[Recensione] UNA LETTERA COI CODINI - Christian Antonini - Giunti


Buongiorno Sognalettori,
oggi vi parlo di un libro che mi ha piacevolissimamente coinvolta, che ho letteralmente divorato e di cui mi sento decisamente di consigliarne la lettura a tutti:
"Una lettera coi codini" di Christian Antonini, pubblicato dalla casa editrice Giunti, nella collana Colibrì.
"Colibrì" è la collana di narrativa rivolta ai ragazzi dai 7 ai 10 anni, con tre diversi livelli di competenza per lettura. Tra i suoi autori annovera scrittori tra i più amati e affermati del panorama italiano, per una varietà di temi e generi. Per volare liberi tra le pagine!

L’autore:
Christian Antonini è nato a Milano. È stato curatore e ideatore di giochi, ha lavorato in campo giornalistico e come traduttore. Oggi si occupa di comunicazione e social media. Dal 2007 vive e lavora a Introbio, in provincia di Lecco, con la sua famiglia, cinque gatti, un cane e il piccolo esercito di personaggi dei suoi romanzi. Da sempre amante della narrativa, tra i boschi e le rocce della Valsassina, dove vive con la sua famiglia, coltiva il sogno di raccontare storie.
Il suo primo libro per ragazzi, Fuorigioco a Berlino (sempre pubblicato con la Giunti), ha vinto il Premio Selezione Bancarellino e Il Gigante delle Langhe.
La copertina di questo libro è di Flavia Sorrentino.

IL ROMANZO

Titolo: Una lettera coi codini
Autore: Christian Antonini
Editore: Giunti
Data di uscita: 28 Marzo 2018
Copertina: Brossura con bandelle
Genere: Giovani lettori insaziabili - Avventura
Pagine: 288
Prezzo cartaceo: 8,90€
Prezzo ebook: 5,99€


1914: Johanna, figlia di un ingegnere ferroviario a Città del Messico, deve raggiungere la madre in Texas.
Per metterla al sicuro dai pericoli, il padre decide di... affrancarla e spedirla con un vagone postale.
Il viaggio è lungo, ma ricco di incontri speciali.
A metà strada, ecco l'imprevisto: a bordo del treno salgono dei guerriglieri capeggiati da un omone con grandi baffi, Pancho Villa.
Tra assalti al treno e buffi travestimenti, Johanna vive una grande avventura.


C’è stato un tempo in cui si potevano affrancare e spedire anche le persone. Sembra strano e un po’ noioso, ma se questo capita a Johanna diventa l’inizio di una fantastica avventura, in cui non mancano i colpi di scena, una rivoluzione, nuove amicizie e il ritorno a casa.

È il 1914 e la piccola Johanna Pearson vive in Calle Magnolia, 12 a Città del Messico con i suoi genitori: lei è americana, ma si è trasferita lì da ben 3 anni per il lavoro del padre. Christopher L. Pearson infatti lavora per la Wells Fargo a El Paso, Texas, ed è stato spedito in Messico apposta per le sue importanti competenze in ambito ferroviario.
Nonostante si trovino molto bene nella loro “nuova casa”, la malattia della mamma di Johanna fa sì che i Pearson decidano di tornare in Texas per poter offrire cure migliori alla donna… peccato che non tutti siano dello stesso avviso! Ci sono grandi interessi perché il signor Pearson finisca di costruire la ferrovia di Vera Cruz, tanto da sguinzagliare dei tizi assai poco raccomandabili alle calcagna della famigliola… che ne impediscono parzialmente la partenza. Mentre la mamma riesce a partire, Johanna e il papà sono costretti a rimanere in Messico, ed il papà non può che escogitare un piano rischioso ma allo stesso tempo coraggioso per salvare la figlioletta.

Così, dopo averle fatto indossare degli abiti comodi e averle legato gli scuri capelli in due stretti codini, la nasconde in una cassa che carica sul suo furgoncino, diretti alla stazione mentre cercano di seminare gli uomini alle loro calcagna. Johanna sa che l’aspetta un lungo viaggio, ma quello che non sa è che il papà non verrà con lei: dopo averle dato in una mano una borsa di stoffa piena di vestiti e provviste, e nell’altra Miss Petunia, la sua bambola col viso di porcellana, Christopher infatti fa indossare alla figlia una giubba con un riquadro rigido sul davanti, un riquadro con su scritti gli indirizzi del mittente, del destinatario e affrancato con una dozzina di francobolli rosa e azzurri, cercando di confortarla dicendole che sul treno si occuperanno di lei con la massima attenzione e che dopo di lei anche lui potrà tornare presto a El Paso e riabbracciare la signora Pearson.
«No, amico mio. È nel regolamento che usate anche voi. Controlla pure, l’ho consultato questo pomeriggio. Ecco, guarda, l’ho anche affrancata io stesso: 12 dollari e 75 cent, consegna speciale, riservata. Posta prioritaria Wells Fargo & Co., Stati Uniti d’America: siete tenuti a tutelarla col massimo impegno».

La tristezza della piccola Jo si mescola presto allo stupore di partire in una maniera così bizzarra: non aveva mai sentito nessuno prima d’allora che viaggiasse nel vagone della posta come “lettera umana”, e la cosa stupisce tanto la piccola affrancata quanto coloro che si prenderanno cura di lei, in particolare Luisito Barrana e Francisco Ortiz detto Chico. Luisito, grande e grosso e dall’aria sempre scocciata, è l’addetto al vagone della posta e ai documenti di carico, mentre Chico è un ragazzino e lavora sul treno come valletto: più alto di una spanna rispetto a Johanna, magro, asciutto, sorridente e decisamente servizievole, da subito prende in simpatia la piccola lettera vivente e decide di farle da cicerone lungo il treno, camminando sutto suddisfatto nella sua divisa formata da una giacca beige coi bottoni dorati ed un berretto con visiera rigida.

