[REVIEW PARTY] LE GUERRIERE DAL SANGUE D'ORO - NAMINA FORNA - MONDADORI


Buongiorno Sognalettori!
Oggi, in occasione del bel Review Party dedicatogli, vi parlerò di un'uscita fresca fresca di stampa, che mi ha colpita!! “LE GUERRIERE DAL SANGUE D'ORO" di Namina Forna, pubblicato in Italia dalla casa editrice Mondadori (nella collana Fantasy), che ringrazio moltissimo per aver fornito il file per la lettura in anteprima. 📖😉

Namina Forna è un'autrice americana originaria della Sierra Leone (figlia di genitori entrambi impegnati nella politica). Scrive romanzi young adult ed è sceneggiatrice.
Il suo romanzo d'esordio The Gilded Ones - Le guerriere dal sangue d'oro è stato pubblicato nel febbraio 2021 ed è entrato rapidamente nelle liste dei bestseller del New York Times e dell'Indie.
Namina vive a Los Angeles, adora raccontare storie con protagoniste forti e fiere.


IL ROMANZO


Titolo: Le guerriere dal sangue d'oro
Autore: Namina Forna
Data di uscita: 30 Novembre 2021
Genere: Narrativa Contemporanea Straniera | Fantasy
Pagine: 288
Volume della serie:

È tardo pomeriggio quando arriviamo al tempio. La piazza del villaggio è già gremita: le ragazze, nei loro abiti da cerimonia, si mettono in fila davanti ai gradini del tempio, con i genitori ai lati. Mio padre prende posto accanto a me quando i tamburi iniziano a suonare. Gli jatu marciano solennemente verso i gradini, le loro crudeli maschere da guerra brillano nella luce spenta del pomeriggio. Osservo le mura bianche e spoglie del tempio, il suo tetto rosso. Il rosso è il colore della santità. È il colore del sangue delle ragazze pure che saranno messe alla prova oggi.

Deka conosce bene l’importanza del rituale della purezza. Sa che da esso dipenderà se potrà o meno diventare membro a tutti gli effetti del suo villaggio ed essere finalmente parte di qualcosa, proprio lei che si è sempre sentita diversa e fuori posto. Ma il giorno della cerimonia, il suo sangue si rivela d’oro, il colore della non purezza. Le conseguenze, Deka lo sa bene, potrebbero essere peggiori della morte.

Per questo, quando una misteriosa donna va a trovarla nel luogo in cui è imprigionata e le propone di andarsene dal villaggio per entrare a far parte di un esercito composto da ragazze esattamente come lei, le alaki, non ha dubbi. Pur comprendendo i pericoli che la aspettano, Deka decide di abbandonare la vita che ha sempre conosciuto. Ma già nel viaggio che la conduce alla capitale del regno, e alla più grande battaglia della sua vita, scoprirà presto che la grande città serba molte sorprese. E che niente è davvero come sembra, nemmeno lei.


È giunto il giorno del rituale della purezza per le fanciulle di sedici anni dei villaggio di Irfut, e tutte sono in fermento per i preparativi e per la paura… paura che il loro sangue non venga ritenuto puro e che, di conseguenza, non possano poi essere considerate vere donne parti integranti del villaggio né si possano poi sposare. Molte fanciulle di quel villaggio infatti, subito dopo il rito della purezza, sono solite ricevere proposte di matrimonio nonostante la giovanissima età.
La cerimonia, come ogni anno, verrà presieduta dall’anziano Durkas, sacerdote di Oyomo, fervido seguace delle regole religiose che vigono nel villaggio e che fa mantenere ad ogni costo.

Tra le fanciulle che si stanno preparando alla cerimonia, c’è Deka, una ragazza di umili origini, orfana di madre (alla quale assomiglia moltissimo): abita nella fattoria di famiglia e aiuta suo padre con il bestiame e tutte le faccende. Non si è mai lamentata della fatica e l’unica speranza che ha è quella di dimostrare la sua purezza di sangue, lei che ha sempre cercato di comportarsi al meglio seguendo ogni precetto ed insegnamento religioso che le sia stato impartito fin da quando è nata.
Soprattutto perché Deka, nonostante abbia gli occhi grigi come il padre e sia praticamente la sua fotocopia, ha la pelle molto scura (a differenza del padre biondo e chiarissimo) e i capelli ricci e scuri… e queste caratteristiche l’hanno sempre fatta sentire diversa ed indesiderata perfino nel luogo dov’è nata.
Irfut infatti non ha mai accettato che sua mamma fosse una “straniera” e che, di conseguenza, non si sapesse davvero se fosse “pura”.

Poi sono arrivata io: una bambina tanto scura di pelle da essere una vera meridionale, ma con gli occhi grigi di mio padre, la fossetta sul mento e i riccioli morbidi che dicevano altrimenti. Sono stata a Irfut per tutta la vita, ci sono nata e cresciuta, eppure mi trattano ancora come un’estranea, mi fissano e mi escludono, mi segnano a dito. Non mi sarebbe stato nemmeno permesso di entrare nel tempio, se alcuni parenti di mio padre avessero avuto la meglio. Gli assomiglio come una goccia d’acqua, però non basta. Serve una prova perché il villaggio accetti me e la famiglia di mio padre accetti tutti noi. Quando il mio sangue sarà dichiarato puro, finalmente questo sarà il mio posto.

