[Blog Tour] DARKEST MINDS - Alexandra Bracken - Sperling & Kupfer - ESTRATTI


Buongiorno Sognalettori, oggi Diario di un sogno partecipa al blog tour di "Darkest Minds" di Alexandra Bracken, edito da Sperling & Kupfer e uscito in tutte le librerie il 24 Luglio. 
Un romanzo attesissimo da tutti gli amanti del distopico, che presto avremo il piacere di vedere nelle sale cinematografiche... Ad alto tasso adrenalinico, originale e avvincente, in poche parole bellissimo! 
In attesa di avere la possibilità di leggere il seguito, vi lascio alla mia tappa; sei estratti, che mi hanno colpito ed emozionato e che spero vi incuriosiscano e vi inducano a mettere il romanzo in valigia per le vacanze... Vi assicuro che non ve ne pentirete!


IL ROMANZO

Titolo: Darkest Minds
Autore/Autrice: Alexandra Bracken
Serie: Darkest Minds vol. 1
Editore: Sperling & Kupfer
Data di uscita: 24 Luglio 2018
Genere: Distopico
Pagine: 372
Prezzo cartaceo: 17,90€
Prezzo ebook: -


Quando Ruby si sveglia il giorno del suo decimo compleanno, qualcosa in lei è cambiato. Qualcosa di abbastanza preoccupante da costringere i genitori a mandarla a Thurmond, un brutale campo di riabilitazione gestito dal governo dove sono rinchiusi i giovani come lei. Ovvero, i giovani che sono riusciti a sopravvivere alla misteriosa malattia che ha decimato la popolazione e che da allora sembrano aver acquisito poteri speciali. Ci sono i Verdi, dotati di un'intelligenza eccezionale; i Blu, di telecinesi; i Gialli, che controllano l'elettricità; i Rossi il fuoco e gli Arancioni, come Ruby, la mente umana. Ora Ruby ha sedici anni ed è riuscita a scappare da quell'inferno, ma per lei l'incubo non è ancora finito. Durante la sua fuga, però, incontra un gruppo di ragazzini evasi come lei: Zu, Ciccio e Liam, carisma da leader e decisamente carino. Ma Ruby non può rischiare di avvicinarsi a lui. Sarebbe troppo pericoloso. E, in viaggio verso l'unico rifugio sicuro, ci sono già fin troppi pericoli da affrontare.

Il Governo non aveva mai avuto paura dei bambini che rischiavano di morire, né del vuoto che avrebbero lasciato dietro di sé. Aveva paura di noi, i sopravvissuti.
Io sono troppo pericolosa. Non sapevo come usare le mie abilità. Non ero come gli altri Arancioni, che potevano blaterare ordini o infilare pensieri orribili nelle menti altrui. Io avevo tutto il potere, e zero controllo… tutto il dolore e nessun beneficio. Da quanto avevo capito, dovevo toccare qualcuno perché le mie abilità si attivassero, e anche allora… era più come se riuscissi a vedere i loro pensieri, che modificarli. Non avevo mai provato a instillare un pensiero nella mente di qualcuno, e non mi era certo mancata l’opportunità o la voglia. Ogni scivolone della mente, intenzionale o meno, mi lasciava nella testa un groviglio di pensieri e immagini, parole e dolore. Ci volevano ore perché tornassi a sentirmi me stessa. [...] Ecco perché tentavo a tutti i costi di evitare che la mia mente sfiorasse anche lontanamente quella di qualcuno. Conoscevo le conseguenze. Tutte.
Pensavo di essere abituata all’idea di affrontare ogni giorno senza nessuno al mio fianco, di provare sollievo all’idea di non correre il rischio continuo di scivolare inavvertitamente nella testa di qualcuno. Ma non ne avevo voglia. Non volevo uscire da sola sotto il cielo plumbeo e sentire il freddo infilarsi sotto la pelle.
La verità era che, quando guardavo il mio riflesso nel finestrino, non trovavo traccia della Ruby che aveva vissuto nella casetta bianca in fondo alla via, con le dita appiccicose di miele e i capelli che sfuggivano alla treccia. E ciò, in qualche modo, mi faceva sentire vuota, come se mi fossi scordata le parole della mia canzone preferita. Quella ragazza era scomparsa per sempre, e quello che ne rimaneva era il prodotto del luogo che le aveva insegnato a temere tutto ciò che di luminoso aveva nel cuore.
Ma Liam… lui era una cosa preziosa, che potevo infrangere con il minimo errore. Era qualcuno con cui non potevo stare, non in quel momento, non così com’ero.
«Non ti voglio qui.» Scosse la testa. «Questo non vuol dire che ti lascerò qui tutta sola. Prenditi tutto il tempo che vuoi, tutto quello che ti serve, ma tu e io? Ce la vediamo stasera. Ora», Liam si sfilò il maglione nero e me lo lanciò, «infilatelo, prima di prenderti un raffreddore.» Lo afferrai e me lo premetti al petto. Era ancora caldo. Liam iniziò a passeggiare, con le mani sui fianchi. «Sono io? È a me che non ne puoi parlare? Vuoi che vada a cercare Ciccio?» Non riuscii a sforzarmi di rispondere. «Ruby, mi stai spaventando a morte.» «Bene.» Appallottolai la sua maglia e la lanciai nell’oscurità più forte che potei. Lui fece un sospiro tremante e si appoggiò con la mano all’albero più vicino. «Bene? Cosa c’è di buono in questo?» Non avevo davvero capito cosa Clancy avesse tentato di dirmi quella sera, fino a quel momento, quando Liam alzò gli occhi e incontrò i miei. Il fruscio del sangue nelle mie orecchie si trasformò in un ruggito. Strinsi forte gli occhi, spingendomi i palmi delle mani sulla fronte. «Non ce la faccio più», gridai. «Perché non mi lasci in pace e basta?» «Perché tu non mi lasceresti mai.»
Siamo giunti quasi al termine di questo blog tour e di questo bellissimo viaggio alla scoperta di Darkest Minds, quindi vi lascio sotto il calendario delle tappe. Mi raccomando seguite tutto fino alla fine e se ancora non lo avete fatto, recuperate le precedenti tappe; io vi do appuntamento alla prossima avventura!


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