna Paola a parlaci di un nuovo libro edito da Palabanda Edizioni, "Giorgio Asproni: vita di un ribelle" di Arianna Onidi, che ci racconta la vita di un giovane rivoluzionario della Sardegna dell'Ottocento.
IL ROMANZO

Autore/Autrice: Arianna Onidi
Editore: Palabanda Edizioni
Data di uscita: 22 ottobre 2018
Genere: Narrativa - Biografie
Pagine: 140
Prezzo cartaceo: 14,90€
Prezzo ebook: 9,99€
Sono stati pubblicati molti libi autorevoli su Giorgio Asproni: questo è il primo rivolto ai più giovani. Arianna Onidi sceglie di far parlare il personaggio Asproni in prima persona: sullo sfondo dei ricordi c’è la Sardegna rurale della prima metà dell’Ottocento, sconvolta dall'Editto delle Chiudende. Vissuto in un contesto storico tormentato e pieno di speranze Asproni sceglie la carriera ecclesiastica per poter studiare, ma era la politica il suo grande amore. Per 27 anni rappresentò rappresentò, dai banchi della Sinistra, la Sardegna nel Parlamento Subalpino.In questa veste affrontò i più importanti problemi che affliggevano l’isola: dal sistema scolastico all'agricoltura: dai trasporti al banditismo. Fu tra i primi e più convinti sostenitori dell’autonomia sarda.
Esistono libri che nascono per essere letti sin dalla
stesura del primo capitolo; uno di questi è sicuramente il libro di Arianna
Onidi: Giorgio Asproni - Vita di un ribelle.
Mi sono trovata davanti ad un'opera straordinaria in
cui l'autrice ha avuto la capacità di riuscire a raccontare la storia di un
uomo coraggioso come Giorgio Asproni,
della Sardegna e del Risorgimento italiano in chiave romanzata, traendo spunto
dai diari di un uomo dall'intelligenza e perspicacia più unica che rara.
Giorgio Asproni è nato a Bitti, un paesino del
profondo nuorese, nel 1808 da una famiglia poverissima che, a causa della loro
indigenza, ha affidato il nostro protagonista ad un parente sacerdote. Questa
circostanza ha segnato per sempre la sua esistenza formandolo sia come uomo ma
anche come intellettuale, cosciente delle proprie capacità comunicative.
Tutto ciò è riportato con suprema maestria dall'autrice;
vengono narrati dettagliatamente accadimenti storici e personali di Giorgio Asproni
tratti da diversi volumi autobiografici intitolati: Diario Politico.
Sino ad oggi la mia conoscenza di questo grande
personaggio della nostra storia non era così approfondita e, grazie
all'autrice, ho acquisito delle informazioni che hanno indubbiamente arricchito
il mio patrimonio culturale: spero vivamente che seguiate il mio esempio
leggendo un libro che definirei avvincente sotto ogni profilo.
In quest'opera è lo stesso Giorgio Asproni che ci
racconta la sua vita in prima persona, comunicandoci la sua passione per la
politica, il suo amore per la Sardegna e soprattutto per l'Italia.
Sin da giovane Giorgio Asproni nel corso dei suoi
studi riscontrò vari problemi dovuti soprattutto al suo spirito antiautoritario,
infatti dovette cambiare università e facoltà trasferendosi da Sassari a
Cagliari ma, alla fine, nonostante tutti questi sgradevoli "imprevisti", riuscì a laurearsi in
Diritto Romano e Canonico diventando anche nello stesso anno sacerdote.
Ebbene sì, era un sacerdote avvocato e sfruttò questa
sua carica facendo qualcosa di molto importante in cui credette fino alla morte,
ossia insegnare a tutti a leggere e a scrivere, il tutto assolutamente in forma
gratuita, rendendoli così più autonomi e consapevoli dello sfruttamento a cui
erano sottoposti sino ad allora. Nella sua vita si impegnò affinché
l'istruzione, sin dalle prime classi elementari, fosse obbligatoria e gratuita
per tutti.
