Buongiorno
Sognalettori, oggi vi parlo di un thriller che mi ha letteralmente ammaliato,
“La bambina nel bosco”, della bravissima Barbara Abel ed edito dalla Leone
Editore.
IL ROMANZO

Autore/Autrice: Barbara Abel
Editore: Leone Editore
Data di uscita: Marzo 2018
Genere: Thriller
Pagine: 338
Prezzo cartaceo: 14,90€
Prezzo ebook: -
Nel corso di una gita scolastica, Emma, una bambina di soli cinque anni, si smarrisce in un bosco e gli insegnanti si mettono alla sua ricerca. Mylène, la giovane maestra di Emma, trova la piccola in una voragine ma nel tentativo di salvarla si ferisce e rimane imprigionata a sua volta. Tutto quello che può fare è spingere Emma fuori dalla buca, affidarle il suo foulard e dirle di cercare aiuto. La polizia trova velocemente la bambina e la crisi sembra risolta, ma quando a Emma viene chiesto dov’è la maestra, la risposta è spiazzante: «Non lo so». Quale terribile segreto può nascondere una bambina così piccola?
Un Thriller
appassionante e coinvolgente, quello presentatoci dalla Leone editore, con una
trama accattivante e intrigante, che ho subito scelto per le mie letture,
nonostante non ami particolarmente il genere.
Il romanzo
racconta l’intreccio delle storie di due famiglie, la famiglia Verdier e la
famiglia Gilmont, legate da un destino comune e da un presente, fatto di
tradimenti e sotterfugi, di vecchi rancori, di parole non dette, che rischiano
di venire a galla, grazie “all’incidente” accorso alla piccola Emma Verdier, figlia
di Patrick e Camille Verdier.
Emma, a soli
5 anni, mostra già il suo carattere dispotico, testardo, autoritario e
tirannico, a volte persino maligno, esprime il suo disagio nei rapporti sociali
con gli altri bambini e adesso il suo bersaglio è la povera maestra Mylène
Gilmont… Vi chiederete perché? Bhè diciamo che la piccola Emma, ha visto
qualcosa che non doveva vedere e che proprio non le è piaciuto!
Durante una
gita scolastica nel bosco e dopo un piccolo battibecco con la maestra Mylène,
Emma si allontana dal gruppo, perdendosi così nella foresta, verrà ritrovata
proprio da quest’ultima, in un fosso, più o meno a due metri di profondità. La
giovane Mylène, non esita a calarsi nella fossa e dopo averle curato un
graffio, applicandole un foulard al braccio, tenta, e riesce a tirarla fuori
dalla buca, rimanendo però imprigionata a sua volta.
Solo la
piccola Verdier farà ritorno al campo dove tutti li attendono e l’atteggiamento
e le risposte che darà alla polizia, daranno l’inizio ad una folle corsa contro
il tempo e al sorgere di nuove e inquietanti domande.
“Vedi questo foulard?”. Emma abbassa gli occhi sul sacchetto e annuisce. “Lo riconosci?”. La bimba alza le spalle. “Quando ti abbiamo ritrovata, era attorno al tuo braccio, come se qualcuno ti avesse fatto una medicazione. Puoi dirmi chi te l’ha messo? […] “Non lo so”. Il poliziotto solleva le sopracciglia in segno di sorpresa. “Non sai chi ti ha messo il foulard attorno al braccio?”. “No”. […] “Ascolta, Emma. Capisco che non ti piaccia molto la maestra perché grida e che a volte è severa con te. Ma è scomparsa, e non sappiamo dove sia. Forse è in pericolo. Quando tu eri persa, lei ha fatto di tutto per ritrovarti. Bisogna che ci aiuti a tua volta e che mi dica se l’hai vista quando camminavi nella foresta. È importante.” Emma tenta di distogliere lo sguardo ma Dupuis esercita una discreta pressione sulle braccia per obbligarla a mantenere il contatto. Messa alle strette dal poliziotto, la bimba non ha altra scelta che fissarlo. “Dimmi solo se l’hai vista nella foresta” insiste Dupuis in tono fermo. “Non lo so” ripete lei senza batter ciglio.
“NON LO SO”, una frase, che durante la lettura del romanzo sarà pronunciata da quasi
tutti i protagonisti, perché ognuno di loro nasconde un segreto, un segreto che
è filo conduttore di tutta la storia e che porterà a conseguenze inimmaginabili.
Per
la povera Mylène, affetta da Diabete di tipo 1, che rischia di morire senza la
sua dose di insulina, per il padre Ètienne, unico suo punto di riferimento, che
si ritroverà a fare i conti con gli errori del passato e con l’inadeguatezza
del suo ruolo e ancora di Patrick, Camille ed Emma, una famiglia ormai
distrutta, che nel momento del bisogno, ritrova la sua serenità ma solo
apparentemente.
“Tu cosa ne pensi?” insiste ancora, sul punto di crollare. “Credi che abbia davvero dimenticato o che preferisca tacere?” Patrick, l'osserva a lungo prima di abbozzare una smorfia piena di ironia. “Non lo so”.
Ma quale terribile segreto può nascondere una bambina così piccola?
Avrei tanto altro da raccontarvi sulla trama del
romanzo, piccoli particolari e collegamenti essenziali per capire l’evolversi
della storia, ma mi fermo qui, perché è un romanzo che va assolutamente letto e
compreso, e fidatevi, sarà una lettura velocissima, perché non riuscirete a
metterlo da parte!!!
Un thriller
costruito in modo magistrale dall’autrice, che condensa in 338 pagine ogni
dettaglio, ogni particolare, analizzando tutti i protagonisti della vicenda.
Protagonisti, che nascondono tanti scheletri nell’armadio, che scopriremo in un
crescendo di colpi di scena e tuffi nel passato delle loro vite, durante tutta
la narrazione del romanzo.
Un finale da
brividi e davvero inaspettato, difficile ipotizzare qualsiasi soluzione alle
vicende narrate, impossibile venirne a capo se non a conclusione del romanzo ed
è proprio li che rimarrete letteralmente e praticamente a bocca aperta!
Semplicemente machiavellico, è
questa la parola che mi viene in mente per descrivere il romanzo!
Vi lascio con
un’ultima citazione ed un’ultima domanda…. Sarà davvero così?
“A cinque anni, si è innocenti. In tutti i sensi del termine”
Wow! A me piacciono molto i thriller e questo sembra molto intrigante, lo leggerò!
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