E, come se non bastasse, Deka è anche una donna: da dopo la cerimonia dovrà iniziare a portare costantemente una maschera e un velo per coprire il proprio volto, come tutte le donne del suo popolo. Già da qualche tempo Deka ha iniziato a coprirsi con un velo per mascherare ulteriormente la propria pelle, visto che il suo carattere corretto e buono non basta agli abitanti per ritenerla la brava ed obbediente ragazza che è.

Mio padre si avvicina e mi sorride rassicurante. «Sai cosa significa essere puri, Deka?» chiede. Rispondo con un passo delle Saggezze infinite. «“Beate le miti e sottomesse, le figlie umili e vere dell’uomo, perché sono immacolate dinnanzi al Padre infinito.”» Tutte le ragazze lo sanno a memoria. Recitiamo quelle parole ogni volta che entriamo in un tempio: un costante richiamo al fatto che le donne sono state create per essere di aiuto agli uomini, asservite ai loro desideri e ai loro comandi.

Il giorno fatidico della cerimonia però qualcosa va storto, molto storto! Dal nulla compaiono i temutissimi mostri gridamorte che iniziano ad uccidere la folla radunata nella piazza… e Deka, inconsapevolmente, agirà d’istinto per salvare suo padre, senza sapere che da quel momento comincerà la sua condanna!

Scoprirà infatti che il suo sangue è d’oro e che per questo tutti inizieranno a considerarla un demone e un mostro da quel momento in poi, perfino le persone più care… Ma mai può immaginarsi quello che seguirà: tantissima sofferenza, sia fisica che morale, e la partenza improvvisa verso il campo di addestramento Warthu Bera, dove vengono radunate tutte le giovani alaki che possiedono determinate caratteristiche sovrumane.

Questa partenza da casa sarà solo l’inizio delle sofferenze, ma sarà anche allo stesso tempo occasione perché incrocino la strada di Deka due figure importanti: “Mani Bianche” e Britta. Ciascuna delle due darà a modo suo supporto alla protagonista, aiutandola nei momenti più complicati e incoraggiandola a vedere sempre il lato positivo: che è ancora viva!

Primo di una trilogia fantasy-distopica, “Le guerriere dal sangue d’oro” è un romanzo che racchiude al suo interno molti contenuti importanti, molti spunti di riflessione, molte contestazioni dirette e velate della vita tosta e difficile che una donna deve affrontare quotidianamente sia nel mondo fantastico del libro… che, in parallelo, nella realtà.
Namina Forna infatti ha ideato un mondo dove la supremazia maschile predomina nettamente sulle donne, che vengono ritenute inferiori e valide solo se si sposano, relegate a doversi coprire costantemente per motivi religiosi, ritenute degne solo dopo un rito di purezza che non le valorizza come esseri umani ma solo come papabili mogli future o altrimenti disprezzate, a maggior ragione se straniere e con un colore di pelle differente da quello chiarissimo.
E nel fare ciò, l’autrice ha scelto per la storia una protagonista fuori dai canoni, una ragazza giovane ma con la corazza dura, una fanciulla che da sempre è abituata a mandare giù insulti, sguardi d’odio e disprezzo, ma che, proprio grazie a questo, ha imparato a diventare più forte interiormente e preparandola per quando la vita la metterà nuovamente e più duramente alla prova.

Non posso svelare oltre della storia per il fatto che questo è solo il primo libro, e quindi sicuramente la trama avrà ulteriori sviluppi e delle sorprese inaspettate per tutti coloro che (come me) non vedono l’ora di proseguire con la lettura delle avventure di Deka di Irfut.
Però posso dirvi che il linguaggio semplice e scorrevole e il ritmo a tratti brutale ma motivato della vita delle guerriere dal sangue d’oro sapranno dare ai lettori non solo motivazione e curiosità di continuare la lettura, ma daranno anche modo di riflettere su vari aspetti della vita delle donne…sia cartacee che reali.
Sofferenza, discriminazione, “riduzione ad oggetto” della donna, innumerevoli limiti religiosi e non solo sono alcuni degli aspetti contenuti nel libro ma che riguardano anche la vita nel nostro mondo, un mondo dove talvolta nascere donna non viene considerato prezioso come dovrebbe, ma invece una condanna.

Namina Forna accompagna i lettori capitolo dopo capitolo addobbando le avventure con descrizioni a tratti particolareggiate, e inserisce sì molti personaggi che porteranno sofferenza nel libro, ma anche alcuni che porteranno invece speranza.
Io ora sono proprio curiosa di scoprire come andranno avanti i libri… e voi?

Prima di salutarvi, vi lascio un piccolo recap dei titoli della trilogia, in attesa dell’uscita dei volumi seguenti.

La Trilogia di Deka è composta da:
1. The Gilded Ones (uscito il 8 Ottobre 2020; “Le guerriere dal sangue d’oro” pubblicato da Mondadori il 30 Novembre 2021)
2. The Merciless Ones (previsto per il 30 Marzo 2022 e per ora inedito in Italia)
3. ancora a sorpresa

Come sempre attendo i vostri commenti, le vostre impressioni e domande: scriveteli pure nei commenti sotto al post.😉
A presto per altre emozionanti e succulente anteprime, ne vedrete delle belle!


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