Camminando lungo il treno Johanna farà quindi la conoscenza di Alvaro Ferraz, il controllore, di De Domingo, il capotreno, conoscerà anche Carbón, il macchinista e riparatore del treno, e di Justin il fuochista addetto al carbone... e farà la conoscenza anche della vecchia, fedele ed instancabile locomotiva Rosario detta Rosa.

La nostra Jo è una ragazzina con una marcia in più nonostante la sua giovane età: la sua grande curiosità e l’intraprendenza della sua giovane ed incosciente età saranno un buonissimo aiuto su cui contare.
Ma un’avventura non è tale se non appaiono all’orizzonte degli imprevisti e dei nuovi personaggi! Johanna incontrerà così il rinomato generale Pancho Villa, comandante della Divisione Nord, governatore di Chihuaha e capo della Revolución Messicana, del giovane 15enne Daniel Carmín detto Rojo, della bella soldadera dai lunghi capelli neri Valentina Azul, e del Vecchio gringo dagli occhi azzurri.

Ora non so se abbiate mai visto un film ambientato nel Far West… beh, questo è solo un assaggio di ciò che capiterà alla protagonista di questo libro, perché lungo la rocambolesca corsa sui binari, la forte Rosa trasporterà tutti i passeggeri in una grande avventura in nome della libertà, della giustizia e dei propri sogni. Il pericolo però è sempre in agguato e può colpire in qualunque momento…
Siete curiosi di scoprire come finirà? Correte subito a leggere “Una lettera coi codini” e vi assicuro che non ve ne pentirete!! 😉
MESSICO, 1914
È un’epoca di guerra civile, di grandi idee ed eroi dai nomi leggendari.
Questa è una piccola storia, figlia di una Storia più grande, il racconto di come le amicizie possano sconfiggere il destino. E di come anche una bambina possa cambiare il mondo.

A partire dall’incipit (che è decisamente un degno inizio per ambientarsi per bene nel clima messicano), la scrittura dell’autore Christian Antonini riesce a coinvolgere il lettore a tal punto da catturarlo fin dalla prima riga e trasportarlo letteralmente in un’avventura mozzafiato, piena di svariati imprevisti ma anche di tantissime emozioni ed avventure a bordo di un vecchio treno che attraversa a tutta velocità i paesi e il paesaggio arido del Messico di inizio ‘900.

La sensazione che ho provato io è stata all’istante quella di trovarmi come in un film pieno di luci, colori, profumi e dettagli particolareggiati da osservare, sentire, gustare, toccare con mano… come se fossi salita proprio all’interno del treno e ci fossi pure io a vivere tutte le vicende assieme alla piccola Johanna!
L’abilità dell’autore di descrivere in maniera così particolareggiata i paesaggi, l’abbigliamento dei passeggeri e l’interno del treno in corsa, mi ha fatto non solo immaginare, ma proprio vedere e sentire e provare quel che stavo leggendo, come se traballassi camminando lungo i vagoni di quel treno pieno di scossoni, assaporassi anch’io l’aria frizzante dell’avventura, come se percepissi veramente l’adrenalina di Johanna e partecipassi anch’io al suo entusiasmo di viaggiare a quella velocità, e come se annusassi anch’io l’odore di carbone sbuffato dalla vecchia e affidabile Rosa.

Non ho minimamente pensato che stavo leggendo un “libro per ragazzi”, ho percepito di avere tra le mani un libro che mi avrebbe letteralmente coinvolta  prescindere dalla mia età, e così è stato. Mi sono messa comoda sul divano, ho aperto la copertina del libro e mi sono immersa letteralmente nella lettura, diventando parte della storia ed immaginandomi addirittura le voci di ciascuno dei personaggi. 😊

C’è chi dice che ogni libro debba venir letto “solo durante l’adeguata fascia d’età d’apparteneza”… beh, io vi posso assicurare che “Una lettera coi codini” non vi riporterà alla vostra gioventù, ma vi farà vivere appieno l’avventura per come siete ora, davvero, nel momento esatto in cui state girando le pagine, immaginando e divertendovi, a prescindere dall’età che abbiate.
Lo consiglio vivamente a chiunque proprio perché a me è piaciuto così tanto da volere che in tanti facciano la conoscenza della piccola Johanna, di Juan (ehehe per capire dovrete leggere il libro!), di Rojo e di Valentina, di Pancho Villa e del Vecchio gringo, della fedele Rosa e dell’inconfondibile aria di avventura che si respira a pieni polmoni quando si sta vivendo il libro che teniamo tra le mani.

Non posso che ringraziare veramente l’autore per avermi concesso questo biglietto speciale per salire a bordo della velocissima Rosa, e da oggi in poi vedrò ogni viaggio in treno anche da una prospettiva decisamente originale… quella di una giovane, vivace ed intraprendente “lettera coi codini”.


   Originale    -    Avventuroso    -    Intraprendente


2 commenti

  1. Grazie! È proprio una bella recensione.
    Sai che per Rosario ho parlato molto con un vero ferroviere? Un macchinista con esperienze sulle locomotive a carbone. È stato preziosissimo.

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    1. Grazie Christian per le tue parole. 😊 È stato un vero piacere viaggiare tra le pagine del tuo libro!
      Ooh davvero?? Ecco perché Rosario è descritta alla perfezione! 😃 📖

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