"L'ignoranza è il peggiore dei mali, non ti consente di avere un tuo pensiero, una tua volontà , e quindi ti impedisce di poter comprendere i problemi che ti circondano e tentare di proporre delle soluzioni"
Tutto ciò portò Giorgio Asproni ad avere scontri
sempre più duri e frequenti con il clero; per questo decise di abbandonare la
diocesi dedicandosi finalmente alle sue grandi passioni: il giornalismo e la
politica.
Ben presto il sogno di Asproni diventò realtà ...
grazie al suo impegno e ai suoi sacrifici riuscì a diventare giornalista ma non
a tempo pieno perché divenne anche un membro effettivo del parlamento a Torino.
"L'Unità d'Italia, a qualunque prezzo; poi una Costituente democratica , e restituire alla nostra nazione la dignità della regina del Mondo. La mia principale preoccupazione però sarà la Sardegna, con le sue miserie, le sue bellezze e la sua storia antichissima"
Da qui iniziò il suo lungo cammino di vita, ricco di
successi e delusioni, che però lo portò inevitabilmente ad avvicinarsi e a
frequentare personaggi considerati a quel tempo dei veri e propri sovversivi.
A quarant'anni inizia ad instaurare rapporti con
personaggi illustri della nostra storia come Mazzini, Pisacane, Garibaldi,
Giovanni Siotto Pintor, Camillo Benso Conte di Cavour e tanti altri ancora ...
Non tutti i suoi incontri sono stati piacevoli; in
questo libro si evidenzia molto bene il rispetto e l'ammirazione che Asproni ha
verso due suoi grandi amici come Mazzini e Garibaldi ma al contempo anche la sua
antipatia e avversione verso Camillo Benso conte di Cavour che, segretamente,
complottò con Napoleone III per cedere la sua amata Sardegna ai francesi.
Il nostro protagonista è un uomo in carne ossa; è
stato un personaggio veramente ribelle a cui noi dobbiamo molto. Tramite il suo
impegno nella divulgazione di articoli propagandistici ha messo in contatto
numerosi patrioti sparsi per tutta l'Italia, cercando in ogni modo di
organizzare una rivolta atta a favorire una rivoluzione in nome di una
ideologia che portò tutte le regioni italiane sotto un'unica bandiera.
Il giorno più bello della sua vita è stato il 20
settembre 1870, quando a Firenze gli giunse la notizia che le truppe italiane
stavano entrando a Roma: la Breccia di Porta Pia.
In questo libro, alcune pagine sono dedicate anche
all'amore di Asproni verso una donna colta, affascinante e ribelle come lui; Dora era una donna bellissima che arrivava dalla lontana Romania, con lei poté
parlare e confrontarsi su svariati argomenti ma ahimè rimase solo un miraggio
nel cuore del nostro innamorato.
Non si risparmiò mai, visse quasi in povertà assoluta e
morì in un modesto appartamento pieno di libri nell'aprile del 1876.
Durante la lettura ero lì con lui, per tutto il tempo "ho
creduto"... creduto nel popolo sardo e in quello italiano, nella forza di
tutti coloro che ci hanno permesso oggi di essere quello che siamo e di vivere
la vita che abbiamo scelto.
È doveroso per me ringraziare l'autrice che è
riuscita a coinvolgermi nella vita di un uomo di altri tempi, un uomo
"antico" con una morale intoccabile, rispettoso ma al contempo pronto
alla battaglia pur di difendere la libertà del suo popolo.
Questo non è un libro di storia ma neanche un romanzo:
è il risultato di ciò che Giorgio Asproni ha voluto lasciarci in eredità ... un
messaggio ricco di puri e sinceri ideali.
Grazie Arianna Onidi.
AVVINCENTE - ISTINTIVO - VERO
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